Piano contro la povertà 2021-2023: cosa prevede

Tutte le informazioni sul Piano contro la povertà per il triennio 2021-2023, dalle risorse distribuite tra le Regioni ai rami di intervento

Ministero lavoro

Al via il Piano contro la povertà per il triennio 2021-2023. A febbraio il Ministero del Lavoro ha ripartito tra le Regioni le risorse contenute nel Fondo per la lotta alla povertà e all’inclusione sociale e il 1° luglio 2022 il programma complessivo 2021-2027 in cui si inserisce il Piano è stato trasmesso dall’Unione Europea.

Il Piano nazionale contro la povertà, infatti, individua le azioni prioritarie nell’ambito della lotta alla povertà, nell’ottica della progressiva definizione di livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale e rientra in una programmazione “più ampia” elaborata per il periodo 2021 – 2027 di concerto con gli Enti preposti.

Andiamo quindi a vedere insieme cosa prevede il Piano nazionale povertà 2021-2023, come sono state suddivise le risorse in base agli obiettivi programmatici e come si svilupperanno gli interventi fino al 2027.

PIANO POVERTÀ 2021-2023, COSA PREVEDE

Il Piano nazionale contro la povertà 2021 2023 ha tre contenuti essenziali:

  • stabilisce le azioni e gli interventi prioritari per la lotta alla povertà, al fine del raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale in ambito sociale;

  • questo documento inoltre costituisce l’atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti alla quota servizi del Fondo Povertà, individuando lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari per l’attuazione del Reddito di cittadinanza come livello essenziale delle prestazioni sociali;

  • infine definisce le priorità per l’utilizzo delle risorse del Fondo povertà dedicate agli interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora.

Il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021 2023 (chiamato più semplicemente Piano povertà 2021-2023) è il secondo di questa tipologia, il primo è stato adottato per il triennio 2018-2020. Il nuovo Piano ha seguito questo iter:

  • è stato approvato il 28 luglio 2021 dalla Rete della protezione e dell’inclusione sociale, un organismo intuito presso il Ministero del Lavoro, nell’ambito del nuovo Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali;


  • il 1° luglio è stato formalmente trasmesso alla Commissione europea ed è stato esteso al 2027 in quanto cofinanziato per la prima volta sia dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) sia dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Ha una dotazione finanziaria complessiva di oltre 4 miliardi euro e include anche gli interventi di contrasto alla deprivazione materiale che in precedenza erano sostenuti dal Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD).

GLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE REGIONALI

Sulla base delle indicazioni programmatiche indicate nel Piano, le Regioni adottano il proprio atto di programmazione regionale, sentiti prima i Comuni parti sociali e degli enti del Terzo settore
territorialmente rappresentativi in materia di contrasto alla povertà. Questo atto di programmazione è stato inviato nella sua forma estesa al 2027 alla Commissione Europea il 1° luglio, contiene:

  • il quadro di contesto;

  • le modalità di attuazione del Piano per i servizi di contrasto alla Povertà;

  • le risorse finanziarie, incluso l’eventuale ricorso a risorse afferenti ai programmi operativi nazionali e regionali riferite all’obiettivo tematico della lotta alla povertà e della promozione dell’inclusione sociale nell’ambito del Fondo sociale europeo e alle risorse delle iniziative REACT EU e del PNRR;

  • la descrizione degli interventi e dei servizi programmati.

FONDO POVERTÀ, COS’È

Il Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale (anche semplicemente “Fondo povertà”) è stato istituito dalla Legge di Stabilità 2016 originariamente con una dotazione strutturale di 1 miliardo di euro l’anno, finalizzata all’attuazione del Piano nazionale di lotta alla povertà e al finanziamento della misura di contrasto alla povertà denominata SIA – Sostegno per l’inclusione attiva, poi sostituita dal REI – Reddito di inclusione.

Poi, con il Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4 è stato istituito il Reddito di cittadinanza, lo strumento di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà che costituisce livello essenziale delle prestazioni nei limiti delle risorse disponibili. Come è noto, si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale.

Il 1° luglio 2022 è stato, infine, formalmente trasmesso alla Commissione Europea il Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027” nella sua forma estesa finanziato grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), con una dotazione finanziaria complessiva di oltre 4 miliardi euro. Include anche gli interventi di contrasto alla deprivazione materiale che in precedenza erano sostenuti dal Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD). 

FONDO POVERTÀ, COSA FINANZIA

Il Fondo povertà viene appunto utilizzato per il finanziamento degli interventi previsti dal Piano nazionale per il contrasto alla povertà e, in particolare, per il rafforzamento dei servizi di accompagnamento dei nuclei familiari beneficiari del Reddito di cittadinanza nel percorso verso l’autonomia, definiti attraverso la sottoscrizione di Patti per l’inclusione sociale, che acquisiscono la natura di livelli essenziali delle prestazioni, nei limiti delle risorse disponibili.

Con l’arrivo delle risorse FSE+, FESR e FEAD sono stati aggiunti altri interventi chiamati “priorità” quali:

  • sostegno all’Inclusione Sociale e Lotta alla Povertà (già previsti dal precedente piano nazionale 2021- 2023);
  • Child Guarantee;
  • contrasto alla deprivazione materiale;
  • interventi infrastrutturali per l’Inclusione Socio-Economica;
  • assistenza tecnica FSE+;
  • assistenza tecnica FESR.

IL FONDO PER IL REDDITO DI CITTADINANZA

Dopo l’introduzione del Reddito di cittadinanza, con la legge di bilancio per il 2019 viene istituito un Fondo specifico, il Fondo per il Reddito di cittadinanza, distinto dal Fondo povertà di cui stiamo parlando. Esso viene finanziato a decorrere dal 2022 con 8.784,9 milioni di euro e incrementato di 1.065,3 milioni di euro per lo stesso anno con la Legge di Bilancio 2022. Le sue risorse vengono destinate al finanziamento del sostegno economico in favore dei beneficiari della misura. In questo fondo confluisce una parte delle risorse del Fondo Povertà, precedentemente usate per finanziare l’erogazione del sostegno economico REI. Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere l’approfondimento sul Reddito di Cittadinanza 2022.

COME SONO STATE SUDDIVISE LE RISORSE PER ATTUARE IL PIANO 2021-2023

Le risorse per perseguire gli obiettivi del Piano sono quelle del citato Fondo povertà che conta complessivamente 619.000.000 euro per ciascun anno del triennio 2021 – 2023. Considerato che una parte di questi fondi sono destinati al Contributo assistenti sociali (una somma accreditata ai Comuni che assumono assistenti sociali), più precisamente le risorse sono così ripartite:

  • 619.000.000 euro per il 2021;

  • 552.094.934 euro per il 2022;

  • 439.000.000 euro per il 2023;

Tali somme sono destinate alle finalità di seguito indicate.

1) RISORSE PER IL REDDITO DI CITTADINANZA

Una prima parte delle risorse è destinata al perseguimento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali per finanziare i Patti di inclusione sociale siglati dai percettori del Reddito di cittadinanza non idonei al lavoro, compresi costi per l’adeguamento dei sistemi informativi dei comuni, singoli o associati, nonché gli oneri per l’attivazione e la realizzazione dei PUC (Progetti Utili alla Collettività). Per saperne di più vi invitiamo a leggere questo approfondimento.  Le risorse per queste finalità  annualmente ripartite nel modo seguente:

  • per il 2021: 594.000.000 euro;

  • per il 2022: 527.094.934 euro;

  • per il 2023: 414.000.000 euro.

Di queste, 20.000.000 euro all’anno sono destinate al pronto intervento sociale (interventi sociali urgenti che i Comuni prestano nei confronti delle persone in stato di bisogno).

2) RISORSE PER PERSONE POVERE E SENZA DIMORA

Ci sono poi le somme riservate al finanziamento di interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, così distribuite:

  • per il 2021: 20.000.000 euro;

  • per il 2022: 20.000.000 euro;

  • per il 2023: 20.000.000 euro.

Di queste somme:

  • 5.000.000 euro all’anno sono indirizzati all’Housing first (l’inserimento di persone senzatetto in singoli appartamenti indipendenti, allo scopo di favorirne uno stato di benessere dignitoso e forme di reintegrazione sociale);

  • 2.500.000 euro all’anno sono indirizzati a servizi di posta e per residenza virtuale;

  • 2.500.000 euro al pronto soccorso sociale.

3) RISORSE PER GIOVANI SEPARATI DALLE FAMIGLIE IN FORZA DI PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA

L’ultima tranche di risorse va al finanziamento di interventi, in via sperimentale, in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivano fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, volti a prevenire condizioni di povertà e permettere di completare il percorso di crescita verso l’autonomia (art. 1, comma 335 della Legge di Bilancio 2021). Per questi interventi il Ministero del Lavoro ha assegnato 5.000.000 euro per ciascun anno.

La suddivisione delle risorse potenziate dai fondi FSE+, FESR e FEAD fino al 2027 invece, non è stata ancora decisa.

COME SONO STATE RIPARTITE LE RISORSE TRA LE REGIONI

Nel Decreto 30 dicembre 2021 pubblicato sulla GU n. 44 del 22 febbraio 2022 il Ministero del Lavoro ha inserito delle tabelle riepilogative con il riparto delle risorse contenute nel Fondo povertà, secondo le tre diverse annualità (2021, 2022 e 2023).

Di seguito si riportano le tre tabelle con questa suddivisione:

Decreto 30 dicembre 2021 tabella 1
TABELLA 1 – Riparto risorse Fondo povertà – Art. 3, co. 2, lett. a) – Annualità 2021
Decreto 30 dicembre 2021 tabella 2
TABELLA 2 – Riparto risorse Fondo povertà – Art. 3, co. 2, lett. a) – Annualità 2022
Decreto 30 dicembre 2021 tabella 3
TABELLA 3 – Riparto risorse Fondo povertà – Art. 3, co. 2, lett. a) – Annualità 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OBIETTIVI PROGRAMMAZIONE 2021 2027

Con l’ampliamento dei fondi, rispetto alla programmazione precedente, il PN 2021-2027 valorizza i seguenti aspetti:

  • ampliamento del campo di intervento e maggiore specializzazione degli interventi per target, nel senso di estenderne il raggio di azione dalle fragilità conclamate alle nuove fragilità. Si tratta, in particolare, di agire nell’ottica della prevenzione del rischio che – soprattutto per effetto della crisi socioeconomica – nuove e ampie fasce di popolazione si collochino in situazioni di difficoltà strutturale e cronica. Il Programma interviene a sostegno di cittadini di paesi terzi e delle comunità a rischio di marginalizzazione, persone a rischio di povertà, persone in condizione di marginalità estrema e persone senza dimora, donne vittime di violenza, minori, persone in esecuzione penale e in contesti territoriali e sub territoriali quali le grandi e medie aree urbane e le loro periferie;

  • finanziamento di servizi o attività innovativi o non ancora strutturati che gradualmente andranno a costituire la base anche per la definizione di nuovi livelli essenziali in ambito sociale, con conseguente passaggio a forme di finanziamento strutturale;

  • raccordo e stretto coordinamento con gli interventi dei servizi sociali finanziati con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e in capo ad altri soggetti/amministrazioni titolate;

  • governance come pilastro della strategia di intervento del PN, segnando un cambio di passo nella gestione di meccanismi e procedure attuative, nell’ottica di un miglioramento della performance.

RIFERIMENTI

Decreto 30 dicembre 2021 (Pdf 179 Kb) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 44 del 22 febbraio 2022 recante anche il testo Piano di contrasto alla povertà 2021-2023.

Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4 (Pdf 369 Kb) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 23 del 28 gennaio 2019.

Mettiamo a disposizione anche il comunicato stampa del 1° luglio 2022 del Ministero del lavoro in cui si annuncia la trasmissione del Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027” alla Commissione EU.

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Se siete interessati ad altre iniziative del Governo per combattere la povertà vi consigliamo di leggere questo approfondimento. Se poi volete rimanere aggiornati sulle notizie in ordine ad aiuti per i lavoratori e le famiglie messi a disposizione del Governo o gli Enti locali, vi consigliamo di consultare la nostra sezioneVi invitiamo anche ad iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti e al canale Telegram, per leggere le notizie in anteprima.

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