Controlli sui social network per chi cerca lavoro

E’ noto a tutti che numerose aziende utilizzano i social network per indagare sul passato dei futuri dipendenti.

Quando si cerca lavoro bisogna fare un po’ di pulizia sui propri profili Facebook e Twitter, per evitare che fatti o pensieri espressi possano mettere in discussione il nuovo posto di lavoro.

In questo gli Stati Uniti sono già una spanna più avanti di noi e alcune società chiedono ai candidati di sottoporsi a un controllo dei “social media”. La start up Social Intelligence, che ha sede a Santa Barbara in California, è stata creata proprio per spulciare tra le informazioni presenti in rete che riguardano i potenziali nuovi dipendenti. Oltre un terzo delle informazioni vengono reperite da social network come Facebook, Twitter e MySpace. Una volta terminata la ricerca, viene formulato un dossier in cui vengono segnalate note negative solo in caso di foto, messaggi o video con contenuti spinti, riferimenti all’utilizzo di droghe, frasi razziste oppure violente.

Inizialmente erano state sollevate delle perplessità sul lavoro della Social Intelligence da parte della Federal Trade Commission, che tuttavia ha poi ritenuto legittime queste indagini. Ovviamente i lavoratori si lamentano di questa violazione della privacy, ma non possono fare di più. Anche Joe Bontke, responsabile dell’ufficio per la pari opportunità professioni di Houston, non è d’accordo su questi metodi. Chissà se in Italia aprirà mai un’azienda come la Social Intelligence?

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Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.

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