Riforma incentivi imprese 2023: cosa prevede il nuovo codice

Cosa prevede il Disegno di Legge, in vigore dal 30 novembre 2023, che riordina il sistema degli incentivi per le imprese

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Photo credit: Shutterstock

Il 15 novembre 2023 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la riforma degli incentivi alle imprese con la riformulazione di nuovo quadro organico per l’attivazione di aiuti per le aziende.

Il testo delega il Governo ad adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge, uno o più Decreti Legislativi per la definizione di un nuovo sistema di incentivi per superare la frammentazione attuale e raggiungere la piena efficienza per gli interventi per le aziende.

In questa guida vi spieghiamo, in modo chiaro e dettagliato, cosa prevede la riforma degli incentivi alle imprese divenuta legge, nonché quali sono le novità in arrivo.

COSA PREVEDE LA RIFORMA INCENTIVI IMPRESE 2023

Dal 30 novembre 2023 entra in vigore il Disegno di Legge che riforma il sistema degli incentivi alle imprese. La Legge 27 ottobre 2023, n. 160, ossia la riforma riorganizzativa degli incentivi alle imprese è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.267 del 15-11-2023.

Il provvedimento mira razionalizzare e semplificare gli incentivi, nonché a ridurre i tempi e i costi delle relative richieste presentate dalle imprese italiane. Si tratta di una “delega” al Governo che dovrà adottare, entro 24 mesi dalla sua entrata in vigore, ossia il 30 novembre 2023, Decreti Legislativi per riorganizzare il sistema degli incentivi alle aziende italiane.

Il Governo avrà di tempo, quindi, fino a novembre 2025 per emanare uno o più provvedimenti da sottoporre all’attenzione del Parlamento per creare finalmente un “Codice degli incentivi“, ossia un sistema organico, ordinato ed esaustivo che regoli la materia.

Si ricorda che già il Governo precedente aveva approvato, il 26 maggio 2022, un Disegno di Legge dello stesso tenore, ma con il cambio dell’Esecutivo a ottobre 2022, anche questo testo aveva subito delle modifiche riiniziando da capo tutto il percorso prima dell’entrata in vigore.

Vediamo cosa prevede la riforma degli incentivi per le imprese, con tutti gli obiettivi e le finalità da raggiungere attraverso i vari decreti attuativi da emanare da qui a due anni.

NUOVI PRINCIPI GUIDA PER IL RIORDINO INCENTIVI IMPRESE

Le nuove norme di riforma degli incentivi per le imprese approvate dal Governo introducono i seguenti principi guida degli interventi di incentivazione:

  • programmazione degli interventi da parte di ciascuna amministrazione e indicazione della loro estensione temporale, anche pluriennale, in modo da assicurare un sostegno tendenzialmente continuativo e adeguato alle finalità stabilite;

  • misurabilità dell’impatto nell’ambito economico oggetto degli incentivi, sulla base della valutazione in itinere ed ex post degli effetti ottenuti;

  • rafforzamento della coesione sociale, economica e territoriale per uno sviluppo economico armonico ed equilibrato della Nazione, con particolare riferimento alle politiche d’incentivazione della base produttiva del Mezzogiorno;

  • valorizzazione del contributo delle donne alla crescita economica e sociale della Nazione.

OBIETTIVI RIFORMA INCENTIVI IMPRESE

I Decreti Legislativi che attueranno la riforma incentivi imprese dovranno svilupparsi in una duplice direttrice, per raggiungere le seguenti finalità:

  • la “razionalizzazione dell’offerta di incentivi”, attraverso l’individuazione di un insieme limitato e definito di modelli agevolativi;

  • la “codificazione” delle regole procedurali concernenti gli interventi di incentivazione alle imprese, che saranno armonizzate e coordinate in un “codice degli incentivi”.

RAZIONALIZZAZIONE INCENTIVI

Nell’esercizio della delega, il Governo deve provvedere all’opera di razionalizzazione degli incentivi attenendosi ai seguenti principi e criteri direttivi:

  • ricognizione e sistematizzazione degli strumenti agevolativi esistenti, sulla base di criteri che tengano conto degli ambiti o delle finalità dell’agevolazione, quali il sostegno agli investimenti, alla ricerca e allo sviluppo, alla formazione, all’innovazione;

  • facilitazione nell’accesso al credito delle imprese;

  • rafforzamento patrimoniale delle imprese.

NUOVA ORGANIZZAZIONE DEGLI INCENTIVI

Gli incentivi dovranno essere organizzati in base, tra l’altro:

  • alle diverse fasi del ciclo di vita delle imprese;

  • al livello di complessità e alla dimensione dei progetti da agevolare;

  • alla capacità di coprire ambiti strategici dello sviluppo economico, quali l’efficientamento energetico e la transizione ecologica, la transizione digitale e l’innovazione tecnologica, la valorizzazione delle produzioni nazionali e del made in Italy o delle specificità territoriali, l’attrazione di investimenti esteri, il sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile;

  • alle forme dell’incentivazione.

DIGITALIZZAZIONE DEL SISTEMA INCENTIVI

Il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale promuove la digitalizzazione e la semplicità delle procedure d’incentivazione e un maggior coordinamento di strumenti già esistenti, come il Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA) e la piattaforma telematica “incentivi.gov.it” raggiungibile a questo indirizzo.

Prevista, poi, l’implementazione di soluzioni tecnologiche, anche basate sull’intelligenza artificiale (AI), dirette a facilitare la piena conoscenza dell’offerta di incentivi.

COORDINAMENTO TRA INCENTIVI STATALI E REGIONALI

Il Disegno di Legge di riforma degli incentivi alle imprese indica la necessità di prevedere un maggiore coordinamento tra incentivi statali e regionali per favorire un utilizzo sinergico delle complessive risorse disponibili.

A tal fine, lo Stato e le Regioni possono stipulare specifici accordi programmatici.

NUOVE PROCEDURE DEL CODICE INCENTIVI

Il testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.267 del 15-11-2023 provvede a ridefinire, nell’ambito del codice degli incentivi, le nuove procedure amministrative sugli interventi di incentivazione alle imprese, operando nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:

  • definizione dei contenuti minimi dei bandi, delle direttive o dei provvedimenti per l’attivazione delle misure di incentivazione alle imprese. Dovranno essere chiariti i motivi di esclusione generale delle imprese richiedenti, l’individuazione della base giuridica di riferimento, i profili procedurali, nonché la disciplina del cumulo delle agevolazioni nel rispetto dei massimali fissati dalle normative europee;

  • revisione e aggiornamento dei procedimenti amministrativi per garantire una maggiore semplificazione e digitalizzazione;
    rafforzamento delle attività di valutazione ex ante, in itinere ed ex post;


  • attribuzione di natura privilegiata ai crediti derivanti dalla revoca dei finanziamenti e degli incentivi pubblici. 

LE RISORSE

Per mettere in campo, entro il 2025, la riforma degli incentivi fiscali, la legge stanzia complessivamente 2,5 milioni di euro, così ripartiti:

  • 500 mila euro per l’anno 2023;

  • 1 milione di euro per l’anno 2024;

  • 1 milione di euro per l’anno 2025.

IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE RIFORMA INCENTIVI IMPRESE

Ecco il testo della Legge 27 ottobre 2023, n. 160 pubblicata in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.267 del 15-11-2023. Il titolo “Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche”.

ITER ENTRATA IN VIGORE DDL RIORDINO INCENTIVI

Nonostante la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 15 novembre 2023 e l’entrata in vigore della legge delega dal 30 novembre 2023, il percorso per avviare la riforma è ancora lungo. Ecco quali sono gli step successivi:

  • entro 24 mesi dall’entrata in vigore della Legge, cioè entro il 30 novembre 2025, adozione da parte dei Ministeri competenti – previa acquisizione dell’intesa della Conferenza unificata Stati Regioni – di due o più Decreti Legislativi di riforma entro questi principi;

  • trasmissione degli schemi di Decreto alle Camere per l’acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari;

  • espressione da parte delle Camere, entro 30 giorni dalla data di assegnazione, del relativo parere;

  • approvazione dei Decreti legislativi da parte del Governo.

Vi aggiorneremo passo dopo passo sulle novità in materia.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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