Piano contro la povertà 2021-2027: cosa prevede

Tutte le informazioni sul Piano contro la povertà per gli anni 2021-2027, dalle risorse distribuite tra le Regioni ai rami di intervento

Ministero del Lavoro

Al via il Piano contro la povertà per il triennio 2021-2027, a titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il Piano nazionale contro la povertà individua le azioni prioritarie nell’ambito della lotta alla povertà, nell’ottica della progressiva definizione di livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale e rientra in una programmazione “più ampia” elaborata per il periodo 2021 – 2027 di concerto con gli Enti preposti.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo cosa prevede il Piano nazionale povertà 2021-2027, come sono state suddivise le risorse in base agli obiettivi programmatici e come si svilupperanno gli interventi approvati per i prossimi 4 anni.

COS’È IL FONDO POVERTÀ

Il Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale (anche semplicemente chiamato “Fondo povertà”) è un bacino di risorse che servono per l’attuazione del Piano nazionale di lotta alla povertà. Lo scopo è aiutare le persone povere e farle uscire da questo stato di indigenza e di mancanza dei mezzi di sostentamento indispensabili per avere una vita dignitosa.

E’ importante specificare che il Piano Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021 2027 (qui il testo) è il terzo di questa tipologia:

  • il primo è stato adottato per il triennio 2018 2020;

  • il secondo è stato il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021 2023 (qui il testo), chiamato più semplicemente Piano povertà 2021-2023.

Il Fondo povertà è cambiato molto negli ultimi anni, vediamo come.

COM’È CAMBIATO IL FONDO POVERTÀ

Ecco l’iter, step by step, su come è cambiato l’uso del Fondo povertà negli ultimi anni:

  • è stato istituito dalla Legge di Stabilità 2016 originariamente con una dotazione strutturale di 1 miliardo di euro l’anno, per attuare il Piano nazionale di lotta alla povertà e al finanziamento della misura di contrasto alla povertà denominata SIA – Sostegno per l’inclusione attiva, poi sostituita dal REI – Reddito di inclusione;

  • con il Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4 è stato istituito il Reddito di cittadinanza, lo strumento di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà che costituisce livello essenziale delle prestazioni nei limiti delle risorse disponibili;

  • il 1° luglio 2022 è stato formalmente trasmesso alla Commissione Europea il Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027” nella sua forma estesa finanziato grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), con una dotazione finanziaria complessiva di oltre 4 miliardi euro. Include anche gli interventi di contrasto alla deprivazione materiale che in precedenza erano sostenuti dal Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD);

A COSA SERVE IL PIANO POVERTÀ 2021 2027

La strategia del Piano Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021 2027 – più semplicemente detto “Piano contro la povertà” – serve a sostenere chi ha difficoltà economiche e non riesce ad assicurarsi i mezzi minimi di sussistenza.

Il Piano finanziato dal Fondo Povertà si sviluppa su quattro Priorità, a cui se ne aggiungono due di Assistenza Tecnica ciascuna delle quali articolata in obiettivi specifici ed azioni. Ovvero:

1. sostegno all’inclusione e lotta alla povertà: per combattere attivamente la povertà e favorire l’inclusione sociale delle categorie più svantaggiate;


2. Child Guarantee: per garantire l’accesso ad una vita dignitosa e ai servizi di base ai minorenni a rischio povertà o esclusione sociale;


3. contrasto alla deprivazione materiale: per aiutare attivamente le persone, le famiglie e gli individui in condizione di povertà assoluta e grave deprivazione materiale;


4. interventi infrastrutturali per l’inclusione socio economica: per potenziare le infrastrutture sociali, al fine di agevolare l’inclusione sociale di tutti i destinatari del Programma.

COSA FINANZIA IL FONDO POVERTÀ

Il Fondo povertà viene utilizzato per il finanziamento degli interventi previsti dal Piano nazionale per il contrasto alla povertà e, in particolare, per il rafforzamento dei servizi di accompagnamento dei nuclei familiari beneficiari del Reddito di cittadinanza (e a breve ADI e SFL) nel percorso verso l’autonomia.

I servizi vengono definiti attraverso la sottoscrizione di Patti per l’inclusione sociale, che acquisiscono la natura di livelli essenziali delle prestazioni, nei limiti delle risorse disponibili.

COME FUNZIONA IL PIANO CONTRO LA POVERTÀ

Il Piano usa risorse europee e nazionali che vengono suddivise tra le Regioni in specifici progetti scelti sulla base delle priorità del documento. Il funzionamento, poi, segue questo percorso:

  • la gestione e il controllo del Piano contro la povertà e del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale spettano agli Stati membri e alla Commissione europea, secondo le rispettive responsabilità indicate all’articolo 69 del Regolamento (UE) 2021/1060;

  • l’Autorità di Gestione è incaricata di svolgere tutte le attività di gestione operativa e amministrativa delle operazioni, inclusa quella delle risorse finanziarie da assegnare ai soggetti che devono attuare i singoli progetti. L’attività di controllo ha l’obiettivo di garantire la corretta gestione finanziaria del Programma, quindi dei progetti e delle operazioni finanziate;

  • per lo svolgimento di tali funzioni, l’Autorità di Gestione redige e adotta il Sistema di Gestione e Controllo (Si.Ge.Co.), che delinea la struttura, le funzioni e le procedure messe in atto.

Per la gestione e il monitoraggio dei progetti sarà resa disponibile ai beneficiari la nuova versione della Piattaforma Multifondo, a supporto del ciclo di programmazione 2021-2027, su cui vi aggiorneremo. Ad avere un ruolo chiave, sono le Regioni che ricevono i fondi europei e nazionali e finalizzano i progetti dopo averli programmati.

GLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE REGIONALI

Sulla base delle indicazioni programmatiche indicate nel Piano, le Regioni adottano il proprio atto di programmazione regionale, sentiti prima i Comuni parti sociali e degli enti del Terzo settore territorialmente rappresentativi in materia di contrasto alla povertà.

Questo atto di programmazione era stato inviato nella sua forma estesa al 2027 alla Commissione Europea il 1° luglio 2022 e non ha ancora avuto l’ok definitivo per la nuova versione del Piano. In attesa di nuove informazioni, ciò che è certo è che l’atto di programmazione esteso fino al 2027, dovrà contenere:

  • il quadro di contesto;

  • le modalità di attuazione del Piano per i servizi di contrasto alla Povertà;

  • le risorse finanziarie, incluso l’eventuale ricorso a risorse afferenti ai programmi operativi nazionali e regionali riferite all’obiettivo tematico della lotta alla povertà e della promozione dell’inclusione sociale nell’ambito del Fondo sociale europeo e alle risorse delle iniziative REACT EU e del PNRR;

  • la descrizione degli interventi e dei servizi programmati.

COME SONO STATE SUDDIVISE LE RISORSE PER ATTUARE IL PIANO FINO AL 2023

Le risorse per perseguire gli obiettivi del Piano sono quelle del Fondo povertà che conta 619.000.000 euro anche 2023. Considerato che una parte di questi fondi sono destinati al Contributo assistenti sociali (una somma accreditata ai Comuni che assumono assistenti sociali), più precisamente, per l’anno in corso, le risorse sono pari a 439.000.000 euro.

Tali somme sono destinate alle finalità di seguito indicate.

1) RISORSE PER IL REDDITO DI CITTADINANZA

Una prima parte delle risorse è destinata al perseguimento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali per finanziare i Patti di inclusione sociale siglati dai percettori del Reddito di cittadinanza non idonei al lavoro, compresi costi per l’adeguamento dei sistemi informativi dei comuni, singoli o associati, nonché gli oneri per l’attivazione e la realizzazione dei PUC (Progetti Utili alla Collettività). Per saperne di più vi invitiamo a leggere questo approfondimento. Le risorse per queste finalità, per il 2023, sono pari a 414.000.000 euro. Non dimentichiamo però, che dal 2024 il Reddito di Cittadinanza sarà abolito e al suo posto entra in scena l’Assegno di Inclusione (ADI) o il Supporto per la formazione e il lavoro dal 1° settembre 2023. Parte delle risorse del Piano per il 2023, quindi, sono state deviate per la gestione della fase transitoria del tra RdC e SFL, come vi spieghiamo in questo focus.

Di queste, 20.000.000 euro – sempre per l’anno in corso – sono destinate al pronto intervento sociale (interventi sociali urgenti che i Comuni prestano nei confronti delle persone in stato di bisogno). Vi aggiorneremo poi, sugli stanziamenti fino al 2027 non appena saranno definiti.

2) RISORSE PER PERSONE POVERE E SENZA DIMORA

Ci sono poi le somme riservate al finanziamento di interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora. Per il 2023 sono pari a 20.000.000 euro e di queste somme:

  • 5.000.000 euro sono indirizzati all’Housing first (l’inserimento di persone senzatetto in singoli appartamenti indipendenti, allo scopo di favorirne uno stato di benessere dignitoso e forme di reintegrazione sociale);

  • 2.500.000 euro sono indirizzati a servizi di posta e per residenza virtuale;

  • 2.500.000 euro al pronto soccorso sociale.

La suddivisione delle risorse fino al 2027 invece, non è stata ancora decisa e vi aggiorneremo non appena sarà definita.

3) RISORSE PER GIOVANI SEPARATI DALLE FAMIGLIE IN FORZA DI PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA

L’ultima tranche di risorse va al finanziamento di interventi, in via sperimentale, in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivano fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, volti a prevenire condizioni di povertà e permettere di completare il percorso di crescita verso l’autonomia (art. 1, comma 335 della Legge di Bilancio 2021). Per questi interventi il Ministero del Lavoro ha assegnato 5.000.000 euro per il 2023.

La suddivisione delle risorse potenziate dai fondi FSE+, FESR e FEAD fino al 2027 invece, non è stata ancora decisa e vi aggiorneremo non appena sarà accertata.

COME SONO STATE RIPARTITE LE RISORSE TRA LE REGIONI

Nel Decreto 30 dicembre 2021 pubblicato sulla GU n. 44 del 22 febbraio 2022 il Ministero del Lavoro aveva reso note delle tabelle riepilogative con il riparto delle risorse contenute nel Fondo povertà fino al 2023. Di seguito si riportano le tre tabelle, che potrebbero aver subito delle lievi modifiche, con questa suddivisione:

Decreto 30 dicembre 2021 tabella 1
TABELLA 1 – Riparto risorse Fondo povertà – Art. 3, co. 2, lett. a) – Annualità 2021
Decreto 30 dicembre 2021 tabella 2
TABELLA 2 – Riparto risorse Fondo povertà – Art. 3, co. 2, lett. a) – Annualità 2022
Decreto 30 dicembre 2021 tabella 3
TABELLA 3 – Riparto risorse Fondo povertà – Art. 3, co. 2, lett. a) – Annualità 2023

OBIETTIVI PROGRAMMAZIONE 2021 2027

Con l’ampliamento dei fondi, rispetto alla programmazione precedente, il PN 2021-2027 valorizza i seguenti aspetti:

  • ampliamento del campo di intervento e maggiore specializzazione degli interventi per target, nel senso di estenderne il raggio di azione dalle fragilità conclamate alle nuove fragilità. Si tratta, in particolare, di agire nell’ottica della prevenzione del rischio che – soprattutto per effetto della crisi socioeconomica – nuove e ampie fasce di popolazione si collochino in situazioni di difficoltà strutturale e cronica. Il Programma interviene a sostegno di cittadini di paesi terzi e delle comunità a rischio di marginalizzazione, persone a rischio di povertà, persone in condizione di marginalità estrema e persone senza dimora, donne vittime di violenza, minori, persone in esecuzione penale e in contesti territoriali e sub territoriali quali le grandi e medie aree urbane e le loro periferie;

  • finanziamento di servizi o attività innovativi o non ancora strutturati che gradualmente andranno a costituire la base anche per la definizione di nuovi livelli essenziali in ambito sociale, con conseguente passaggio a forme di finanziamento strutturale;

  • raccordo e stretto coordinamento con gli interventi dei servizi sociali finanziati con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e in capo ad altri soggetti/amministrazioni titolate;

  • governance come pilastro della strategia di intervento del PN, segnando un cambio di passo nella gestione di meccanismi e procedure attuative, nell’ottica di un miglioramento della performance.

MONITORAGGIO DEL PIANO

Al fine di vigilare sulla realizzazione degli interventi del Programma è stato istituito il Comitato di Sorveglianza. Il Comitato si riunisce almeno una volta l’anno per verificare lo stato di attuazione del PN e i progressi compiuti. Ciò, come sancito nell’ articolo 38 del Regolamento (UE) 2021/1060. Le funzioni, i compiti e i criteri per la composizione del Comitato di Sorveglianza sono definiti dal Regolamento (UE) 2021/1060 e sono disciplinati dal Regolamento interno adottato dallo stesso Comitato.

IL NUOVO PORTALE SUL PIANO CONTRO LA POVERTÀ

Proprio con lo scopo di garantire il controllo e il monitoraggio sull’attuazione, il 28 luglio 2023 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con questa nota stampa, ha annunciato la pubblicazione del nuovo sito sul Piano contro la povertà. Il portale, raggiungibile da questa pagina, raccoglie tutte le informazioni sul Programma:

  • obiettivi;

  • priorità;

  • dotazione finanziaria.

In prospettiva, sarà costantemente aggiornato con le opportunità di  finanziamento e i risultati raggiunti. Sviluppato in coerenza con il logo unico nazionale realizzato dal Dipartimento per le Politiche di coesione, il sito intende restituire grazie a immagini e infografiche una buona fruibilità dei contenuti, rendendoli accessibili non soltanto a un pubblico di esperti, ma anche ai cittadini, con particolare riguardo ai destinatari finali dei progetti finanziati dal Programma.

DOTAZIONE FINANZIARIA 2021 2027

Con una dotazione finanziaria di oltre 4 miliardi di euro (4.079.865.834 euro) tra risorse europee e nazionali, il Programma si sviluppa in continuità con le iniziative più significative del PON Inclusione 2014-2020 e in sinergia con le azioni promosse nell’ambito del PNRR– Missione 5. I fondi sono così suddivisi:

  • sostegno all’inclusione e lotta alla povertà: 1.829.202.195 euro;

  • Child Guarantee: 733.999.999 euro;

  • contrasto alla deprivazione materiale: 830.000.000 euro;

  • interventi infrastrutturali per l’inclusione socio economica: 556.211.310 euro.

Previsti, poi, 115.796.973 euro per l’assistenza tecnica FSE+ e 14.655.357 euro per l’assistenza tecnica FESR, come potete leggere in questa tabella. Parte delle risorse sono quelle previste mediante il Fondo povertà.

IL TESTO DEL PIANO CONTRO LA POVERTÀ

Mettiamo a vostra disposizione il testo integrale (Pdf 567 Kb) del Piano Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021 2027.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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