Docenti precari: 200mila supplenti e 400mila con 3 anni di servizio, allarme Anief

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Il precariato nella Scuola continua a destare preoccupazione nei sindacati, soprattutto per gli insegnanti. Sono oltre 200mila i supplenti per l’a.s. 2023/2024 e sono circa 400mila i docenti precari con 3 anni di servizio che andrebbero stabilizzati.

A dare l’allarme è il sindacato Anief, secondo il quale è giunto il momento di assegnare le cattedre vacanti da diversi anni per le immissioni in ruolo e smettere di ricorre a contratti pluriennali di supplenza.

Vediamo nel dettaglio qual è la situazione degli insegnanti precari e a che punto siamo con le assunzioni.

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RESTA GRAVE IL PROBLEMA DEI DOCENTI PRECARI

Il problema del precariato nella Scuola, in particolare nel personale docente, continua a restare una piaga che affligge i lavoratori del settore.

Proprio di recente è tornato a parlarne il sindacato Anief, attraverso alcuni articoli, per denunciare il fatto che sono ancora troppo numerosi i docenti precari e che si fa sempre più urgente la necessità di provvedere alla stabilizzazione del personale precario.

Stando ad un recente focus sui principali dati della scuola pubblicato dal Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) per l’avvio dell’anno scolastico 2023/2024, infatti, sono 684mila gli insegnanti di ruolo, con 14mila aggiuntivi per via dell’adeguamento dell’organico.

Nel sostegno sono 126mila i posti, un dato parziale e sottostimato per il sindacato, a cui si aggiungono ulteriori 68mila posti in deroga, con scadenza al 30 giugno, dunque non utili per le immissioni in ruolo e nemmeno per i trasferimenti del personale già di ruolo.

Secondo Anief si tratta di numeri allarmanti, in quanto a questi vanno aggiunte oltre 200 mila cattedre assegnate ai precari per l’a.s. 2023/24.

In sostanza, un docente su due è precario, una situazione che il presidente Anief, Marcello Pacifico, definisce una condizione tutta italiana che non si può più sopportare. Inoltre, sempre secondo Anief, in generale sono più di 400mila i precari che hanno più di 3 anni di supplenze e che andrebbero stabilizzati.

L’ANALISI DI ANIEF

Secondo il sindacato il numero dei docenti precari continua ad essere elevato perchè si preferisce continuare a ricorrere a contratti pluriennali per coprire le cattedre vacanti piuttosto che stabilizzare i supplenti.

Inoltre, le immissioni in ruolo andrebbero aperte anche ai supplenti di sostegno che hanno già maturato 3 annualità di servizio, per introdurli in sovrannumero nei TFA Sostegno.

Su questo punto, il Ministero dell’istruzione, nel corso di un recente incontro con le organizzazioni sindacali, annunciato di voler intervenire sul regolamento per le supplenze per poter permettere, dal prossimo anno, la possibilità di poter confermare sullo stesso posto i supplenti di sostegno, su richiesta delle famiglie, per l’intero ciclo scolastico dello studente con disabilità.

Una soluzione che secondo Anief non è adeguata, in quanto il vero nodo da sciogliere restano i posti in deroga.

LE SOLUZIONI PROPOSTE DAL SINDACATO

Secondo Anief, le principali iniziative che dovrebbe adottare il Ministero per risolvere il problema del precariato dei docenti sono:

  • rendere disponibili per le immissioni in ruolo i posti vacanti da diversi anni;

  • stabilizzare i precari con 3 anni di servizio, invece di ricorrere a contratti pluriennali;

  • prevedere un doppio canale di reclutamento che avvenga dalle stesse graduatorie da cui sono chiamati i supplenti;

  • portare in organico di diritto i posti in deroga sul sostegno;

  • immettere in ruolo i supplenti di sostegno che hanno svolto già tre annualità di servizio.

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di Angela V.
Redattrice, esperta di lavoro pubblico e privato.
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Un Commento

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  1. Perché i precari che hanno i tre anni di servizio, non incrociano le mani e restano fuori la scuola fino a che non hanno risposte concrete? questi signori stanno finanziando con i nostri soldi le universita’ sia pubbliche che private. fermiamo questo scempio. i crecari con molti sacrifici guadagnano 5oo 600 euro a mese, tra fitti alle stelle e aumenti della vita. Lasciano famiglie, genitori.ma si può, sfruttano il sud Italia. Voi sindacati cosa state aspettando ad indire uno sciopero? con le parole non si risolve niente oramai. Ci vogliono i fatti. Voi da che parte state?

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