Smart Working: cosa cambia da settembre a dicembre 2020

Tutte le informazioni sulla proroga per Covid dello smart working: cosa cambia per il lavoro agile semplificato introdotto dal decreto Rilancio, quando scade e cosa succede dopo

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Il Governo ha stabilito la proroga dello smart working per Covid fino al 15 ottobre 2020 per i lavoratori privati.

Dunque, da metà ottobre, non sarà più attiva la forma di lavoro agile semplificato introdotta dal decreto Rilancio in risposta all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Le aziende dovranno seguire le regole ordinarie per consentire ai dipendenti di lavorare da casa, salvo ulteriori proroghe.

Ecco tutte le informazioni sulla proroga dello smart working, cosa cambia dopo la scadenza e cosa sapere.

SMART WORKING PROROGA 2020

Dato che lo stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 è stato prorogato fino al 15 ottobre 2020, con il decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83 sono state prorogate anche diverse misure adottate per fronteggiare la situazione emergenziale. Tra queste è stato prorogato fino al 15 ottobre 2020 il termine per la comunicazione semplificata dello smart working nel settore privato, inizialmente fissato al 31 luglio. Cosa cambia dopo questa data? Le aziende dovranno tornare ad attivare forme di lavoro agile per i dipendenti con le modalità ordinarie.

Questo a patto che non ci siano nuove proroghe dello stato di emergenza. La comunicazione semplificata di smart working è stata introdotta, infatti, dal decreto Rilancio tra le misure per contenere il contagio da Coronavirus, promuovendo appunto il lavoro da casa. Il provvedimento legislativo ha previsto che questa forma semplificata avesse termine a fine luglio per i datori di lavoro privati e il 31 dicembre per quelli pubblici. Inoltre ha fissato al 31 dicembre 2020 la soglia massima tollerabile per l’utilizzo delle regole semplificate da parte delle aziende private.

Dunque, per il periodo che va da settembre a dicembre 2020, si prospettano due scenari possibili. Se sarà confermata la scadenza al 15 ottobre della misura, dopo quella data si tornerà a seguire la normativa precedente per il lavoro agile nel settore privato. Se, invece, ci saranno nuove proroghe dello stato di emergenza sanitaria, potrebbe restare in vigore fino a fine dicembre anche per i lavoratori privati lo smart working semplificato.

CHE DIFFERENZA C’E’ TRA SMART WORKING SEMPLIFICATO E ORDINARIO?

Lo smart working ordinario prevede la firma di un accordo tra i singoli lavoratori e i datori di lavoro per definirne le modalità, gli strumenti e la durata. Con la forma semplificata di lavoro agile, i lavoratori privati con almeno un figlio minore di 14 anni a carico possono lavorare da casa anche in assenza di accordo individuale. Nel settore pubblico, invece, può essere applicato a qualsiasi rapporto di lavoro subordinato, purchè le mansioni e attività connesse consentano di utilizzare il lavoro da casa.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Per ulteriori informazioni mettiamo a vostra disposizione il DECRETO-LEGGE 25 marzo 2020, n. 19 (Pdf 67Kb).

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di Angela V.
Redattrice, esperta di lavoro pubblico e privato.
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