Sono stati aggiornati i requisiti per ottenere la cittadinanza italiana, con conseguenze dirette sull’accesso dei cittadini stranieri ai concorsi pubblici.
Il Decreto Cittadinanza 2025 convertito in Legge ha infatti introdotto delle nuove procedure per chi vuole diventare cittadino italiano.
In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio cosa cambia e come inciderà sulle procedure di reclutamento nella Pubblica Amministrazione.
STRANIERI AMMESSI AI CONCORSI PUBBLICI, NOVITÀ DEL DECRETO CITTADINANZA
L’accesso degli stranieri ai concorsi pubblici diventa più semplice, grazie alle novità introdotte dal Decreto cittadinanza 2025 convertito in Legge.
Poiché lo status di cittadino, in alcuni casi, si ottiene più facilmente, e quindi alcune selezioni saranno aperte a più candidati. Tuttavia scatta anche una restrizione che analizziamo di seguito.
Ricordiamo che la riforma dei concorsi pubblici, già dal 14 Luglio 2023, oltre ad aver confermato i requisiti generali per l’accesso ai concorsi pubblici, aveva introdotto due cambiamenti principali per gli stranieri, ovvero:
- l’obbligo di un’adeguata conoscenza della lingua italiana;
- l’estensione dell’accesso ai concorsi anche per chi non ha la cittadinanza italiana, salvo I casi in cui è obbligatoria.
Nello specifico, come spieghiamo in questo articolo, ci sono dei posti delle PA dove è richiesta obbligatoriamente la cittadinanza italiana.
Parliamo cioè, dei:
- posti dei ruoli civili e militari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell’Interno, del Ministero della Giustizia, del Ministero della Difesa e del Ministero delle Finanze;
- posti dei livelli dirigenziali delle Amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo;
- posti con funzioni di vertice amministrativo delle strutture periferiche delle amministrazioni pubbliche dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, degli Enti pubblici non economici, delle province e dei comuni nonché delle regioni e della Banca d’Italia;
- posti dei magistrati ordinari, amministrativi, militari e contabili, nonché i posti degli avvocati e procuratori dello Stato.
Ed è proprio in questi casi che le novità introdotte dal Decreto cittadinanza 2025 convertito in Legge hanno impatto poichè agevolano l’ottenimento della cittadinanza per determinate categorie di stranieri e, di conseguenza, l’accesso a quei concorsi finora preclusi.
Attraverso percorsi più rapidi per ottenere la cittadinanza si apre la strada – potenzialmente – a un numero maggiore di potenziali candidati ai concorsi nella Pubblica Amministrazione.
Scopriamo precisamente cosa cambia con l’ok alla nuova normativa.
COSA CAMBIA
Il Decreto cittadinanza 2025 convertito in Legge:
- modifica le condizioni per l’ottenimento della cittadinanza italiana per gli stranieri discendenti da genitori o nonni italiani per nascita, riducendo da 3 anni a 2 anni il periodo di residenza legale necessario in Italia per richiederla;
- introduce nuove disposizioni per l’ottenimento della cittadinanza italiana da parte di minori stranieri o apolidi. In particolare, un minore straniero o apolide può diventare cittadino italiano se è figlio di genitori italiani per nascita e se questi ultimi, oppure il suo tutore, dichiarano ufficialmente la volontà di acquisire la cittadinanza per il minore. Il minore deve però o risiedere in Italia in modo legale e continuativo per almeno 2 anni dopo la dichiarazione. Regole e tempi di presentazione della richiesta sono spiegati nel dettaglio in questa guida;
- consente a chi ha perso la cittadinanza il riacquisto della stessa, tra Luglio 2025 e Dicembre 2027, tramite una dichiarazione formale e il pagamento di un contributo di 250 euro.
Dunque, chi otterrà la cittadinanza italiana con queste nuove regole “semplificate” potrà partecipare a tutti concorsi pubblici, sia aperti a stranieri che a cittadini italiani.
RESTRIZIONI
C’è da precisare, tuttavia, che il Decreto cittadinanza 2025 convertito in Legge non ha confermato una norma precedentemente prevista, ovvero la possibilità per gli stranieri discendenti da italiani (quindi con almeno un avo italiano) di ottenere la cittadinanza italiana al compimento dei 18 anni, a condizione che avessero risieduto legalmente in Italia per almeno 2 anni e presentassero una dichiarazione di volontà entro un anno dalla maggiore età.
Questa possibilità non è stata inclusa nel testo finale della legge, pertanto questi soggetti non possono più accedere automaticamente alla cittadinanza italiana seguendo quella procedura semplificata e devono seguire le vie ordinarie di acquisizione della cittadinanza, che sono più lunghe e complesse, come la naturalizzazione per residenza (dopo 10 anni), o altri canali previsti.
Pertanto, chi non riesce a ottenere la cittadinanza italiana per via di questo cambiamento normativo potrebbe restare escluso da numerosi concorsi pubblici.
INTERESSANTI APPROFONDIMENTI CORRELATI
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- Novità su riserve e preferenze concorsi pubblici.
CONCORSI PUBBLICI E AGGIORNAMENTI
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È disponibile anche la nostra pagina dedicata ai prossimi concorsi pubblici in uscita che offre anticipazioni sui bandi che usciranno nei prossimi mesi.
Vi consigliamo di consultare anche l’area dedicata alle guide sui concorsi, dove trovate tutte le novità e gli approfondimenti sui requisiti di accesso all’impiego pubblico e sulle regole delle selezioni nella PA.
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