Parco solare Tarquinia: 100 assunzioni per realizzare il progetto

fotovoltaico, parco solare

Nel Lazio sono in arrivo numerose assunzioni per il nuovo Parco solare che verrà insediato a Tarquinia, in provincia di Viterbo.

Il progetto comporterà il reclutamento di almeno 100 figure da impiegare nella costruzione della struttura fotovoltaica.

Ecco cosa sapere sui posti di lavoro che il Parco solare di Tarquinia porterà per la sua realizzazione.

PARCO SOLARE TARQUINIA ASSUNZIONI PER IL CANTIERE

Entro il prossimo anno a Tarquinia verrà avviato un imponente Parco solare, che avrà importanti ricadute sull’occupazione nel viterbese. Il progetto, finanziato con oltre 55 milioni di euro, è stato sviluppato dalla Dioniso srl, controllata da BayWa Re Italia, società attiva nel campo delle rinnovabili, e parte del Gruppo tedesco BayWa. Secondo i promotori dell’operazione, saranno 94.000 i pannelli fotovoltaici installati nel Parco solare di Tarquinia e oltre 100 le assunzioni per realizzarlo.

La chiusura del cantiere e, quindi, la messa in opera dell’impianto, sono previste per gli inizi del 2024. I lavori si svolgeranno secondo una tempistica scandita in più fasi. Queste prevedono anche la costruzione di strutture per l’installazione dei pannelli solari, opere di rete e la realizzazione di strade interne.

L’impianto, che avrà una potenza pari a 51,5 watt, fornirà energia elettrica green a circa 35.000 famiglie. Notevoli, dunque, gli impatti positivi che deriveranno dall’avvio del Parco solare di Tarquinia, tra nuovi posti di lavoro, produzione di energia pulita e ritorno economico. Infatti, a seguito dell’avvio del sito fotovoltaico, BayWa Re Italia, che tramite le sue controllate ha diretto l’intero progetto in qualità di general contractor, si occuperà anche della gestione e vendita dell’energia prodotta.

PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI

Molto probabilmente, le prossime assunzioni al Parco solare di Tarquinia saranno destinate alle diverse figure necessarie per la costruzione dell’impianto. Ad esempio, presso il cantiere potranno lavorare operai, elettricisti, installatori e assemblatori delle parti che comporranno la struttura fotovoltaica. È possibile ritenere che il sito genererà posti di lavoro anche successivamente alla sua apertura. Al momento, infatti, sono già in corso le selezioni per il Site Manager dell’impianto ma, con ogni probabilità, potranno seguire anche assunzioni per i profili tecnici e operativi che si occuperanno di gestire e manutenere il sito e l’energia derivante.

L’AZIENDA

Il Gruppo BayWa è nato nel 1923 e ha headquarter in Germania, a Monaco di Baviera. Raggruppa una serie di società con cui opera nei settori commercio, logistica e servizi per agricoltura, energia e edilizia. Con la divisione BayWa Re si occupa in modo specifico delle attività legate all’energia e alle fonti rinnovabili, con focus su sviluppo e manutenzione di impianti eolici e fotovoltaici, distribuzione di componenti e produzione indipendente di energia sostenibile. La società impiega, in totale, 4500 risorse e ha sedi in 31 paesi del mondo. Nel nostro Paese è presente con la holding nazionale BayWa Re Italia Srl, che ha sedi principali a Roma e Milano e più uffici attivi in diverse regioni.

CANDIDATURE

Gli interessati alle future assunzioni per il Parco solare di Tarquinia e alle opportunità di lavoro per la sua realizzazione, devono attendere l’avvio delle selezioni per il personale che lavorerà nel cantiere. Generalmente, la società BayWa Re raccoglie le candidature tramite la pagina dedicata alle carriere (Lavora con noi) presente sul sito web aziendale. Dalla stessa è possibile prendere visione delle attuali posizioni aperte e candidarsi, compilando l’apposito form online per l’inoltro del cv. Monitorando la pagina, sarà possibile conoscere, probabilmente, anche le nuove ricerche di personale per il Parco solare di Tarquinia che verranno avviate dall’azienda.

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di Clara R.
Redattrice, esperta di lavoro, impiego estero e formazione.
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10 Commenti

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  1. Questo impianto è ad alto impatto ambientale, molto costoso con ricambio dei pannelli ogni venticinque anni, inquinante dalla loro produzione allo smaltimento, crea un’ occupazione effimera e porta beneficio solo a pochi speculatori.

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