Credito d’imposta 2020 per il rafforzamento patrimoniale delle imprese

Ecco cosa sapere sul Credito Imposta Covid per gli aumenti di patrimonio delle PMI: che cos’è, come funziona e a chi spetta

incentivi imprese

Tra le misure di sostegno all’economia introdotte dal Decreto Rilancio, è previsto il riconoscimento di un credito d’imposta relativo ad interventi di rafforzamento patrimoniale per le imprese.

Il credito d’imposta 2020 connesso agli aumenti di patrimonio interessa in modo specifico le piccole e medie imprese. Ecco cosa è utile sapere sull’agevolazione.

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CREDITO D’IMPOSTA: COS’È?

Prima di approfondire quanto previsto dal Decreto Rilancio in tema di credito d’imposta per gli aumenti patrimoniali delle imprese, vediamo in cosa consiste, in linea generale, tale agevolazione. Per credito d’imposta si intende qualsiasi credito di tipo fiscale che il contribuente, cittadino o azienda, vanta verso l’Erario dello Stato o altro ente pubblico, come amministrazioni locali e istituti governativi. Il credito d’imposta rappresenta, pertanto, un’agevolazione fiscale che supporta privati o aziende a fronte del sostenimento di costi di diverso tipo, tra cui acquisti, spese, investimenti in beni materiali.

COS’È IL CREDITO D’IMPOSTA 2020 PER IL PATRIMONIO IMPRESE

Nell’ambito peculiare del DL n. 34 del 19 maggio 2020 (DL Rilancio), il credito d’imposta 2020 legato al rafforzamento del patrimonio delle imprese è stato introdotto per favorire l’aumento del capitale delle attività imprenditoriali italiane maggiormente danneggiate dagli effetti critici dovuti alla pandemia da Covid.

Tale credito, introdotto dall’articolo 26 Decreto Rilancio, riconosce sgravi fiscali ai soci che conferiscono aumenti di capitali nei confronti di:

  • SpA – Società per Azioni;
  • SAS – Società in Accomandita Semplice;
  • SRL e SRLS – Società a Responsabilità Limitata, anche semplificata;
  • Società Cooperative.

Le società interessate dal beneficio dovranno, inoltre, avere sede legale in Italia ed essere regolarmente iscritte nel Registro Imprese.

Ad eseguire i conferimenti possono essere sia persone fisiche, che persone giuridiche. Il credito d’imposta di cui beneficeranno a seguito del conferimento economico corrisponderà, rispettivamente, alla detraibilità e alla deducibilità del 20% della somma investita nel capitale sociale di una o più aziende. Al contempo, la società che riceve l’apporto di capitale potrà usufruire, a sua volta, di un credito d’imposta.

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BENEFICIARI

Il credito d’imposta Covid collegato al rafforzamento patrimoniale delle imprese ha dunque due tipologie di beneficiari:

  1. il socio conferente, persona fisica o giuridica, che apporta nuovo capitale all’impresa;
  2. l’impresa che riceve l’aumento di capitale.

Vediamo dunque come funziona l’agevolazione per i diversi beneficiari coinvolti, quali sono i requisiti specifici e quali le modalità di accesso

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SOCI CONFERENTI: MISURA DEL CREDITO D’IMPOSTA COVID 

I soci (persone fisiche e persone giuridiche) che apporteranno nuovi capitali verso una o più società otterranno un credito d’imposta pari al 20% della somma versata. In entrambi i casi, è consentito un investimento massimo non superiore ai 2 milioni di euro complessivi.

IMPRESE BENEFICIARIE DEL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE

REQUISITI

Per poter ricevere il conferimento di capitali, le società dovranno soddisfare le seguenti condizioni:

  • presentare un ammontare di ricavi 2019 compreso tra 5 e 50 milioni di euro;
  • aver subito nei mesi di marzo e aprile 2020, causa emergenza Covid19, una riduzione complessiva dell’ammontare dei ricavi non inferiore al 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;
  • aver deliberato ed eseguito dopo l’entrata in vigore del DL ed entro il 31 dicembre 2020, un aumento di capitale a pagamento e integralmente versato;
  • essere in situazione di regolarità contributiva, fiscale e in materia di normativa edilizia e urbanistica del lavoro, prevenzione degli infortuni e salvaguardia dell’ambiente.

MISURA DEL CREDITO D’IMPOSTA

Il credito previsto per le società è pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto, al lordo delle stesse e fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale. In generale, comunque, il credito d’imposta per le società non potrà eccedere i limiti previsti dal decreto Rilancio e che sono così individuati:

  • 120.000 € per le imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
  • 100.000 € per le imprese che operano nella produzione primaria di prodotti agricoli;
  • 800.000 € per tutte le altre imprese

L’agevolazione per le società è concessa a seguito dell’approvazione del bilancio per l’esercizio 2020.

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UTILIZZO DEL CREDITO D’IMPOSTA 2020

Soci conferenti (persone fisiche e giuridiche) e società, potranno utilizzare il beneficio nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui viene effettuato il conferimento ed anche nelle successive, fino a conclusione dell’utilizzo del credito. Può, inoltre, essere utilizzato a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione relativa al periodo dell’investimento, anche in compensazione.

Sia per gli investitori che per le società, inoltre, il credito d’imposta non concorrerà alla formazione di reddito ai fini delle imposte sui redditi, né del valore della produzione ai fini IRAP. Non rileva nemmeno ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, c.5, del TUIR (rispettivamente, deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi).

CAUSE DI DECADIMENTO ED ESCLUSIONE DAL BENEFICIO

Per investitori e società, la distribuzione di qualsiasi tipo di riserve prima del 1° gennaio 2024 da parte della società oggetto del conferimento, comporterà:

  • la decadenza dal beneficio;
  • l’obbligo di restituire l’importo, unitamente agli interessi legali.

Si specifica, inoltre, che sono escluse dall’accesso all’agevolazione le società che controllano direttamente o indirettamente la società che conferitaria, le aziende sottoposte a comune controllo o collegate con la stessa, ovvero da questa controllate.

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APPLICAZIONE E FRUIZIONE DELL’AGEVOLAZIONE

I criteri e le modalità di applicazione e fruizione del credito d’imposta per le medie imprese saranno stabiliti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze. Tale provvedimento sarà adottato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Rilancio.

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