Allevamento di lumache: come aprirlo, costi e guadagni

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Vi piacerebbe aprire un allevamento di lumache e non sapete come fare?

Vi proponiamo una guida pratica con informazioni utili su come aprire un allevamento di chiocciole e sugli investimenti necessari per intraprendere questa attività agricola non molto comune ma che offre interessanti opportunità di guadagno.

Ecco tutto quello che c’è da sapere.

L’ELICICOLTURA IN ITALIA E IL GIRO D’AFFARI

L’elicicoltura, ossia l’allevamento di lumache a scopo alimentare, è vista da molti aspiranti imprenditori come uno dei possibili settori produttivi in cui crearsi un lavoro. Il mercato delle chiocciole in Italia ha un potenziale di crescita altissimo, pensate che la richiesta annua in Italia è pari a 4.500 tonnellate e gli impianti presenti nel nostro paese coprono solo il 20% della domanda. Ciò significa che il restante 80% viene coperto da importazioni dall’estero.

Il business delle lumache in Italia crea un giro d’affari di 350 milioni di euro, in costante aumento negli ultimi 10 anni (+83%) e 2 miliardi a livello mondiale. Le circa 1020 aziende italiane dedite all’allevamento godono di buona salute, nonostante il periodo di crisi economica dovuta alla diffusione della pandemia che ha portato una leggera contrazione delle vendite. Quello dell’elicicoltura è un mercato in continua espansione che offre vantaggiose opportunità di investimenti.

Ecco tutti i numeri dell’elicicoltura in Italia in base alle ultime rilevazioni fatte (che risalgono al 2021):

  • 1.020 allevamenti in Italia di cui 700 seguono il disciplinare Chiocciola Metodo Cherasco;
  • 9.950 lavoratori impiegati nell’indotto;
  • +320% consumi in 10 anni (dal 2010 al 2020);
  • da 3 a 5 Euro l’aumento dei prezzi al chilo per le lumache all’ingrosso;
  • giro d’affari di 350 milioni di Euro.

I dati sono stati diffusi dall’Ane, la principale associazione di elicicoltori, da Coldiretti e dall’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco. Questo trend positivo è sicuramente legato al fatto che un italiano su 2, secondo una rilevazione condotta da Coldiretti, apprezza le lumache il cui consumo, dal punto di vista nutrizionale, è particolarmente indicato per chi deve seguire un’alimentazione priva di grassi. Infatti la carne di chiocciola è ricca di proteine, ha solo l’1/2% di grassi ed è un’ottima alternativa al pesce. Al momento gli allevamenti di lumache stanno nascendo un po’ ovunque nel Belpaese. In Sicilia è presente il più grande allevamento di chiocciole d’Italia, gli allevamenti sono numerosi anche in Toscana e Piemonte. Il Lazio è la regione dove si stanno avviando più allevamenti nell’ultimo anno. Il consumo di lumache è cresciuto del 320% in 10 anni. Le regioni dove il consumo di lumache è maggiore sono: Sardegna, Puglia, Sicilia, Piemonte e Veneto.

In più il costo delle lumache è aumentato dell’83% in 10 anni, passando da 3,00 a 5,50 Euro (prezzo al chilo all’ingrosso) e il costo della bava di lumaca è arrivato a 22,00 Euro al Kg. Invece il costo delle lumache al privato è di circa 12 euro al Kg nel 2022. Sono numerosi i fattori che rendono redditizio il business delle lumache e, come vedremo più avanti, si tratta di imprese che non richiedono un costo elevato per essere avviate.

COME AVVIARE UN ALLEVAMENTO DI LUMACHE

Cosa serve al futuro imprenditore per aprire un’azienda specializzata nell’elicicoltura? Per prima cosa, gli occorre il terreno dove stabilire l’allevamento. Chi non possiede una terra di proprietà, dovrà comprarla oppure potrà affittare un terreno agricolo. In ogni caso, non è un problema. Gli appezzamenti di terra non edificabile hanno oggi un valore di mercato molto basso. Anche gli affitti agricoli hanno costi contenuti. In alternativa, si può rivolgere a persone che si accontentano della manutenzione del fondo e concedono la terra in comodato d’uso gratuito.

Per avviare un allevamento di lumache sono indispensabili 2 fattori: terreno buono e acqua. Il terreno va selezionato con cura, tenendo conto di fattori come l’umidità, l’esposizione alla luce solare, la pendenza e la composizione chimica del terriccio. Il suolo migliore è quello con impasto misto, che sia drenante e capace trattenere l’umido. Inoltre non deve essere troppo sassoso. Indispensabile è poi la presenza dell’acqua per irrigare quotidianamente le chiocciole.

Servono, poi, il materiale per la recinzione esterna e la perimetrale, fondamentali per proteggere le chiocciole dalle incursioni di predatori quali topi e rettili in genere. Oltre ai recinti esterni, occorrono anche i recinti interni per difenderle, in questo caso, dai raggi UV. E, ancora, gli impianti di irrigazione e i riproduttori ovvero le prime lumache che si accoppieranno producendo le uova destinate a diventare i molluschi di futura commercializzazione. Infine, le coltivazioni per le lumache ossia le sementi di colture utili ad alimentarle e ombreggiarle, in particolare la bietola, e gli attrezzi quali un tosaerba o un decespugliatore e un trattore di piccole dimensioni.

REQUISITI

Dal punto di vista pratico, per aprire un allevamento di lumache all’aspirante allevatore occorrono:

  • l’iscrizione presso il Registro delle Imprese agricole nella Camera di Commercio;
  • l’apertura della Partita Iva;
  • l’iscrizione presso Inps e Inail.

Se oltre all’allevamento, l’attività comprende anche la vendita dei prodotti al pubblico occorrerà anche l’autorizzazione igienico sanitario da parte dell’ASL competente e il conseguimento HACCP  (Hazard Analysis and Critical Control Points).

Dal punto di vista professionale, non servono particolari esperienze per intraprendere questo mestiere ma una buona dose di passione e interesse. Il futuro elicicoltore deve costruire la sua professionalità facendosi guidare da chi già lavora nel settore per imparare i metodi di coltivazione. Deve aggiornare le proprie competenze leggendo riviste specializzate, visitando fiere ed esposizioni e stringendo relazioni con gli altri produttori.

COSTI DI AVVIAMENTO

Quanto costa aprire un allevamento di lumache? L’apertura di un impianto per l’allevamento intensivo di circa 5.000 metri quadri richiede un investimento di circa 20.000 Euro / 22.000 Euro così suddivisi:

  • 8.000 Euro per le recinzioni;
  • 1.500 Euro per la preparazione del terreno (disinfestanti e derattizzanti);
  • 5.000 Euro per circa 24.000 chiocciole da riproduzione;
  • 600 Euro per la semina specializzata;
  • 4.500 Euro per costi di manodopera.

Ovviamente, per superfici superiori, l’incidenza di spesa per metro quadro strutturato, diminuisce proporzionalmente all’aumento dei metri quadrati investiti a coltura. Ad esempio con 30 recinti il costo di attivazione si aggira intorno ai 35.000 Euro, con 40 recinti (1 ettaro) intorno ai 40/45Mila Euro.

COME GUADAGNARE CON UN ALLEVAMENTO DI LUMACHE

I ricavi di un’azienda elicicola sono direttamente proporzionali al numero dei recinti creati e, quindi, alle dimensioni dell’allevamento. Per ogni 5.000 metri quadrati di impianto, il ricavo annuo lordo si aggira intorno ai 24.000 – 26.000 Euro. Secondo i dati dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura, la resa media, con una gestione corretta, si aggira sui 15/20 soggetti vendibili per ogni riproduttore selezionato e introdotto in allevamento, che corrisponde indicativamente a circa 1 kg per ogni metro quadro di impianto.

Naturalmente, i profitti non dipendono soltanto dalla capacità di far riprodurre le chiocciole ma anche dall’abilità dell’allevatore di individuare e raggiungere i canali di vendita interessati. Un punto cruciale che determina il rendimento dell’attività è, infatti, la commercializzazione del prodotto. Chi riesce ad arrivare al cliente finale con un prodotto finito massimizza i guadagni, ma la vendita richiedete tempo ed energie. In alternativa ci si può rivolgere a rivenditori, negozi di alimentari, ristorazione: in questo caso, ovviamente si guadagna un po’ meno a fronte di un minore impegno di marketing. Chi vuole invece non pensare alla fase di vendita può rivolgersi a consorzi o grossisti, ma nel farlo rinuncia a una bella fetta di rendita.

Tra i canali di vendita diretti non si possono sottovalutare le sagre, anche se al momento sono sospese per le restrizioni Covid ma che ci auguriamo possano ripartire nei prossimi mesi. In Italia si organizzano più di 900 sagre dedicate alle lumache dove i produttori vendono direttamente ai consumatori finali. La più famosa, che raggiunge circa 100mila visitatori è la “Festa della municeddha” di Cannole nel Salento, provincia di Lecce. La sagra più antica è la “Fiera fredda” di Borgo San Dalmazzo (Cuneo).

Per quanto riguarda i mercati di sbocco, oltre al settore food, è possibile puntare sull’area della bellezza e benessere per la produzione di cosmetici (creme viso, creme corpo ecc.) e dispositivi medici a base di bava di lumaca. Inoltre è possibile guadagnare anche proponendo progetti didattici in collaborazione con scuole e istituti di formazione o con enti e associazioni che operano nel sociale o nel campo medicale.

NORMATIVA E LEGGI

Nata all’inizio degli anni Settanta in Italia, da attività marginale e poco conosciuta, l’elicicoltura è divenuta una vera e propria attività agricola, sempre più diffusa e praticata. Purtroppo ciò che manca ancora oggi è una legislazione nazionale che regolamenti il settore dell’elicicoltura in modo specifico. Al momento la normativa è frammentaria perché in parte si fa riferimento alle leggi nazionali sul settore agricolo e in parte a normative delle singole Regioni. Negli ultimi due anni ci sono stati però passi avanti in questo ambito con le proposte di legge n. 1576 (Testo Disegno di legge 1576) e 1858 (Testo disegno di legge 1858) in materia di elicicoltura, ma l’iter legislativo non si è ancora chiuso.

AGEVOLAZIONI ECONOMICHE

Per supportare coloro che vogliono intraprendere un’attività elicicola sono stati stanziati diversi finanziamenti, quali: i finanziamenti europei a fondo perduto PSR 2014 – 2020 (Piano Sviluppo Rurale), i finanziamenti agevolati per Start Up, i crediti d’imposta (presenti in alcune regioni) e le misure di sostegno provenienti dalle banche (es. mutuo agevolato per aziende attive nell’elicicoltura). Nel 2021 sono stati avviati diversi bandi a livello regionale per supporto agli agricoltori, ancora attivi nel 2022. Per conoscere i nuovi finanziamenti per l’elicicoltura, e per le attività agricole in generale, bisogna visitare il sito web della propria Regione e leggere le informazioni sui bandi attivi a sostegno degli agricoltori. Tra le regioni più attive vi sono Lombardia, Campania, Sardegna, Piemonte con bandi per l’avviamento di imprese da parte di giovani agricoltori, contributi per insediamenti di aziende in zone svantaggiate, contributi a fondo perduto per creazione di imprese agricole, sostegni economici per investimenti in aziende agricole. Infine Coldiretti in questa pagina del sito web pubblica costantemente i nuovi bandi attivi per finanziamenti e agevolazioni.

ELICICOLTURA NEL 2021 – 2022

L’economia mondiale sta subendo grandi cambiamenti a causa della diffusione del contagio da coronavirus (Covid-19). Il mercato dell’elicicoltura sta reggendo abbastanza bene perché, nonostante un breve stop alle attività avvenuto ad inizio pandemia, con il decreto del 22 marzo 2020 il settore allevamento lumache ha ricevuto il via libera per proseguire le produzioni che non si sono più fermate. Nel 2021 sono ricominciate le fiere di settore che hanno dato nuovo slancio all’attività di commercializzazione affiancando gli altri canali distributivi. La pandemia non ha fermato il settore, anzi, nel corso degli ultimi due anni sono stati avviati centinaia di nuovi allevamenti in Italia, c’è stato un boom di giovani imprenditori che si sono lanciati in questo campo. L’azienda siciliana Lumaca Madonita ha seguito la nascita e ha avviato circa 100 nuovi allevamenti nell’ultimo anno.  L’imprenditore Simone Sampò che guida l’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco ha fatto sapere che negli ultimi 5 anni gli allevamenti che seguono il ‘metodo Cherasco’ sono più che triplicati in 5 anni, passando da 200 a 715. La crescita è evidente.

ULTERIORI INFORMAZIONI E CONSIGLI

Se l’idea di aprire un allevamento di lumache vi incuriosisce e desiderate saperne di più, vi consigliamo di consultare il sito web Istituto internazionale di Elicicoltura di Cherasco. Oltre a fornire informazioni utili, offre un servizio di assistenza per chi desidera diventare elicicoltore e organizza giornate gratuite di formazione. Consigliamo inoltre a chi desidera avviare l’attività di iscriversi all’ANE – Associazione Nazionale Elicicoltori che raggruppa tutti gli elicicoltori sul suolo nazionale che utilizzano il sistema di allevamento a ciclo naturale completo ed è riconosciuta dall’Associazione Italiana Allevatori.

MANUALE CORRETTA PRASSI OPERATIVA ELICICOLTURA

Inoltre mettiamo a vostra disposizione, scaricabile in questa pagina (Pdf 1Mb) il Manuale di corretta prassi operativa in materia di Elicicoltura reso disponibile dal Ministero della Salute tra i manuali GHP. Si tratta di un testo utilissimo elaborato da un gruppo di veterinari sotto il coordinamento dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco. Questo manuale è stato valutato conforme alle disposizioni del regolamento CE 852/2004 dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, come da pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

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