Stipendi Docenti e ATA non pagati: Anief chiede l’intervento del Ministero

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Il sindacato Anief denuncia che a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, molti docenti e ATA non hanno ancora ricevuto lo stipendio.

Si tratta di una situazione ormai insostenibile per migliaia di lavoratori precari della scuola, per cui il sindacato chiede un intervento urgente del Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) per garantire il pagamento immediato delle retribuzioni e la revisione del sistema di gestione dei contratti.

Vediamo nel dettaglio di seguito cosa sta accadendo e quali sono le richieste avanzate dal sindacato al Ministero.

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MIGLIAIA DI PRECARI DELLA SCUOLA SONO ANCORA SENZA STIPENDIO

Secondo a quanto riportato da Anief attraverso un recente comunicato, continuano a moltiplicarsi le segnalazioni da ogni parte d’Italia di personale scolastico che, nonostante abbia preso servizio regolarmente a Settembre, non ha ancora percepito alcuna mensilità.

È inaccettabile che dopo due mesi di lavoro migliaia di precari siano ancora senza stipendio – ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in merito agli stipendi di docenti e ATA non pagati –. È una situazione che si ripete ogni anno e dimostra come il sistema di gestione dei contratti e delle risorse per il personale precario sia ormai al collasso. Non si può chiedere a insegnanti e ATA di garantire la continuità didattica e il funzionamento delle scuole senza riconoscere il diritto più elementare: quello alla retribuzione per il lavoro svolto”.

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NESSUNA RESPONSABILITÀ PER LE SEGRETERIE SCOLASTICHE

Il sindacato interviene anche per chiarire le responsabilità sui ritardi nei pagamenti degli stipendi del personale docente e ATA. Alcuni organi di stampa, infatti, hanno attribuito alle segreterie scolastiche i disservizi relativi agli stipendi di settembre, ma Anief precisa che il problema non nasce dalle scuole.

I nostri referenti – spiegano in proposito i responsabili Anief Condir Alberico Sorrentino e della Consulta ATA Cristina Dal Pinoricordano che, una volta caricato il contratto e ottenuta la firma del dirigente scolastico, le segreterie trasmettono con tempestività tutti i dati al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). È quindi necessario intervenire sui passaggi successivi della procedura”.

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LE RICHIESTE DEL SINDACATO AL MINISTERO

Per risolvere questa situazione che affligge ogni anno i precari della scuola, Anief chiede al Ministero non solo un’azione immediata per sbloccare i pagamenti arretrati, ma anche di adottare misure strutturali in grado di evitare il ripetersi di simili ritardi. In particolare, il sindacato sollecita:

  • il potenziamento degli organici delle Ragionerie territoriali;
  • la completa digitalizzazione delle procedure di trasmissione dei contratti;
  • l’adozione di un sistema di pagamento più rapido e trasparente.

Serve un meccanismo che garantisca tempi certi e retribuzioni puntuali. – conclude Pacifico – Non è accettabile che il personale scolastico sia costretto a vivere nell’incertezza o a chiedere prestiti per sopravvivere. È una questione di dignità e di rispetto per chi ogni giorno tiene in piedi la scuola italiana”.

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Scritto da Angela Velasquez - Coordinatrice editoriale, redattrice, esperta di concorsi pubblici, assunzioni e scuola.
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