Molte novità in arrivo con la riforma fiscale 2023. Sull’agenda del Governo il Disegno di Legge Delega verrà esaminato, e quasi sicuramente approvato, nel pomeriggio del 16 marzo 2023.
La riforma prevede, tra i vari cambiamenti, la riduzione della pressione fiscale sui contribuenti tramite una riforma dell’IRPEF e l’estensione della flat tax incrementale, la semplificazione delle detrazioni, il taglio delle cosiddette tax expenditures e una reale lotta all’evasione fiscale.
In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cosa prevede la riforma del fisco 2023 e mettiamo a disposizione il testo del Disegno di Legge Delega.
COSA PREVEDE LA RIFORMA FISCALE 2023
Il testo del Disegno di Legge delega sulla riforma fiscale 2023 inizia il suo iter di approvazione il 16 marzo 2023. Dopo l’ok del Consiglio dei Ministri intraprenderà il percorso di fronte al Parlamento e, una volta pubblicato, il Governo potrà attuare la delega con diversi provvedimenti. Si tratta, infatti, di un testo normativo con cui il Parlamento attribuisce al Governo la facoltà di disciplinare, tramite uno o più Decreti Legislativi, una materia, in questo caso quella fiscale.
Oltre alla riforma delle imposte, dalla bozza del Disegno di Legge emerge la volontà di riformare i procedimenti dell’amministrazione finanziaria, semplificare l’intero sistema fiscale e rivedere i meccanismi di accertamento, di riscossione e sanzionatori del Fisco, come già anticipa nella Legge di Bilancio 2023. Questi gli obiettivi prefissati:
- incentivare la crescita economica del Paese;
- abbassare la pressione fiscale su contribuenti e imprese;
- semplificare la burocrazia attualmente vigente nella Pubblica amministrazione oltre che l’accesso e il numero di agevolazioni, bonus e spese detraibili e deducibili.
Inoltre, il Governo vuole adeguare il diritto tributario nazionale a quello dell’Unione Europea e modificare i meccanismi di accertamento, di riscossione e sanzionatori del Fisco, garantendo maggiore flessibilità ai contribuenti. Ma vediamo, nel dettaglio. cosa prevede la riforma fiscale 2023.
1) ALIQUOTE IRPEF
Il Disegno di Legge, innanzitutto, contiene indicazioni riguardo alla modifica tanto attesa dell’IRPEF, oggi basata su quattro aliquote. L’Imposta sui redditi delle persone fisiche verrà rimodulata su tre diverse fasce di reddito per garantire una minore pressione fiscale e ad una revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche. La riforma vuole favorire i redditi medio bassi tenendo conto della composizione dei nuclei familiari.
2) ESTENSIONE FLAT TAX INCREMENTALE
Novità in arrivo anche sulla flat tax incrementale, la tassa piatta introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 per i redditi “in più” dichiarati dai lavoratori autonomi (fino a un massimo di 40mila euro) rispetto al triennio precedente. La nuova riforma fiscale ne vuole estendere l’applicazione a tutti, anche ai dipendenti.
3) NOVITÁ LAVORO DIPENDENTE
Previsto anche un regime peculiare del reddito che incentivi l’incremento del reddito. Sul piatto la possibilità di portare in deduzione tramite 730, le spese connesse al lavoro dipendente e assimilato, anche in misura forfettizzata. Si tratta di spese sostenute per effettuare lo stesso, come ad esempio quelle del trasporto pubblico o privato, buoni pasto, benzina.
4) SEMPLIFICAZIONE DETRAZIONI FISCALI
Lo Stato pensa a una revisione profonda delle cosiddette tax expenditures, ovvero delle più di 600 agevolazioni fiscali che pesano per oltre 160 miliardi sul bilancio pubblico anche per finanziare l’attuazione della riforma stessa. In particolare, la riforma vuole alleggerire il sistema attuale di deduzioni, detrazioni e sgravi possibili che tengono conto solo parzialmente del reddito di chi ne usufruisce e il cui funzionamento è rallentato dall’inefficienza della burocrazia pubblica.
Il taglio delle detrazioni IRPEF e degli altri bonus dovrà tenere conto delle loro finalità e dei componenti del nucleo familiare. Verrà introdotto un forfait che varia a seconda dello scaglione di reddito, per poter detrarre le spese. In particolare, le spese potranno essere dedotte o detratte per scaglioni così distribuiti:
- 04% per i redditi più bassi;
- 3% per quelli intermedi;
- 2% per quelli più alti fino a 100mila euro;
- 0% per i redditi superiori ai 100mila euro annui.
Dovrebbero essere mantenuti le stesse percentuali di detrazione solo per queste tipologie di spese:
- sanitarie,
- per l’istruzione,
- per la previdenza complementare,
- legata agli interessi passivi sui mutui prima casa;
- per i lavori di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico (bonus casa).
5) REVISIONE IRES
Secondo il testo della riforma fiscale 2023, l’imposta sul reddito delle imprese verrà divisa in due aliquote. Accanto all’aliquota ordinaria del 24% ci sarà un’imposta ridotta al 15% per la quota di reddito destinata, nei due anni successivi, a investimenti qualificati e/o nuova occupazione. La deducibilità degli interessi passivi e il riordino del regime di compensazione delle perdite fiscali verranno rivisti e semplificati
Questa mossa ha una doppia valenza che possiamo riassumere in due punti: da un lato, il Governo intende allinearsi alla Global minimum tax, ovvero l’imposta globale minima per le multinazionali pari al 15%, che entrerà in vigore a livello internazionale dal primo gennaio 2024. Dall’altro lato, la riforma della tassazione sulle imprese è uno strumento pensato per attirare investitori esteri sul mercato italiano e creare maggiore occupazione.
6) ADDIO ALL’IRAP
Secondo la bozza del testo, l’IRAP (l’imposta regionale sulle attività produttive) verrà gradualmente abolita con priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti, attraverso l’introduzione di una sovrimposta con base imponibile corrispondente a quella IRES.
7) REVISIONE IVA
La riforma fiscale 2023 modificherà anche le regole attualmente in vigore sull’IVA, l’imposta sul valore aggiunto. In particolare, verrà attivata anche una procedura semplificata per i rimborsi che lo Stato deve effettuare ai cittadini e alle imprese. La volontà è di facilitare le detrazioni IVA sui beni realmente usufruiti. Inoltre, verranno riviste le aliquote su beni e servizi per trattamento più equo e per facilitare i cittadini.
8) NOVITÁ ALTRE IMPOSTE
La riforma fiscale 2023 annuncia la sostituzione dell’imposta di bollo, delle imposte ipotecaria e catastale, dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie con un Tributo unico, probabilmente con una misura fissa. Vi aggiorneremo non appena ci saranno ulteriori chiarimenti in merito.
9) RIFORMA DOGANALE
Anche per quanto riguarda la Dogana, la riforma fiscale 2023 prevede la semplificazione delle procedure di controllo, la digitalizzazione dei processi e una revisione delle attuali normative vigenti.
10) TRIBUTI REGIONALI, LOCALI E COMUNALI
In arrivo anche la definitiva attuazione del federalismo fiscale, la semplificazione degli adempimenti tributari, la possibilità per le Regioni di varare leggi che provvedono all’accertamento esecutivo e le sanatorie, la razionalizzazione dei tributi regionali e la trasformazione di alcuni tributi istituiti con una legge dello Stato, in tributi previsti da leggi regionali.
Anche le imposte comunali e provinciali cambieranno a loro volta. Gli enti locali a maggiore autonomia finanziaria e la possibilità di gestire con più libertà rottamazioni e sanatorie delle proprie entrate, la semplificazione degli adempimenti dei tributi locali, e l’assegnazione del gettito IMU per gli immobili a uso produttivo (i fabbricati D).
11) NOVITÁ ACISSE CARBURANTE
Nel disegno di legge, poi, il Governo intende rimodulare le accise sui beni energetici dopo il mancato rinnovo del taglio delle accise sui carburanti. Verranno riviste le accise sul gas naturale, l’energia elettrica e le energie rinnovabili, basandosi sul valore dei quantitativi dei prodotti effettivamente ceduti e fatturati (e non sullo storico). Per sapere come sono e come funzionano le accise benzina vi consigliamo di leggere la nostra guida dedicata.
12) TUTELA GIOCO D’AZZARDO
La bozza della riforma fiscale contiene anche un’ipotesi di riordino del sistema dei giochi d’azzardo. Il testo introduce l’obbligo della formazione continua di gestori ed esercenti, il rafforzamento del meccanismo di autoesclusione dal gioco anche sulla base di un registro nazionale; la certificazione degli apparecchi e norme più stringenti per impedire l’accesso alle scommesse sulle gare sportive dilettantistiche ai minorenni per prevenire i disturbi da gioco d’azzardo e di gioco minorile.
14) LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE
Tra i capisaldi della riforma, come già anticipato all’inizio, è presente anche la lotta all’evasione fiscale. Il Governo vuole contrastare gli evasori tramite strumenti di analisi più raffinati, offerti dall’Intelligenza artificiale, nel rispetto delle norme sulla privacy. Tramite algoritmi di ultima generazione, il Fisco potrà scoprire effettuare dei controlli incrociati per verificare anomalie o comportamenti divergenti a quelli dichiarati dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi. Si ricorda, tra l’altro, che lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha attuato un recupero record da oltre 20 miliardi euro, come vi spieghiamo in questo focus.
15) DEMATERILIZZAZIONE E DIGITALIZZAZIONE
Con la riforma fiscale 2023, inoltre, si vuole favorire un rapporto migliore tra contribuenti e Fisco. Per prima cosa, il testo suggerisce di digitalizzare i processi per snellire le tempistiche. In secondo luogo, vuole garantire al contribuente meno documentazione da conservare, presentare, inviare (e meno sanzioni per mancato adempimento). In generale, è prevista una riduzione degli obblighi e una razionalizzazione delle dichiarazioni in periodi particolari dell’anno. Ad esempio, nei mesi di agosto e di dicembre, non dovrebbero più arrivare lettere di compliance, atti o altri documenti che possono generare difficoltà ai contribuenti.
Sul fronte della riscossione l’obiettivo è un graduale superamento del ruolo esattoriale e un accesso semplificato a pagamenti dovuti al Fisco che possono essere dilazionati fino a 120 rate. Anche le sanzioni saranno riviste. Per esempio, in caso di omessi versamenti non reiterati e diventeranno più proporzionali rispetto a quanto contestato.
16) SEMPLIFICAZIONE CONTENZIOSO TRIBUTARIO
Anche nel caso di contenziosi tributari, il testo della riforma fiscale 2023, suggerisce di ampliare e implementare l’informatizzazione della normativa processuale. Inoltre, la riforma prevede di accelerare la fase cautelare anche nei gradi di giudizio successivi al primo favorendo la definizione agevolata delle liti pendenti.
Infine, ridefinisce l’assetto territoriale delle Corti di giustizia tributaria di primo grado e delle sezioni staccate delle Corti di giustizia tributaria di secondo grado anche mediante accorpamenti delle sedi esistenti sulla base dell’estensione del territorio, dei carichi di lavoro, del numero degli abitanti, degli enti impositori e della riscossione.
IL TESTO DDL RIFORMA FISCALE 2023
Ecco il testo integrale del Disegno di Legge delega per la riforma fiscale 2023 (Pdf 2,9 Mb). La versione disponibile è quella in bozza e non appena sarà reso noto il testo definitivo noi vi aggiorneremo in questo stesso articolo.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
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