Il Fondo Patrimonio PMI introdotto dall’articolo 26 del decreto Rilancio ha l’obiettivo di aiutare le piccole e medie imprese in difficoltà dopo l’emergenza Covid-19, permettendo loro di aumentare le loro disponibilità finanziarie.
Vediamo nel dettaglio che cos’è il Fondo Patrimonio PMI, come funziona, chi sono i beneficiari e le modalità di accesso.
FONDO PATRIMONIO PMI: COS’E’
Il Fondo Patrimonio PMI è uno strumento di investimento istituito con lo scopo di sottoscrivere entro il 31 dicembre 2020 obbligazioni o titoli di debito (di nuova emissione) emessi da società con meno di 250 dipendenti che nel 2019 abbiano avuto ricavi compresi tra i 10 e 50 milioni e che abbiano avuto una riduzione dei ricavi causa Covid 19 tra marzo e aprile 2020.
Il Fondo Patrimonio PMI, disciplinato dall’art.26 del decreto Rilancio, ha una dotazione di 4 miliardi di euro per il 2020 e viene gestito da Invitalia o da una società da questa controllata.
FONDO PATRIMONIO PMI: COME FUNZIONA
Il Fondo Patrimonio PMI prevede la sottoscrizione di obbligazioni o titoli di debito di nuova emissione emessi dalle imprese. Le sottoscrizioni dovranno soddisfare le seguenti condizioni:
- essere effettuate entro il 31 dicembre 2020 (nei limiti della dotazione del Fondo stesso);
- ammontare massimo pari al minore importo tra 3 volte l’ammontare dell’aumento di capitale effettuato nel 2020 e il 12,5% dell’ammontare dei ricavi del 2019.
Gli strumenti finanziari (obbligazioni o titoli di debito) dovranno essere rimborsati entro 6 anni dalla sottoscrizione, anche se la società emittente può rimborsarli in via anticipata decorsi 3 anni dalla sottoscrizione.
La maturazione degli interessi avviene con periodicità annuale, mentre gli stessi sono corrisposti in un’unica soluzione alla data di rimborso.
BENEFICIARI
Possono beneficiare del Fondo Patrimonio PMI le seguenti tipologie di imprese italiane:
- società per azioni;
- società in accomandita per azioni;
- società a responsabilità limitata, anche semplificata;
- cooperativa.
REQUISITI
Le suddette aziende dovranno essere in possesso dei requisiti di seguito elencati:
- possedere un ammontare di ricavi per l’anno 2019 compreso tra i 10 e 50 milioni;
- avere subito, a causa dell’emergenza da Covid-19, nei mesi di marzo e aprile 2020, una riduzione complessiva dell’ammontare dei ricavi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in misura non inferiore al 33%;
- avere deliberato ed eseguito, dopo l’entrata in vigore del decreto Rilancio, ed entro il 31 dicembre 2020, un aumento capitale a pagamento e integralmente versato non inferiore a 250 mila euro;
- trovarsi in situazione di regolarità contributiva, fiscale e in materia di normativa edilizia e urbanistica del lavoro, prevenzione degli infortuni e salvaguardia dell’ambiente;
- avere occupate un numero di persone inferiore a 250.
FONDO PATRIMONIO PMI: GESTIONE E MODALITÀ DI ACCESSO
Il Fondo Patrimonio PMI, introdotto dal decreto Rilancio, è gestito dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa SpA – Invitalia (o da una società controllata da quest’ultima). Tale Agenzia si occupa di incentivi alle imprese e start up e della crescita economica del Paese, nell’ambito di settori per lo sviluppo e l’occupazione e del rilancio di aree in crisi.
Le caratteristiche, le condizioni e le modalità di accesso al finanziamento, così come gli strumenti finanziari, sono definiti con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, in concerto con il Ministero dello sviluppo economico.
NORMATIVA
Il Fondo Patrimonio PMI è disciplinato dall’art.26 del Decreto Rilancio.
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Tra le iniziative adottate dallo Stato per sostenere le imprese in difficoltà è stato introdotto il contributo a fondo perduto Decreto Rilancio così come il fondo salvaguardia livelli occupazionali, il bonus bollette Covid19 e anche il Bonus affitti coronavirus. I nuovi aiuti per le imprese sono davvero numerosi ed è possibile scoprirli tutti in questa pagina.
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