Bonus 200 euro erogato a chi non spetta: come e quando va restituito

200 Euro

A chi non spetta il bonus 200 euro? Chi rischia di dover restituire l’indennità una tantum? La prestazione viene erogata in automatico in base ai dati dichiarati dal richiedente o presenti nelle banche dati dell’Istituto, ma ciò non vuol dire che una volta ricevuto non lo si debba restituire.

Dopo il riconoscimento provvisorio, infatti, l’INPS effettuerà tutte le verifiche necessarie sui requisiti autocertificati e dichiarati dal richiedente e qualora riscontrasse difformità, procederà con il recupero.

In questa guida vi spieghiamo a chi non spetta il bonus 200 euro, chi dovrà restituirlo e come l’INPS provvederà al recupero dell’indennità una tantum.

BONUS 200 EURO, RISCHIO RECUPERO DALL’INPS

Il bonus 200 euro per gli aventi diritto, viene erogato solamente in via provvisoria dall’INPS. In un secondo momento l’Istituto effettua le dovute verifiche e, eventualmente, attua le procedere volte al recupero dell’indennità per coloro che non risultano realmente in possesso dei requisiti. È il comma 5 dell’articolo 32 del Decreto Aiuti a stabilire che l’Istituto proceda successivamente al controllo della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provveda alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali. Il consolidamento del diritto, infatti, si attua solo all’esito dell’acquisizione dei dati reddituali e solo una volta che l’INPS ha terminato tutte le sue verifiche con esito positivo. Passato un anno da queste verifiche e senza che l’Istituto notifichi alcunché, il bonus resterà definitivamente nelle tasche degli italiani.

Riepiloghiamo, perciò, i casi in cui non spetta il bonus 200 euro e si rischia, quindi, la restituzione se ricevuto indebitamente.

A CHI NON SPETTA IL BONUS 200 EURO

Nella Circolare n° 73 del 24-06-2022 l’INPS ha fornito i dettagli relativi ai beneficiari e alle condizioni per poter usufruire dell’indennità una tantum, come vi spieghiamo nella nostra guida sul bonus 200 euro. Facendo un riepilogo schematico dei requisiti, infatti, ribadiamo che il bonus 200 non spetta:

  • ai lavoratori dipendenti, che non abbiano beneficiato per almeno una mensilità da gennaio 2022 al 23 giugno 2022 dell’esonero contributivo IVS pari allo 0,8% “sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore”. Per maggiori informazioni e per verificare se si rientra tra i beneficiari perché lavoratori dipendenti vi invitiamo a leggere questo approfondimento;

  • ai pensionati con un reddito personale 2021 assoggettabile a IRPEF (al netto dei contributi previdenziali e assistenziali) superiore a 35.000 euro. Per ogni dettaglio su come funziona il bonus 200 euro per i pensionati si rimanda al nostro articolo di approfondimento;


  • ai disoccupati, che non abbiano percepito nel mese di giugno 2022 le prestazioni di NASpI, DIS-COLL e disoccupazione agricola. Per ogni ulteriore dettaglio sulle modalità di fruizione per i disoccupati si rimanda questo approfondimento specifico;

  • ai lavoratori domestici, che non abbiano in essere uno o più rapporti di lavoro alla data del 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore del Decreto Aiuti). Per ulteriori informazioni sul bonus 200 euro per colf e badanti vi consigliamo di leggere questo articolo dedicato;

  • ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), ma che non abbiano collaborazioni attive al 18 maggio 2022, non siano siano iscritti alla Gestione separata o ad altre forme previdenziali obbligatorie e abbiano percepito un reddito nel 2021 superiore a 35.000 euro nel 2021;

  • ai lavoratori intermittenti che non abbiano svolto prestazioni per almeno 50 giornate o con un reddito nel 2021 superiore a 35.000 euro;

  • ai lavoratori dello spettacolo non siano iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo o che non abbiano versato almeno 50 contributi giornalieri o con un reddito superiore a 35.000 euro per il 2021;

  • ai lavoratori autonomi, privi di partita IVA per cui per il 2021 non risulti l’accredito di almeno un contributo mensile o che non siano già iscritti alla Gestione Separata il 18 maggio 2022;

  • ai lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport, che non sono stati beneficiari dell’indennità per l’emergenza Covid del Decreto Sostegni bis (Bonus 2400 euro INPS);

  • agli incaricati alle vendite a domicilio che abbiano un reddito nell’anno 2021 derivante dalle attività di vendita a domicilio inferiore a 5.000 euro o che al 18 maggio siano senza partita IVA attiva o o non iscritti alla Gestione separata;

  • ai percettori di reddito di cittadinanza facenti parte di un nucleo familiare in cui sia presente un componente che abbia diritto al bonus ad altro titolo (per esempio perché titolare di assegno di invalidità).

Si ricorda che il bonus non è riconosciuto a tirocinanti e stagisti, né ai disoccupati che non hanno maturato i requisiti per ricevere la NASpI, DIS-COLL o la disoccupazione agricola. Esclusi anche i lavoratori con contratti di lavoro in scadenza a fine giugno 2022, ai quali a causa dei tempi tecnici, non verrà riconosciuta l’indennità di disoccupazione in questo mese (è il caso dei precari della scuola di cui parliamo in questo articolo). Si ricorda, infatti, che il prerequisito per accedere all’indennità una tantum è essere beneficiari dell’indennità di disoccupazione a giugno 2022.

BONUS 200 EURO: QUANDO DEVE ESSERE RESTITUITO

Quando va restituito il bonus 200 euro? Come anticipato, nella Circolare n° 73 del 24-06-2022, l’INPS precisa che la restituzione avviene in seguito ad accertata mancanza dei requisiti, ovvero:

  • il soggetto per cui vale questa condizione risulti aver percepito nel 2021 un reddito superiore a 35.000 euro. Proprio per questa ragione, per chi deve presentare domanda all’INPS, nell’apposita area è disponibile una funzione dove i titolari di trattamento previdenziale e assistenziale consapevoli che i redditi dell’anno 2021 risulteranno superiori a 35.000 euro possono rinunciare alla prestazione, così da non rischiare che i soldi pagati vengano sottratti in un secondo momento;

  • viene dimostrata la carenza di altri requisiti specifici per ciascuna categoria;

  • il Reddito di Cittadinanza o l’indennità di disoccupazione che hanno dato titolo al riconoscimento dell’indennità una tantum vengono revocati;

  • nel caso in cui il bonus 200 euro sia erogato dal datore di lavoro, emerga che il lavoratore dipendente abbia ricevuto il bonus due volte, da due datori di lavoro diversi o insieme ad altre prestazioni, nel caso in cui abbiano un doppio contratto o perché in possesso di altre prestazioni che danno diritto all’indennità. Ecco perché i lavoratori dipendenti privati per poter ricevere il bonus 200 euro devono compilare e consegnare al datore di lavoro l’apposita certificazione in cui dichiarano di non averne diritto in altra forma, come vi spieghiamo in questo articolo (per i dipendenti pubblici è l’INPS a fare i controlli con i dati di sua conoscenza).

Si precisa, a riguardo, che non è attribuita alcuna responsabilità al datore di lavoro privato che eroga il bonus quando non spettante dopo aver verificato i requisiti (la fruizione dell’esonero IVS) e aver ricevuto l’autodichiarazione del proprio dipendente.

COME RESTITUIRE IL BONUS 200 EURO

Il recupero del bonus 200 euro percepito erroneamente o a seguito di dichiarazioni mendaci verrà effettuato secondo determinati criteri. Le modalità di restituzione cambiano se si tratta di lavoratori dipendenti, rispetto a tutte le altre categorie. Vediamo come.

1) LAVORATORI DIPENDENTI

Nel caso in cui l’obbligo di restituzione riguardi i lavoratori dipendenti:

  • l’Istituto comunicherà a ciascun datore di lavoro interessato la quota dell’indennità attribuita indebitamente, per la restituzione all’INPS e il recupero verso il dipendente. Le istruzioni operative verranno fornite tramite uno specifico documento di prassi su cui vi aggiorneremo;

  • l’importo in questione sarà suddiviso in parti uguali tra i diversi datori di lavoro che hanno erogato eventualmente l’indennità per lo stesso lavoratore, il quale è infatti tenuto alla restituzione, in caso di doppio contratto. Si ribadisce che il lavoratore può ricevere l’indennità una sola volta anche se ha due rapporti di lavoro subordinato in essere o ne ha diritto per altre ragioni (per esempio perché invalido).

2) TUTTE LE ALTRE CATEGORIE

Per la restituzione del bonus 200 euro indebitamente percepito da tutte le altre categorie citate, l’INPS userà i criteri e le modalità di cui alla Determinazione presidenziale INPS n. 123 del 2017 e alla Circolare n. 47 del 2018. Ovvero, accertato l’indebito, effettuerà la notifica dell’indebito all’interessato e poi definirà le modalità di restituzione che possono essere, secondo il seguente ordine di prevalenza:

  • compensazione con crediti arretrati vantati nei confronti dell’Istituto;
  • trattenute su prestazioni quali pensioni o disoccupazione, per esempio;
  • pagamento mediante rimesse in denaro.

Tale ordine di prevalenza non esclude, tuttavia, il contestuale ricorso in via complementare a più forme di recupero di eventuali importi residuali. Inoltre, il recupero del bonus può anche essere attivato mediante rimesse in denaro qualora non vi siano le condizioni per effettuare la compensazione o le trattenute su trattamenti pensionistici o comunque, in via complementare, per gli eventuali importi residui. In tali casi, è possibile concordare con l’INPS un piano di rateizzazione con rate da almeno 60 euro, della durata non superiore a 72 mensilità. 

ENTRO QUANDO RESTITUIRE IL BONUS 200 EURO

Nella Circolare n° 73 del 24-06-2022  ha chiarito che provvederà alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali. Dunque, entro il 2022. Non sono ancora chiari invece i termini previsti nel caso in cui la restituzione riguardi i lavoratori dipendenti, il cui bonus viene erogato dai datori di lavoro.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Circolare n° 73 del 24-06-2022 (Pdf 347 Kb) – Comunicato Stampa INPS (Pdf 107 Kb);
Messaggio n° 2559 del 24-06-2022 (Pdf 67 Kb).

GUIDA SUL BONUS 200 EURO

Per tutte le ulteriori informazioni su come fare domanda, requisiti e dettagli sulla nuova misura, vi invitiamo a consultare la guida sul bonus 200 euro.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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