L’estensione dei buoni pasto anche a docenti e il personale ATA delle scuole entra ufficialmente tra i temi centrali della trattativa per il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca 2025-2027.
Si tratta di una novità che interessa oltre un milione di lavoratori del settore scuola e del comparto Istruzione, finora esclusi da un beneficio che in molti altri settori della pubblica amministrazione è ormai considerato standard.
Vediamo, nel dettaglio, quali sono le novità.
NOVITÀ SUI BUONI PASTO A DOCENTI E PERSONALE ATA
La questione è tornata al centro dell’attenzione dopo l’approvazione, da parte della Commissione Cultura e Istruzione del Senato, di un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare l’inserimento dei buoni pasto nel prossimo contratto del comparto.
A confermare i tempi è stato il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che in questi giorni ha annunciato che la trattativa per tutti i comparti partirà entro il primo trimestre del 2026, mentre già dalla settimana prossima saranno le Funzioni centrali a dare il via alle prime fasi dei negoziati.
Un percorso già delineato anche dall’ipotesi di Contratto Scuola 2022-2024, firmata a novembre, nella quale era presente una dichiarazione congiunta che impegnava le parti a discutere nel rinnovo 2025-2027 diversi temi strategici: formazione, valorizzazione professionale, welfare, lavoro agile, personale all’estero, relazioni sindacali e, appunto, un’eventuale soluzione sulla questione dei buoni pasto.
IMPORTI BUONI PASTO E NODO RISORSE
La volontà politica c’è, ma l’introduzione dei ticket richiede un impegno economico significativo. Il progetto punta a garantire buoni pasto giornalieri del valore indicativo di 12-13 euro, importo in linea con la media degli altri comparti pubblici.
Tuttavia, la portata della platea coinvolta –(oltre un milione di dipendenti tra docenti, personale ATA, ricercatori, tecnici-amministrativi universitari e AFAM) rende necessario uno stanziamento aggiuntivo rispetto ai fondi già previsti dalla scorsa legge di Bilancio per il rinnovo contrattuale.
Secondo le stime preliminari, il costo potenziale potrebbe superare diversi miliardi di euro l’anno, motivo per cui il Governo e i sindacati dovranno valutare non solo il finanziamento, ma anche le modalità di erogazione (giornaliera, a consumo effettivo, digitale, in presenza).
GLI AUMENTI RETRIBUTIVI PREVISTI DAL NUOVO CCNL
Oltre al tema dei buoni pasto, il rinnovo contrattuale 2025-2027 prevede anche incrementi stipendiali pari a 135,25 euro lordi al mese per 13 mensilità, da sommare a quelli riconosciuti dal contratto 2022-2024 già firmato.
In totale, i due rinnovi porterebbero dunque a 277 euro lordi mensili di incremento complessivo, pari a una crescita retributiva dell’11,4%.
Nel dettaglio, ecco gli aumenti complessivi per ogni comparto:
| Comparto | Aumento complessivo mensile |
|---|---|
| Personale ATA – Scuola | +213 euro |
| Docenti – Scuola | +292 euro |
| AFAM – Docenti e ATA | +339 euro |
| Università – Elevate professionalità | +420 euro |
| Ricerca | fino a +470 euro |
Le premesse politiche per introdurre i buoni pasto nel comparto Istruzione ci sono e la trattativa è calendarizzata. Tuttavia, la reale sostenibilità economica della misura sarà il vero banco di prova per Governo e sindacati.
GUIDA AL CONTRATTO SCUOLA
Intanto, per approfondire l’argomento, mettiamo a vostra disposizione la guida al Contratto Scuola 2022 2024 firmato a novembre, che ha definito non solo gli aspetti economici relativi al triennio passato, ma anche le prime importanti risorse che andranno a impattare il personale scolastico per l’anno 2025 e successivi.
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