Comunicazione obbligatoria lavoro su piattaforme digitali: regole 2022

Come funziona la nuova comunicazione obbligatoria per il lavoro svolto tramite piattaforma digitale, a chi si rivolge e quali sono le regole specifiche

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Al via la nuova comunicazione obbligatoria per il lavoro digitale per gli autonomi tramite la piattaforma web predisposta dal Ministero del Lavoro.

I nuovi obblighi comunicativi sono stati introdotti dal Decreto Recovery convertito in Legge e devono essere espletati con il modello “UNI-piattaforme”, a partire dal 14 aprile 2022.

In questa guida vi spieghiamo nel dettaglio come assolvere all’obbligo e come funziona la nuova comunicazione per il lavoro autonomo eseguito tramite piattaforme digitali e quali sono i servizi messi a disposizione dal Ministero.

COS’È IL LAVORO DIGITALE INTERMEDIATO DA PIATTAFORME

Prima di entrare nel vivo della spiegazione sulle modalità dell’obbligo di comunicazione per il lavoro digitale, cerchiamo di definire a quali professioni si riferisce. Queste le definizioni utili per comprendere i prossimi passaggi:

  • per piattaforme di lavoro digitale si intendono i programmi e le procedure informatiche che, indipendentemente dal luogo di stabilimento, condizionano le modalità di esecuzione di una prestazione di lavoro.

  • per lavoro intermediato da piattaforma digitale si intende la prestazione di lavoro, compresa quella di natura intellettuale, eseguita attraverso un applicativo che ne condiziona le modalità di esecuzione, indipendentemente dalla qualificazione contrattuale del rapporto di lavoro e dal luogo di svolgimento della prestazione. In questa tipologia di lavoro rientrano, per esempio, quelle svolte tramite un’applicazione basata sulla geolocalizzazione, che assegna lavori come consegna di cibo (i cosiddetti “riders”), taxi, o servizi idraulici, o di piattaforme web che subappaltano lavori come traduzione o progettazione grafica. Ma attenzione, nella stragrande maggioranza dei casi, se non addirittura sempre, si tratta di lavoro autonomo (occasionale per lo più).

In buona sostanza sono tutte quelle attività che possono essere associate alla “Gig Economy”, ovvero di quel settore dell’economia riferita allo scambio di prestazioni lavorative di autonomi che mettono a disposizione di aziende e private i loro servizi, quando hanno tempo e quando vogliono, senza vincoli, né dall’una, né dall’altra parte. La caratteristica della Gig economy è che, appunto, a fare da tramite tra lavoratori e compratori di lavoro, a farli incontrare, sono piattaforme online, siti web o app.

COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA LAVORO DIGITALE: COSA PREVEDE

La comunicazione per il lavoro digitale rientra tra quelle previste nel sistema delle CO (Comunicazioni Obbligatorie) tramite cui si invia al Ministero del Lavoro una sola comunicazione ai fini dell’adempimento a tutti gli obblighi previsti nei casi di instaurazione, trasformazione, proroga e cessazione del rapporto di lavoro. Il datore di lavoro o il committente deve inviare la comunicazione sulla piattaforma del Ministero del Lavoro “Servizi Lavoro”, raggiungibile da questa pagina, a cui hanno accesso tutte le autorità competenti (INPS, INAIL, INL e così via).

Per quanto riguarda il lavoro svolto tramite piattaforma digitale l’obbligo è stato introdotto dall’articolo 27, comma 2 decies del Decreto Recovery convertito in Legge a cui si applicano le regole ordinarie. Per il solo lavoro autonomo (che in sostanza si riferisce all’intera categoria di lavoratori) compreso quello occasionale, l’obbligo è operativo dal 14 aprile 2022 ed è stato reso disponibile uno specifico modello (UNI-piattaforme). Le modalità di utilizzo sono state regolate dal Decreto Ministeriale n. 31 del 23 febbraio 2022.

Vediamo insieme cosa si intende per lavoro digitale sulle piattaforme web, a chi spetta l’obbligo di comunicazione, come funziona e qual è la procedura per espletarlo.

PRESTAZIONI DI LAVORO SOGGETTE ALL’OBBLIGO

L’obbligo di comunicazione riguarda le prestazioni di lavoro che vengono organizzate dai datori di lavoro o committenti attraverso piattaforme telematiche e che si svolgono:

  • sotto forma di lavoro subordinato;

  • come collaborazioni coordinate;

  • attività di lavoro autonomo anche non esercitate abitualmente (prestazioni occasionali)  e rientranti nell’articolo 67, comma 1, lettera l, del DPR 917 del 1986. Il più diffuso per questa tipologia di prestazione lavorativa, se non addirittura l’unica riscontrabile sul territorio nazionale.

QUANDO EFFETTURARE LA COMUNICAZIONE LAVORO DIGITALE

Le tempistiche per le comunicazioni relative al lavoro intermediato da piattaforma sono quelle ordinarie: per l’assunzione, entro 24 ore del giorno prima dell’inizio dell’attività lavorativa e, per la proroga, la cessazione e la trasformazione entro 5 giorni dall’evento (salvo le deroghe specifiche in caso, per esempio, di assunzioni d’urgenza). In caso di stipulazione contestuale di due o più contratti di lavoro intermediato da piattaforma digitale, l’obbligo può essere assolto mediante un’unica comunicazione. Le comunicazioni di avvio delle prestazioni lavorative non possono essere né annullate, né rettificate.

Le regole specifiche riguardano la prestazione autonoma che, come anticipato, riguarda praticamente tutta la categoria. Per quanto riguarda l’inizio del lavoro autonomo, compreso quello occasionale, i committenti devono infatti inoltrare la comunicazione entro il 20° giorno del mese successivo all’instaurazione del rapporto di lavoro, così come previsto dal Decreto Ministeriale n. 31 del 23 febbraio 2022.

Solo in fase di prima applicazione, la scadenza prevista al 20 maggio è prorogata al 3 giugno, al fine di consentire la massima conoscenza del modello di comunicazione. Il Ministero ha anche precisato in questa nota, che per il mese di giugno 2022, la scadenza rimane fissata al giorno 20.

COME INVIARE LA COMUNICAZIONE LAVORO DIGITALE

Il canale per la trasmissione delle comunicazioni obbligatorie è quello online di UNILAV disponibile sul portale Servizi Lavoro che ha sostituito, dal 2008, tutte le precedenti comunicazioni da effettuare singolarmente agli enti competenti in materia di lavoro (INPS, INAIL, Ispettorato nazionale del Lavoro e così via).

IL MODELLO UNI-PIATTAFORME

Per quanto riguarda le prestazioni autonome svolte attraverso le piattaforme digitali il Ministero del Lavoro ha messo a disposizione dei committenti un applicativo specifico, operativo dal 14 aprile 2022. Si tratta del modello “UNI-piattaforme” disponibile sempre su Servizi Lavoro. Di seguito tutte le istruzioni su come utilizzare questo strumento.

1) SOGGETTI ABILITATI

I soggetti abilitati ammessi all’invio delle comunicazioni UNI-Piattaforme sono i seguenti:

  • Consulenti del Lavoro;

  • Avvocati e Procuratori Legali;

  • Dottori Commercialisti;

  • Ragionieri;

  • Periti Commerciali;

  • Associazioni di categoria;

  • Associazioni di categoria dei Datori di lavoro agricoli;

  • Consorzi e Gruppi di imprese;

  • Periti agrari e agrotecnici.

2) COME ACCEDERE AL PORTALE

L’accesso al portale è consentito solo tramite le credenziali SPID o la Carta d’Identità Elettronica (CIE). I referenti aziendali e i soggetti abilitati devono, per poter inviare le comunicazioni, registrare rispettivamente le aziende o lo studio professionale o l’impresa capogruppo, secondo le regole in vigore nel portale Servizi Lavoro.

3) COME COMPILARE LA COMUNICAZIONE

Nel modello UNI-piattaforme si indicano:

  • generalità del committente e dei prestatori d’opera;

  • data di inizio e di cessazione della prestazione;

  • durata presunta, in termini di ore, della prestazione e l’inquadramento contrattuale.

Per la compilazione sono necessari anche dati tecnici che potete ottenere consultando queste tabelle allegate al Decreto Ministeriale 31 del 23 febbraio 2022.

CHI VERIFICA LA COMUNICAZIONE

Le comunicazioni di avvio di una o più prestazioni lavorative saranno disponibili, oltre che per il Ministero del Lavoro, anche per:

  • Ispettorato nazionale del lavoro;

  • Istituto nazionale della Previdenza sociale (INPS);

  • Istituto nazionale per le Assicurazioni e gli Infortuni sul lavoro (INAIL);

  • Regioni e Provincie Autonome;

Il Ministero ha messo anche a disposizione, come allegati del Decreto 31 del 2022, le istruzioni tecniche per compilare la comunicazione, che potete consultare in questa pagina.

I LAVORATORI DELLA GIG ECONOMY IN ITALIA

Stando ai dati aggiornati al 4 gennaio 2022 del rapporto dell’INAPP, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, in Italia i lavoratori che svolgono la propria attività tramite piattaforme digitali sono circa 570.000 unità, 570.521 per l’esattezza. Non parliamo solo dei riders, ma di un insieme eterogeneo di attività che vanno dalla consegna di pacchi o pasti a domicilio allo svolgimento di compiti on line (traduzioni, programmi informatici, riconoscimento immagini). Rappresentano l’1,3% della popolazione di 18-74 anni, ovvero il 25,6% del totale di chi guadagna tramite internet.

Ai platform worker, infatti, vanno aggiunti coloro che vendono prodotti (piattaforme pubblicitarie) o affittano beni di proprietà (piattaforme di prodotto) per un totale di 2.228.427 di individui (il 5,2% della popolazione tra i 18 e i 74 anni) che dichiarano di aver ricavato un reddito attraverso le piattaforme digitali tra il 2020 e il 2021.

L’IDENTIKIT DEL PLATFORM WORKER

I lavoratori che rientrano in questa categoria sono per i tre quarti uomini. Sette su dieci hanno un’età compresa tra 30 e 49 anni, con i giovani tra 18 e 29 anni concentrati soprattutto nella categoria dei lavoratori occasionali. Il titolo di studio non è particolarmente diverso rispetto a quella della popolazione generale, se non per una maggiore presenza di diplomati. Chi lavora tramite piattaforme come attività principale presenta livelli di istruzione più elevati (dal diploma in su), mentre chi lo fa occasionalmente presenta titoli di studio più bassi. Il 45,1% dei lavoratori appartiene alla tipologia “coppia con figli” ma la quota sale al 59,1% nel caso di occupati che considerano quella delle piattaforme un’attività secondaria. Al contrario, le persone che occasionalmente collaborano con una piattaforma sono invece più frequentemente single (37,9%). Per approfondire lo studio dell’INAPP sul settore, vi consigliamo di leggere questo focus tecnico.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Testo coordinato Decreto Recovery convertito in Legge (Pdf 1 Mb)

Decreto Ministeriale n. 31 del 23 febbraio 2022 (Pdf 219 Kb)

ALTRI APPROFONDIEMNTI E AGGIORNAMENTI

Mettiamo a disposizione anche la guida sull’obbligo di comunicazione previsto per i lavoratori autonomi occasionali. Per conoscere tutte le agevolazioni a favore dei datori di lavoro è invece possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle impreseSe volete restare aggiornati è possibile iscriversi gratis alla nostra newsletter e al nostro canale Telegram, per avere le notizie in anteprima.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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