Lavoro agile Decreto Rilancio: le novità per lo smart working

Tutte le informazioni sulle novità per il lavoro agile introdotte dal Decreto Rilancio: cosa sapere sulle possibilità di smart working per i dipendenti pubblici e privati, e cosa prevede la Legge di conversione del DL Rilancio

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Cosa prevede per il lavoro agile il Decreto Rilancio?

Il DL Rilancio introduce la possibilità di ricorrere a forme di smart working per i lavoratori del settore privato e pubblico fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID–19. Dunque sia i lavoratori pubblici che quelli privati possono lavorare da casa.

L’opportunità di ricorrere al lavoro agile rientra tra le misure a tutela dei lavoratori e per la conciliazione lavoro – famiglia introdotte dal provvedimento. La legge di conversione del DL ha introdotto delle novità per l’organizzazione dello smart working nelle pubbliche amministrazioni.

Ecco cosa prevede il Decreto Rilancio e cosa è utile sapere.

LAVORO AGILE DECRETO RILANCIO

Gli articoli 90 e 263 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 – c.d. Decreto Rilancio – introducono nuove disposizioni in materia di smart working per i dipendenti pubblici e privati. Fino al termine della situazione di emergenza sanitaria dovuta all’epidemia da Coronavirus, e alle relative norme nazionali anti contagio, infatti, i datori di lavoro possono utilizzare forme di lavoro agile.

Si tratta di una modalità lavorativa che non prevede precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, regolata dalla Legge 22 maggio 2017, n. 81. In base alla normativa vigente, la prestazione lavorativa viene svolta generalmente in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa, dunque anche da casa, con il solo limite della durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale.

La Legge 17 luglio 2020, n. 77 di conversione, con modificazioni, del DL 34/2020, ha prorogato la possibilità di ricorrere al lavoro da casa per i dipendenti pubblici, apportando anche delle modifiche. Vediamo in dettaglio cosa prevede il DL Rilancio e tutte le novità introdotte dalla Legge 77/2020.

SMART WORKING DIPENDENTI PUBBLICI

I datori di lavoro pubblici possono applicare la modalità di lavoro agile a ogni rapporto di lavoro subordinato. In base a quanto previsto dalla Legge di conversione del Decreto Rilancio questa disposizione resta valida fino al 31 dicembre 2020. Inoltre può essere applicata al 50% del personale impiegato in attività che possono essere svolte in modalità smart.

La misura intende rispondere alle esigenze della progressiva riapertura di tutti gli uffici pubblici, nonché dei cittadini e delle imprese, connesse al graduale riavvio delle attività produttive e commerciali. Pertanto è stata prevista l’organizzazione del lavoro e dell’erogazione dei servizi con flessibilità oraria e diversa articolazione giornaliera e settimanale, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza.

PIANO ORGANIZZATIVO DEL LAVORO AGILE (POLA)

La Legge 77/2020 istituisce il POLA – Piano organizzativo del lavoro agile per le amministrazioni pubbliche. Si tratta di un documento, da concordare con le organizzazioni sindacali, che individua le modalità di attuazione del lavoro agile per i dipendenti pubblici. Va redatto entro il 31 gennaio di ciascun anno e deve prevedere che almeno il 60% del personale possa accedere al lavoro smart per le attività che possono essere svolte in modalità agile.

Il POLA deve anche definire misure organizzative, requisiti tecnologici, percorsi formativi del personale, anche dirigenziale, e strumenti di rilevazione e verifica periodica dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa, della digitalizzazione dei processi e della qualità dei servizi. A questo scopo possono essere coinvolti anche i cittadini. Nelle pubbliche amministrazioni che non adottano il POLA, la modalità smart lavoro si può applicare almeno al 30% dei dipendenti che ne facciano richiesta.

LAVORO AGILE DIPENDENTI PRIVATI

I lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali previsti dalla legge 81/2017. La disposizione è applicabile solo se nel nucleo familiare non c’è un altro genitore non lavoratore o beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.

Questa misura è valida fino al 31 luglio 2020 e può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato. L’attività lavorativa, che deve essere compatibile con la modalità dello smart working, può essere svolta anche attraverso strumenti informatici di proprietà del dipendente.

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di Angela V.
Redattrice, esperta di lavoro pubblico e privato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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