Bando RiParto 2022: finanziamenti per aiutare lavoratrici madri

La guida dettagliata sul Bando RiParto 2022 che concede finanziamenti agevolati per le aziende che mettono in pratica progetti di welfare aziendale rivolti alle mamme lavoratrici

maternità, madre, mamma

Disponibili i finanziamenti del Bando RiParto, un’iniziativa nata per promuovere il ritorno al lavoro delle lavoratrici madri dopo l’esperienza del parto.

L’agevolazione è rivolta alle imprese, consorzi e gruppi di società collegate o controllate, per un importo complessivo di 50 milioni di euro, per costruire progetti di welfare aziendale rivolti alle mamme lavoratrici.

In questa guida vi spieghiamo come funzionano i finanziamenti del bando RiParto, a chi sono destinati, quali sono i requisiti per accedervi e come presentare domanda.

BANDO RIPARTO 2022, COSA PREVEDE

Il Bando RiParto (#RiParto) è una misura volta a promuovere la realizzazione di progetti di welfare aziendale, con il fine di sostenere il rientro a lavoro delle lavoratrici madri favorendo l’armonizzazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia. Finalità del bando è incentivare lo sviluppo di progetti capaci di fornire un sistema integrato di strumenti quali benefit, facility e servizi alla persona per concorrere sinergicamente alla risoluzione di problematiche comuni alle lavoratrici madri dopo l’arrivo di un nuovo figlio. Accanto alla domanda di finanziamento, l’impresa deve proporre il progetto finanziabile che potrà prevedere piani di accompagnamento psicologico, azioni di conciliazione lavoro- vita genitoriale, incentivi economici per il rientro a lavoro e non solo.

L’articolo 1, commi 23 e 24, della Legge 30 dicembre 2020, n.178 (Legge di Bilancio 2021) ha istituito l’apposito fondo gestito dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Vediamo come funzionano i finanziamenti del Bando RiParto 2022.

A CHI SI RIVOLGONO I FINANZIAMENTI

Possono presentare domanda di finanziamento, insieme alla proposta di piano di welfare da finanziare, i seguenti soggetti:

  • imprese, aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale;

  • consorzi;

  • gruppi di società collegate o controllate, ai sensi dell’articolo 2359 Codice Civile, purché siano tutti i partecipanti al soggetto collettivo.

Imprese e consorzi possono partecipare anche in forma associata con altri soggetti aventi gli stessi requisiti, costituendosi in:

  • associazione temporanea di scopo (ATS);

  • contratto di rete;

  • associazione temporanea d’impresa (ATI).

Dovranno però presentare un’unica domanda di finanziamento, un unico progetto ed un unico piano finanziario.

REQUISITI

Per ottenere i finanziamenti del bando RiParto, gli aventi diritto devono possedere degli specifici requisiti, a pena di esclusione, ovvero:

  • aver restituito o depositato in un conto vincolato le agevolazioni pubbliche godute per le quali è stata eventualmente disposta la restituzione da parte di autorità nazionali, regionali o comunitarie;

  • non aver subito sanzioni definitivamente accertate che comportino l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi;

  • contribuire ai costi del progetto secondo le percentuali stabilite dal bando;

  • essere iscritti al registro delle imprese presso la Camera di commercio territorialmente competente e, dove previsto, negli elenchi, albi, anagrafi della rispettiva normativa di riferimento;

  • avere la sede legale principale o unità operative, sul territorio nazionale;


  • risultare di non essere in stato di liquidazione volontaria;

  • non essere stato assoggettato alla sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera c), del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione.

CONTENUTI DELLE PROPOSTE DI WELFARE

Le proposte progettuali per cui si chiedono i finanziamenti del bando RiParto, provenienti da tutto il territorio nazionale, devono prevedere i seguenti interventi:

  • azioni di supporto all’assunzione del nuovo ruolo genitoriale in un’ottica di armonizzazione della vita privata e lavorativa, comprese iniziative di sostegno psicologico e fisico;

  • incentivi economici finalizzati al rientro al lavoro dopo il parto o adozione;

  • percorsi di formazione e aggiornamento per l’accompagnamento al rientro al lavoro dopo il parto o adozione.

Le proposte progettuali potranno riguardare una o più azioni coerenti tra loro, anche in considerazione delle dimensioni aziendali e del contesto lavorativo di riferimento, nell’ambito delle categorie di azioni riportate in questo schema.

IMPORTO DEI FINANZIAMENTI BANDO RIPARTO

Per i finanziamenti concessi con RiParto, il Parlamento ha stanziato 50 milioni di euro e la richiesta di agevolazione per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa:

  • tra un minimo di 15.000 euro e un massimo di 50.000 euro per le imprese con meno di 10 dipendenti. Vale per i soggetti i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori ai 2 milioni di euro. Ovvero, parliamo di Microimprese. Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno al 10% del totale dell’importo richiesto. Deve cioè, garantire risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili in questa percentuale;

  • da un minimo di 30.000 euro e un massimo di 100.000 euro per le imprese con meno di 50 dipendenti. Vale per i soggetti i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 10 milioni di euro, quindi piccole imprese. Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 15% del totale dell’importo richiesto garantendo risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili in tale percentuale;

  • tra un minimo di 80.000 euro e un massimo di 250.000 euro per le imprese con un numero di dipendenti che va dalle 50 alle 250 unità. Vale per i soggetti i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 50 milioni di euro, quindi medie imprese. Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto. Deve cioè, garantire risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili in tale percentuale suddetta;

  • da un minimo di 200.000 euro e un massimo di un milione di euro per le imprese con più di 250 dipendenti. Vale per i soggetti i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano superiori a 50 milioni di euro, quindi grandi imprese. Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 30% del totale dell’importo richiesto. Deve cioè, garantire risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili in tale percentuale;

Per i consorzi, le reti di imprese, i gruppi di società collegate o controllate, le associazioni temporanee di scopo e le associazioni temporanee d’impresa, il progetto viene finanziato – applicando la medesima percentuale di cofinanziamento. Si terrà conto del numero dei dipendenti e della somma dei ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, del soggetto collettivo. Infine, nel caso di holding di partecipazione, si applica il criterio del decimo totale dell’attivo dello stato patrimoniale, esclusi i conti d’ordine, a prescindere dalla natura finanziaria o industriale delle partecipazioni detenute.

COME FUNZIONANO I FINANZIAMENTI BANDO RIPARTO

Per accedere ai finanziamenti del bando RiParto gli aventi diritto devono presentare la domanda insieme al progetto di welfare aziendale rivolto alle mamme lavoratrici. Le domande saranno valutate secondo i criteri previsti dal bando e sarà redatta una graduatoria per l’erogazione dei fondi fino a esaurimento risorse. Nella valutazione dei progetti:

  • il dato del numero dei dipendenti prevale rispetto al quantum dei ricavi, corrispondente alla voce A1 del conto economico;

  • nel caso in cui due o più soggetti proponenti collocati alla fine della graduatoria conseguano il medesimo punteggio e non vi sia possibilità di finanziarli tutti per insufficienza di risorse, si procederà all’individuazione di quelli da finanziare in base alla quota percentuale di cofinanziamento. Sarà data priorità al progetto che prevede una percentuale maggiore di cofinanziamento. Qualora la percentuale di cofinanziamento sia la stessa si procederà tramite sorteggio in seduta pubblica.

SCADENZA

Le imprese possono inoltrare l’apposita domanda, dal 6 giugno 2022, alla PEC: avvisoRiParto@pec.governo.it entro il 5 settembre 2022, alle ore 12.00.

COME PRESENTARE DOMANDA AL BANDO RIPARTO

Il modello di richiesta è scaricabile in formato word editabile da questo link. La domanda deve essere presentata unitamente alla documentazione protetta da password, che dovrà essere successivamente comunicata al Dipartimento. La domanda deve essere trasmessa esclusivamente da un indirizzo di posta elettronica certificata intestato al soggetto proponente o al capofila per i soggetti che partecipano in gruppo. Nell’oggetto della PEC deve essere indicato il codice CUP “J51D22000010001” e la denominazione del soggetto proponente o capofila. Le PEC devono essere in formato PDF e firmate digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente, o da un suo delegato.

DOCUMENTI DA ALLEGARE ALLA DOMANDA

Alla richiesta va allegata la seguente documentazione:

  • una relazione sulle attività in materia di conciliazione dei tempi di cura della famiglia e di lavoro svolte negli ultimi due anni dal soggetto proponente ovvero una dichiarazione di non aver mai intrapreso azioni di welfare;

  • in caso dei soggetti raggruppati, il capofila e ogni partecipante devono presentare la propria relazione, ovvero una dichiarazione di non aver mai intrapreso azioni di welfare, sottoscritta digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente, da un suo delegato, oppure da ciascuno dei legali rappresentanti dei soggetti partecipanti o dai loro delegati per i collettivi;

  • il piano finanziario redatto utilizzando il modello che trovate in questa pagina, va sottoscritto digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente, da un suo delegato, oppure da ciascuno dei legali rappresentanti dei soggetti partecipanti o dai loro delegati per i collettivi;

  • il patto di integrità, redatto secondo il modello che trovate in questa pagina, da un suo delegato, oppure da ciascuno dei legali rappresentanti dei soggetti partecipanti o dai loro delegati per i collettivi;

  • la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sottoscritta digitalmente dal legale rappresentante del proponente o suo delegato, con allegata fotocopia leggibile di un documento di identità del sottoscrittore, in corso di validità. Va compilata secondo il modello che trovate in questa pagina. In caso dei soggetti collettivi, il legale rappresentante o suo delegato del soggetto capofila e il rappresentante legale o un suo delegato di ciascun partecipante del soggetto collettivo devono presentare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Nella dichiarazione sostitutiva il proponente dichiara il possesso dei requisiti richiesti dal bando e della documentazione;

  • questo modello sottoscritto digitalmente, in caso di ATS, ATI o contratto di rete, col quale i singoli componenti dell’ATS, dell’ATI o delle imprese che vogliono costituire la rete dichiarano la volontà di costituirsi formalmente, in caso di ammissione al finanziamento, in associazione temporanea di scopo o in associazione temporanea d’impresa o di stipulare un contratto di rete, con l’indicazione del soggetto capofila.

A pena di esclusione non possono essere presentate più domande di finanziamento dallo stesso soggetto individuale, dal capofila e dai partecipanti dei soggetti collettivi. I progetti sono esclusi se già finanziati, in tutto o in parte, da risorse europee, nazionali, regionali e locali.

ASSISTENZA ALLA DOMANDA

Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha messo a disposizione degli aventi diritto ai finanziamenti al bando RiParto, questa guida alla compilazione.

MADRI LAVORATRICI, I DATI IN ITALIA

Secondo il rapporto BES – Benessere equo e sostenibile dell’ISTAT, in Italia lo svantaggio delle madri occupate è rilevante. La presenza di figli, soprattutto se in età prescolare, ha un effetto importante sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Le donne tra i 25 e i 49 anni sono occupate nel 73,9% dei casi se non hanno figli. Invece, lo sono nel 53,9% se hanno almeno un figlio di età inferiore ai 6 anni.

Parallelamente, si rileva come il tasso di occupazione dei padri tenda a crescere all’aumentare del numero di figli minorenni presenti nel nucleo. Per contro, quello delle madri tende a diminuire. Inoltre, rileva l’ISTAT, il lavoro domestico e di cura all’interno della famiglia non è ancora equamente distribuito tra uomini e donne.

I dati più recenti pubblicati dall’Ispettorato Nazionale del lavoro evidenziano che, benché le cessazioni dal rapporto di lavoro riguardino in prevalenza gli uomini – che nel biennio 2019 2020 rappresentano il 54-55% del personale interessato, per le dimissioni e risoluzioni consensuali di lavoratrici madri e lavoratori padri la proporzione si inverte e il divario risulta più accentuato. I provvedimenti di convalida, infatti, interessano lavoratrici madri nel 72,9% dei casi nel 2019 e nel 77,4% dei casi nel 2020.

In questo scenario dunque si inserisce il bando RiParto insieme all’esonero contributivo per mamme lavoratrici 2022, le agevolazioni sulle assunzioni di donne nel 2022 e ai recenti schemi Decreto su conciliazione vita – lavoro e tutele lavoratori. Infine, numerosi interventi sono stati previsti con il Family Act che porta ad un cambio radicale delle agevolazioni per le famiglie e i figli a partire dall’introduzione dell’assegno unico universale figli.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Articolo 1, commi 23 e 24, della Legge 30 dicembre 2020, n.178Legge di Bilancio 2021 (Pdf 665 Kb).

IL TESTO INTEGRALE DEL BANDO RIPARTO

Per maggiori delucidazioni sulla valutazione dei progetti di welfare, si consiglia di leggere il testo integrale del bando RiParto (Pdf 517 Kb).

ALTRI APPROFONDIMENTI E GUIDE UTILI SU MATERNITÀ

Vi segnaliamo anche i seguenti approfondimenti:

Per conoscere altri aiuti per famiglie e lavoratori potete visitare la nostra sezione dedicata agli aiuti alle persone. Vi invitiamo, inoltre, ad iscrivervi gratuitamente alla nostra newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti e al canale Telegram per leggere le notizie in anteprima.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.

Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando su "segui".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *