Lavoratori immigrati: assunzioni in aumento in Italia, i dati

I lavoratori immigrati assunti in Italia sono in aumento del 37,1% in un solo anno. I dati INPS confermano la presenza di 3,6 milioni di lavoratori attivi nel nostro Paese

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Le assunzioni dei lavoratori immigrati in Italia sono in aumento, lo certifica il volume “Lavoratori immigrati” del Sistema informativo Excelsior.

A confermare questa crescita anche i dati INPS del 23 novembre 2023, secondo cui sono 3,6 milioni i lavoratori immigrati sul territorio nazionale che lavorano attivamente.

Analizziamo nel dettaglio ciò che è emerso nel bollettino Excelsior e nei dati INPS, da cui viene fuori che in Italia si è registrato un deciso e maggiore incremento nelle entrate programmate di lavoratori immigrati.

QUANTI SONO I LAVORATORI IMMIGRATI IN ITALIA

Nel corso del 2022 in Italia sono stati registrati 4.159.880 cittadini stranieri, comprendendo sia quelli comunitari che non comunitari. Di questi, il 87,3% corrisponde a lavoratori attivi, totalizzando 3.630.154 individui.

Nel dettaglio, 304.510 persone, pari al 7,3%, sono risultate pensionate, mentre 225.216 individui, corrispondenti al 5,4%, hanno beneficiato di prestazioni a sostegno del reddito. A dirlo sono i dati del report dell’Osservatorio INPS sugli stranieri, pubblicato il 23 novembre 2023, ma riportante i dati 2022.

AUMENTA LA PRESENZA DEI LAVORATORI IMMIGRATI

Da ciò che emerso dal report Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, la presenza degli immigrati nell’economia italiana è aumentata, con una velocità sostenuta che ha interessato soprattutto le assunzioni programmate. In particolare, nel 2022 l’incremento è stato del 37,1% in un solo anno e del 47,0% rispetto al 2019, l’anno precedente allo scoppio della pandemia.

Complessivamente, si tratta di un flusso pari a 922 mila assunzioni:

  • +250 mila rispetto al 2021;

  • quasi +295 mila sopra il livello del 2019.

Un ritmo di crescita che è stato quindi superiore a quello che ha interessato il complesso delle entrate programmate: +47% tra il 2019 e il 2022 per i lavoratori immigrati e +12,2% per il complesso della domanda di lavoro delle imprese.

In aumento anche la quota della domanda destinata a sostituire personale in uscita, che raggiunge il 38,6% rispetto al 35,3% del 2019.

I SETTORI DOVE SI ASSUMONO PIÙ LAVORATORI IMMIGRATI

I comparti professionali dove la presenza di lavoratori immigrati è maggiore, dove cioè sono state effettuate maggiori assunzioni, hanno a che fare prevalentemente con i servizi, che assorbono il 72% delle assunzioni programmate.

I settori dove si è registrata una maggiore impennata sono:

  • turismo e trasporti (+55mila unità sul 2019, pari a +48,2%);

  • servizi alle imprese, in particolare la logistica e trasporti (+34 mila unità ed entrate totali a 113 mila);

  • sanità privata e servizi socioassistenziali (+30 mila unità e 74 mila entrate);

  • servizi operativi (+27 mila unità e 136 mila entrate).

Concentrandosi ad analizzare i settori dell’industria, invece, contribuiscono in misura rilevante agli aumenti degli ingressi rispetto al 2019:

  • il settore delle costruzioni, che arriva a quasi 95 mila entrate programmate;

  • le industrie alimentari, che ne coprono circa 35 mila.

In entrambi i casi la domanda espressa delle imprese si è raddoppiata. La metallurgia infine si conferma, con 42 mila contratti di assunzione (+13 mila unità), il principale settore manifatturiero per richiesta di lavoratori stranieri.

LE FIGURE PIÙ RICHIESTE TRA I LAVORATORI IMMIGRATI

Il report Unioncamere e Anpal ci fornisce un’interessante panoramica anche su quelle che sono le figure professionali più ricercate, ovvero le attività che hanno riportato un incremento maggiore di lavoratori immigrati nel 2022.

L’aumento delle assunzioni attese di personale immigrato è diffuso per tutti i livelli professionali. Tra  il 2019 e il 2022, tuttavia, il massimo si è raggiunto con l’incremento di quasi il 60% per le professioni tecniche (+27 mila unità in valori assoluti).

In questi anni, in particolare, c’è stata una crescente richiesta delle professioni infermieristiche sanitarie (complessivamente circa 23 mila entrate) e di quelle legate alla trasformazione digitale (15 mila entrate in totale). Il settore che ha registrato il dato più basso invece è stato quello impiegatizio dove, con un minimo +15,8%, la domanda di stranieri è tradizionalmente contenuta.

Abbastanza alto, poco dopo i tecnici sanitari, anche il dato che si riferisce operai specializzati e conduttori di impianti (che hanno registrato un incremento di circa il 50%, pari a +101 mila ingressi). In questo caso, per esempio, l’andamento al rialzo è stato maggiore per i muratori, per gli elettricisti, per gli operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali e gli operai di macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali (rispettivamente, 39 mila richieste, 12 mila, 16 mila e 13 mila entrate).

Infine, per le professioni qualificate nel commercio e nei servizi e per le professioni non qualificate, su cui si concentra oltre la metà della domanda di personale straniero, la crescita è pari a +45,5% e +47,3% (in tutto quasi +152 mila richieste).

QUANTO GUADAGNANO I LAVORATORI STRANIERI IN ITALIA

Secondo i dati del report dell’Osservatorio INPS il numero dei lavoratori dipendenti privati nel 2022 ammonta a 3.140.197, con una retribuzione media annua (RMA) di 15.261,87 euro.  Di questi, 2.316.034 operano nel settore privato non agricolo, rappresentando il 64,5% del totale e con una RMA di 17.490,98 euro.

Nel dettaglio:

  • per il settore privato non agricolo, la distribuzione tra uomini e donne è significativa, con una RMA di 19.311,42 euro per gli uomini e 14.187,15 euro per le donne;

  • per il settore agricolo, lavorano 285.395 individui, di cui il 73,5% sono uomini, e la RMA è di 9.061,97 euro, con differenze significative tra uomini (9.600,62 euro) e donne (7.567,18 euro);

  • i lavoratori domestici ammontano a 538.768, di cui solo il 13,4% sono uomini, e la RMA è di 8.963,65 euro, con una distinzione di 9.050,03 euro per gli uomini e 8.950,23 euro per le donne.

Parallelamente, i pensionati nel 2022 sono 304.510, con una pensione media annua di 10.644,10 euro. Del totale, il 50,4% (153.595 soggetti) riceve una prestazione assistenziale, mentre il 36,1% percepisce una pensione di tipo previdenziale (109.824 soggetti). Vi sono anche 16.380 pensionati (5,4%) titolari di pensioni indennitarie e 24.711 (8,1%) che percepiscono due o più pensioni.

DOVE C’È PIÙ PRESENZA DI LAVORATORI STRANIERI

Secondo i dati del report dell’Osservatorio INPS, nel corso del 2022, il 61,7% degli stranieri registrati nei database dell’Istituto si è collocato nelle regioni dell’Italia settentrionale, mentre il 23,5% si è distribuito in Italia centrale e il 14,8% in Italia meridionale e nelle Isole.

Analizzando la distribuzione per macroregione, emerge una netta prevalenza degli stranieri non comunitari rispetto a quelli comunitari al Nord (75,3%) e al Centro (70,4%), mentre al Sud gli stranieri non comunitari rappresentano il 64,7%.

Relativamente all’incidenza rispetto alla popolazione residente, al Nord si registra un tasso di 9,4 stranieri regolari ogni 100 residenti, mentre al Centro si attesta a 8,3 e al Sud e Isole a 3,1. A livello nazionale, l’incidenza complessiva si colloca a 7,1 stranieri per ogni 100 residenti.

DOVE CI SONO MENO LAVORATORI IMMIGRATI

Nonostante i dati in aumento, nel 2022 le imprese hanno comunque riscontrato una certa difficoltà nel reperire lavoratori immigrati da assumere all’interno dei propri organici.

La mancanza di candidati è evidente in particolare nei settori:

  • legno e mobile;

  • costruzioni;

  • industrie metallurgiche;

  • servizi sanitari;

  • servizi di supporto alle imprese.

Giusto per entrare nel dettaglio, i numeri dicono che – in termini di valori assoluti – le imprese hanno fatto fatica a trovare personale immigrato per un equivalente di circa 436 mila contratti di lavoro previsti proprio per questa categoria. Le statistiche dicono che gli inserimenti per cui non è stato semplice l’avvio al lavoro sono quasi 260 mila in più rispetto al 2019 (e circa 170 mila in più rispetto allo scorso anno).

A livello nazionale, filtrando quindi per territorio, nelle città del Nord Italia la concentrazione di lavoratori immigrati è più elevata, soprattutto perché il fabbisogno di personale è diverso. Quello che è emerge è che nelle regioni dove si fa più fatica ad assumere, perché c’è una certa difficoltà di reperimento in generale, allora la domanda di lavoro è maggiore e quindi c’è una maggiore propensione ad assumere lavoratori immigrati. Questo si registra soprattutto in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Trentino-Alto Adige. Ma vediamo nel dettaglio dove si trova il maggior numero di lavoratori stranieri in Italia.

CHI SONO I LAVORATORI STRANIERI PRESENTI IN ITALIA

L’analisi dei dati del report dell’Osservatorio INPS sulla provenienza dei lavoratori stranieri evidenzia la significativa presenza di 707.166 cittadini rumeni, rappresentanti il 17,0% del totale degli stranieri registrati dall’INPS. Seguono gli albanesi con 406.595 individui (9,8%), i marocchini con 323.158 (7,8%), i cinesi con 217.121 (5,2%), gli ucraini con 205.710 (4,9%) e i filippini con 131.002 (3,1%). Queste sei nazionalità costituiscono circa la metà del totale degli stranieri noti all’INPS, pari al 47,9%.

In termini di genere, tra i cittadini stranieri predomina il maschile (56,2%), in particolare nei paesi come Pakistan (94,6%), Bangladesh (93,6%), Egitto (91,7%), Senegal (83,7%), India (78,8%) e Marocco (71,7%). Al contrario, le donne sono in maggioranza tra i lavoratori provenienti da Ucraina, Moldova, Perù e Filippine, con tassi di mascolinità rispettivamente del 19,8%, 33,2%, 40,0% e 42,3%.

Per quanto riguarda l’età dei non comunitari, emerge che quasi la metà di essi ha meno di 39 anni (45,1%), mentre il 44,3% rientra nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 59 anni, e solo il 10,6% ha più di 60 anni. Ciò contrasta con i comunitari, tra cui il 32,1% ha meno di 39 anni, il 52,5% ha tra i 40 e i 59 anni e il 15,4% supera i 60 anni.

REPORT DA SCARICARE

Per avere ulteriori dettagli sul bollettino del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL sulle assunzioni di lavoratori immigrati si rimanda al testo integrale dell’analisi (Pdf 34Kb). Vi invitiamo anche a consultare Secondo i dati del report (Pdf 499 Kb) dell’Osservatorio INPS lavoratori stranieri sul 2022, pubblicato il 23 novembre 2023.

ALTRE APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione il nuovo Protocollo di Intesa per lavoratori migranti in Italia. Vi consigliamo la nostra guida sulla Carta blu UE, nonché quella sulle regole di accesso per stranieri extra UE e rifugiati ai concorsi pubblici. Vi invitiamo a leggere il nostro focus sulle assunzioni di lavoratori immigrati in Italia.

Per approfondire mettiamo a disposizione anche il nostro articolo con tutte le regole e le eccezioni previste in caso di ingresso e soggiorno di stranieri per lavori altamente qualificati in Italia e il nostro articolo che spiega invece come funziona il lavoro con permesso di soggiorno per studio per gli stranieri. Vi consigliamo infine anche l’approfondimento su l’assunzione di lavoratori stranieri oltre quota.

Potrebbe interessarvi anche la nostra analisi del report con i nuovi dati sui settori dove si trova più lavoro in Italia.

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di Federica P.
Consulente del lavoro ed esperta di previdenza.
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