Ci sono importanti novità relative al pagamento del lavoro straordinario.
Un’ordinanza della Corte di Cassazione ha stabilito che la retribuzione delle ore extra per i dipendenti non può essere negata solo per mancanza di autorizzazione formale.
In presenza di consenso implicito e necessità di servizio, il lavoratore ha diritto alla retribuzione.
In questo articolo vi spieghiamo cosa prevede l’ordinanza e cosa cambia con la sua attuazione.
NOVITÀ SUL PAGAMENTO DEL LAVORO STRAORDINARIO
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21015 del 24 Luglio 2025, ha stabilito l’obbligo di pagamento del lavoro straordinario anche in assenza di autorizzazione scritta. Il consenso del datore di lavoro infatti non deve essere esplicito (o scritto) ma può essere implicito, desunto da comportamenti e circostanze oggettive, che quindi dimostrino la necessità o la tolleranza di tale attività.
Pertanto, se il datore di lavoro era a conoscenza dello straordinario svolto dal dipendente e non si è opposto, o se la mole di lavoro assegnata era tale da rendere impossibile il completamento entro l’orario ordinario, si può presumere il suo consenso.
Questo principio si applica anche al pubblico impiego contrattualizzato, come previsto dall’articolo 2108 del Codice civile, interpretato alla luce del Decreto legislativo n.165 del 2001 e dell’articolo 97 della Costituzione.
La sentenza è arrivata dopo il ricorso presentato da un’infermiera contro la decisione della Corte d’Appello di Bari che le aveva negato il pagamento del lavoro straordinario svolto, per un lungo periodo, come conseguenza alla carenza di personale. Per cui, senza una opposizione esplicata dei dirigenti, c’erano elementi sufficienti per presumere un consenso implicito del datore di lavoro.
Vediamo cosa cambia con questa ordinanza.
COSA CAMBIA
Questa decisione sposta il focus dall’autorizzazione formale alla valutazione dei fatti concreti. La decisione della Cassazione cambia cioè l’approccio finora seguito dai tribunali di merito, che richiedevano una preventiva autorizzazione formale per riconoscere il diritto al pagamento in caso di lavoro straordinario. Ora, basta il consenso implicito, che può essere dedotto in diversi modi:
- il datore di lavoro sapeva che il dipendente svolgeva lavoro extra ma non ha mai detto nulla per impedirglielo;
- la mole di lavoro assegnata era tale da rendere impossibile il completamento entro il normale orario di lavoro, costringendo di fatto il dipendente a fare straordinario.
Non è necessario quindi, che sia espresso in forma scritta, purché la prestazione non sia avvenuta all’insaputa o contro la volontà del datore.
TESTO ORDINANZA CASSAZIONE SU LAVORO STRAORDINARIO
Mettiamo a vostra disposizione il testo dell’ordinanza numero 21015 del 24 Luglio 2025 (Pdf 76 Kb) della Corte di Cassazione con le novità sul lavoro straordinario.
RIFERIMENTI NORMATIVI
- articolo 2108 del Codice civile;
- Decreto legislativo n.165 del 2001;
- articolo 97 della Costituzione.
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