Con il Decreto Università convertito in Legge sono state confermate le assunzioni con concorso pubblico a procedura semplificata al MUR.
Per potenziare la struttura amministrativa del Ministero dell’Università e della Ricerca sono infatti previsti nuovi concorsi entro il 2025 e negli anni successivi.
La decisione nasce da un’esigenza concreta, ovvero quella di rafforzare l’efficienza operativa del Dicastero e accelerare il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
In questo articolo vi spieghiamo in cosa consiste questa nuova modalità semplificata di reclutamento, quali sono le novità e cosa cambia rispetto ai concorsi pubblici ordinari.
ASSUNZIONI CON CONCORSO PUBBLICO A PROCEDURA SEMPLIFICATA AL MUR
Il Decreto Università convertito in legge, all’articolo 3, ha introdotto un’importante novità, che autorizza il MUR a bandire nel 2025 uno o più concorsi pubblici con procedura semplificata per l’assunzione a tempo indeterminato di personale, nel rispetto del contingente già autorizzato e in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni.
La misura è stata ritenuta urgente in considerazione del carico crescente di funzioni affidate al Ministero per il raggiungimento degli obiettivi imposti dal PNRR.
Tutti ambiti che richiedono nuove risorse umane, anche con profili altamente qualificati, provenienti anche dal settore privato o esterno alla PA, e una semplificazione delle regole per attrarre candidati in tempi brevi. Per questo motivo almeno il primo concorso pubblico con procedura semplificata deve essere bandito entro la fine dell’anno.
COME FUNZIONA
Il concorso pubblico con procedura semplificata presso il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), previsto per il 2025, è una modalità di selezione del personale più snella e accessibile rispetto ai concorsi ordinari.
La procedura concorsuale si articola in due sole fasi (invece delle quattro previste in passato), ovvero:
- prova scritta: test con quesiti a risposta multipla (i punteggi saranno predeterminati);
- prova orale: valutazione delle competenze, titoli, esperienze, conoscenze linguistiche e digitali.
Al termine delle prove verrà formata una graduatoria unica. Il punteggio finale terrà conto sia delle prove sia della valutazione dei titoli e i candidati collocati in posizione utile saranno assunti direttamente a tempo indeterminato, senza necessità di ulteriori prove o periodi di formazione come nel vecchio modello.
Va specificato, a tal proposito, che:
- la valutazione dei titoli e il contratto di lavoro a tempo determinato di 120 giorni previsto per la fase di lavoro e formazione sono le due fasi eliminate dal processo di assunzione. Tuttavia, tali titoli potranno essere valorizzati come punteggio in sede di valutazione titoli o colloquio orale;
- il concorso è finalizzato all’assunzione di funzionari di qualificata professionalità (ex Area III – posizione economica F1), a tempo indeterminato, con competenze in ambito scientifico, economico e giuridico. Non vale, quindi, per la generalità dei profili;
- non è più obbligatorio possedere Dottorato di ricerca, Master universitario di secondo livello e Diploma di scuola di specializzazione post-universitaria;
- resta però necessario il possesso di una laurea magistrale o specialistica.
COSA CAMBIA
Uno dei punti chiave del nuovo concorso riguarda la semplificazione delle modalità di selezione.
Infatti, le procedure previste dall’articolo 1, commi 938 e 939 della legge n. 178 del 2020 — già utilizzate per il precedente concorso avviato nel 2021 — vengono significativamente snellite. Tali procedure prevedevano:
- la selezione per titoli, con requisiti molto stringenti;
- una prova di lavoro/formazione di 120 giorni;
- una prova scritta a risposta multipla finale;
- la formazione della graduatoria definitiva.
Ma seguendo questo iter il precedente concorso pubblico bandito dal MUR nel 2021, conclusosi nel 2024, è stato un fallimento parziale dell’intera operazione assunzionale, che ha lasciato scoperta circa la metà della dotazione organica del MUR nell’area dei funzionari, rallentando le attività.
Dei 125 posti di funzionario di alta professionalità nelle discipline scientifiche, economiche e giuridiche, da inquadrare nell’ex Area III – posizione economica F1 (oggi “Area Funzionari”), solo 44 candidati sono stati effettivamente assunti. Ben 81 posti sono rimasti vacanti, a causa della scarsa partecipazione e della complessità del procedimento.
Per questo motivo con il Decreto Università convertito in legge si è deciso per l’eliminazione di:
- valutazione dei titoli, infatti Master e Dottorato non sono più un requisito obbligatorio e quindi la loro valutazione non prevede più una fase a se stante. Sarà il bando di volta in volta a decidere quando e come possono essere valorizzati nella fase orale e ha stabilire i criteri di valutazione;
- fase del contratto a tempo determinato di 120 giorni. Ora si entra direttamente nella PA con contratto a tempo indeterminato, una volta superato il concorso.
Infatti, il decreto aggiorna anche le regole sulla formazione della graduatoria finale e rivede il meccanismo con cui viene stilata.
In particolare:
- la graduatoria finale sarà formata al termine delle sole due prove sommando i punteggi ottenuti alla scritta e all’orale;
- scompare la graduatoria provvisoria legata al periodo di contratto a tempo determinato di 120 giorni, perché questa fase non esiste più.
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