Sospensione multe per persone non vaccinate fino 30 giugno 2024

Arriva la sospensione di un altro anno per le multe alle persone no vax, ovvero a coloro che non si erano vaccinati contro il Covid

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Arriva nel Decreto Semplificazioni in materia sanitaria la proroga al 30 giugno 2024 della sospensione delle multe per le persone non vaccinate contro il Covid. Si tratta persone over 50 e lavoratori che si erano rifiutati di vaccinarsi nonostante l’obbligo vaccino per l’accesso ai luoghi di lavoro.

In attesa di abolire le multe con la prossima Legge di Bilancio 2024, il Governo proroga di un anno, cioè dal 30 giugno 2023 e fino al 30 giugno del 2024, lo stop alle sanzioni di 100 euro per i “no vax”.

In questo articolo vi spieghiamo come funziona la proroga della sospensione delle sanzioni per persone no vax e cosa prevede il Governo.

PROROGA SOSPENSIONE MULTE PER I NON VACCINATI

Dopo quanto stabilito nel Decreto Rave convertito in Legge, il Governo nel nuovo Decreto semplificazioni sanità approvato nel Consiglio dei Ministri dell’11 maggio 2023 ha deciso di prorogare lo stop alle multe per le persone non vaccinate contro il Covid.

In particolare, l’Esecutivo ha prorogato dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, ovvero di 12 mesi, lo stop alle multe per chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale nel corso della pandemia. Dall’entrata in vigore del Decreto Rave convertito in legge – 31 dicembre 2022 – fino al 30 giugno 2023 erano già state sospese tutte le attività e i provvedimenti sanzionatori nei confronti di coloro che, seppure obbligati, non si erano voluti immunizzare. Ora, per queste persone, il “condono” prosegue per un altro anno.

Secondo alcuni esponenti della maggioranza parlamentare, la nuova proroga punta in realtà a temporeggiare sulla scadenza ravvicinata, in attesa che le multe vengano del tutto abolite nella prossima Legge di Bilancio, da approvare a fine 2023. Vi terremo aggiornati su quando accadrà.

QUALI LAVORATORI AVEVANO L’OBBLIGO VACCINALE

Come stabilito dal Decreto Covid 5 gennaio 2022 e il successivo Decreto Covid aprile 2022 oltre al personale scolastico e sanitario, avevano l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno 2022, tutte le persone che avevano compiuto i 50 anni (occupati, disoccupati, pensionati).

Nello specifico per tutti lavoratori pubblici e privati, che avevano compiuto 50 anni di età era necessario il Green Pass Rafforzato (Super Green Pass) per l’accesso ai luoghi di lavoro a far data dal 15 febbraio 2022. Erano esentati solo i casi di “accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore”. Senza la vaccinazione, si incappava nella sanzione.

LA SANZIONE PREVISTA PER I NO VAX

La sanzione sospesa fino al 30 giugno 2024 dal Governo con il Decreto Semplificazioni sanità approvato nel Consiglio dei Ministri dell’11 maggio 2023 era pari a 100 euro per coloro che non si sottopongono alle somministrazioni pur essendo obbligati (perché lavoratori con obbligo o persone di età uguale o superiore ai 50 anni).

A irrogare la sanzione toccava all’Agenzia delle Entrate per conto del Ministero della Salute. La multa da 100 euro valeva anche per coloro che a decorrere dal 1° febbraio 2022 non avevano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi previsti dal Decreto Riaperture, ovvero sei mesi. Ora però, per chi non l’ha già pagata, la sanzione risulta sospesa fino al 30 giugno 2024.

LA DECISIONE NONOSTANTE IL PLACET DELLA CASSAZIONE

A pochi giorni dalla comunicazione ufficiale della fine dell’emergenza da Covid 19 sancita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 5 maggio 2023, il Governo decide di bloccare la pioggia di multe irrorate negli anni della pandemia ai no vax.

La decisione – dovuta a motivi politici – arriva nonostante le ultime tre sentenze della Corte di Cassazione che avevano dato ragione al legislatore sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario. Il 1° dicembre 2022, infatti, la Corte Costituzionale aveva emesso tre sentenze tutte riguardanti profili di “illegittimità costituzionale” in riferimento alle norme che hanno previsto l’obbligo per i sanitari della vaccinazione Covid con le relative sanzioni disciplinari. In tutti e tre i casi gli Ermellini hanno respinto le questioni sollevate ribadendo “la legittimità delle norme in nome del bene supremo della salute pubblica”.  

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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