Accesso di stranieri extra UE e di rifugiati ai concorsi pubblici

La riforma concorsi pubblici ha cambiato le regole per l’accesso al pubblico impiego di stranieri extra UE e rifugiati politici

giustizia, Italia, concorsi

Ai concorsi pubblici possono accedere anche stranieri extra Unione Europea e rifugiati titolari di protezione sussidiaria. La regola entra in vigore dal 14 luglio 2023.

La riforma dei concorsi pubblici in Italia cambia le regole per l’accesso al pubblico impiego e di fatto amplia la platea dei candidati che possono accedere alle selezioni pubbliche per essere assunti nella Pubblica Amministrazione (PA). Questo potrebbe aumentare il numero di partecipanti e la competizione per i posti disponibili.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo come funziona la partecipazione degli stranieri ai concorsi pubblici ed entro quali limiti è ammessa con i relativi riferimenti normativi.

PARTECIPAZIONE DI STRANIERI E RIFUGIATI AI CONCORSI PUBBLICI

Si aprono le porte dei concorsi pubblici per stranieri cittadini extra UE e rifugiati.

La riforma dei concorsi pubblici, ossia Decreto del Presidente della Repubblica 16 giugno 2023, n. 82, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.150 del 29-06-2023, a seguito dell’iter che vi abbiamo spiegato in questo approfondimento, garantisce l’accesso alle selezioni pubbliche a nuove categorie, che vanno ad aggiungersi ai cittadini italiani e ai cittadini degli stati dell’Unione Europea (UE).

Potranno partecipare ai concorsi pubblici, anche i cittadini extra UE e le persone titolari dello status di rifugiato che hanno diritto alla protezione sussidiaria, cioè al “diritto di asilo”.

CHI SONO I CITTADINI STRANIERI E I RIFUGIATI

Per “straniero” s’intende il cittadino extra comunitario (o cittadino extra UE) e il cittadino di Paesi con i quali non esistono convenzioni di riconoscimento (ad esempio Area Schengen), cioè che non ha la cittadinanza in uno dei Paesi dell’Unione Europea.

Invece, la definizione generale di “rifugiato” contenuta nel diritto internazionale, e recepita anche in ambito italiano ed europeo, è quella dell’articolo 1 A, n. 2, paragrafo 1 della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo “status dei rifugiati“. Ossia, è considerato “rifugiato” un cittadino straniero il quale, per il timore fondato di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o opinione politica, si trova fuori dal territorio del Paese di cui ha la cittadinanza e non può o, a causa di tale timore, non vuole avvalersi della protezione di tale Paese. Può trattarsi anche di un apolide che si trova fuori dal territorio nel quale aveva precedentemente la dimora abituale e, per le stesse ragioni, non può o non vuole farvi ritorno.

È invece ammissibile alla protezione sussidiaria il cittadino straniero che non possiede i requisiti per essere riconosciuto rifugiato, ma nei cui confronti sussistono fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel Paese di origine, o, nel caso di un apolide, se ritornasse nel Paese nel quale aveva precedentemente la dimora abituale, correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno.

PARTECIPAZIONE CONCORSI PUBBLICI EXTRA COMUNITARI E RIFUGIATI

La nuova riforma cambia i requisiti generali di accesso ai concorsi pubblici e prevede che possono avere accesso alle selezioni nelle PA anche coloro che sono in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 38, commi 1, 2 e 3-bis, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

In sostanza, la riforma introduce delle novità sulla partecipazione dei rifugiati ai concorsi pubblici, nonché dei cittadini extra UE. Il DPR 16 giugno 2023, n. 82 riporta che in assenza di cittadinanza italiana, possono accedere ai concorsi pubblici anche coloro che sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • cittadinanza degli Stati membri dell’Unione europea (UE) e per i familiari dei cittadini dell’UE non aventi la cittadinanza in uno Stato membro, titolarità del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente per gli impieghi che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono alla tutela dell’interesse nazionale ai sensi dell’articolo 38 del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;

  • cittadini titolari dello status di rifugiato, ovvero dello status di protezione sussidiaria, cioè del “diritto di asilo”. Accesso consentito anche ai cittadini di Paesi terzi che siano in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Scopriamo quali sono i requisiti per la partecipazione degli stranieri e rifugiati ai bandi di concorso pubblico.

REQUISITI

Gli stranieri e i rifugiati possono partecipare ai concorsi pubblici se in possesso dei seguenti requisiti:

  • un’adeguata conoscenza della lingua italiana. Per le assunzioni nel pubblico impiego della Provincia autonoma di Bolzano, oltre alla conoscenza della lingua italiana, serve anche quella della lingua tedesca, in base alle disposizioni di cui all’articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 26 luglio 1976, n. 752;

  • il godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza.

Inoltre, proprio come i cittadini dell’Unione Europea, anche stranieri extra UE e rifugiati che vogliono accedere al pubblico impiego devono essere in possesso di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini italiani. Ossia:

  • maggiore età e nessun limite di età per l’accesso;

  • idoneità fisica allo specifico impiego, ove richiesta per lo svolgimento della prestazione;

  • possesso del titolo di studio richiesto dal bando per accedere al concorso.

In base alla nuova normativa i requisiti generali per l’accesso ai concorsi pubblici (validi sia per stranieri e rifugiati, che per i cittadini dell’Unione Europea e quelli italiani) devono essere posseduti non solo alla data di scadenza del termine per presentare la domanda di ammissione, ma anche all’atto di sottoscrizione del contratto di lavoro. Per maggiori dettagli su quali sono i requisiti di accesso ai concorsi pubblici con la nuova riforma, vi consigliamo di leggere questo approfondimento.

CONCORSI A CUI POSSONO PARTECIPARE SOLO CITTADINI ITALIANI

I cittadini stranieri extra UE e i rifugiati possono accedere ai posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri o che non attengono alla tutela dell’interesse nazionale.

La legge di riferimento è l’art. 38 del d.lgs 165/2001 (Testo unico sul lavoro presso le PA) che già prevede questa esclusione per i cittadini degli Stati membri dell’Unione europea e i loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. A questi si aggiungono i cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato.

La stessa esclusione è prevista anche dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 febbraio 1994, n. 174 che precisa quali sono i posti di lavoro pubblici per i quali è obbligatorio il possesso della cittadinanza italiana:

  • i posti dei livelli dirigenziali delle Amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo;

  • i posti con funzioni di vertice amministrativo delle strutture periferiche delle amministrazioni pubbliche dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, degli Enti pubblici non economici, delle province e dei comuni nonché delle regioni e della Banca d’Italia;

  • i posti dei magistrati ordinari, amministrativi, militari e contabili, nonché i posti degli avvocati e procuratori dello Stato;

  • i posti dei ruoli civili e militari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell’Interno, del Ministero della Giustizia, del Ministero della Difesa e del Ministero delle Finanze.

TUTELE PER STRANIERI EXTRA UE E RIFUGIATI

Per stranieri extra comunitari e rifugiati che partecipano ai concorsi pubblici – ovviamente – valgono tutte le novità della riforma previste anche per chi ha la cittadinanza italiana che vi spieghiamo nella guida sulla riforma dei concorsi pubblici e nell’approfondimento dedicato al nuovo regolamento sui concorsi pubblici.

Ad esempio saranno applicate le regole circa la semplificazione delle prove, nonché previste le tutele per la parità di genere nei concorsi pubblici o per i candidati con DSA.

ASSUNZIONE IN SERVIZIO PER STRANIERI E RIFUGIATI

Per i cittadini extra comunitari o rifugiati è obbligatoria la presentazione, prima dell’assunzione, dei documenti comprovanti tutte le dichiarazioni presentate. Resta ferma la tutela accordata ai rifugiati e ai titolari di protezione sussidiaria che non hanno con sé i certificati attestanti i propri titoli di studio e hanno interrotto i rapporti con il Paese di origine. In questi casi la legge italiana consente il riconoscimento del titolo anche in assenza del certificato.

Quindi, se un rifugiato o un beneficiario di protezione sussidiaria vuol far valere la laurea in Italia può presentare un documento di identità, esibire il provvedimento da cui risulta lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria, e firmare una dichiarazione sostitutiva di certificazione (che può autenticare in Comune o da un notaio) che contiene la descrizione del titolo conseguito, l’anno in cui è stato ottenuto, il Paese in cui si trova l’Università e il programma degli studi con l’elenco degli esami sostenuti, i voti e la votazione finale.

Come per i cittadini italiani e UE, infine, la riforma dei concorsi pubblici ha stabilito che il vincitore o l’idoneo che non assume servizio entro il termine stabilito, in assenza di un giustificato motivo, decade dalla assunzione. Qualora il vincitore o l’idoneo assuma servizio, per giustificato motivo, con ritardo sul termine prefissatogli, gli effetti economici (quindi il pagamento dello stipendio) decorrono dal giorno di presa di servizio.

QUANDO ENTRA IN VIGORE LA RIFORMA CONCORSI PUBBLICI

Il nuovo regolamento dei concorsi pubblici entra in vigore dal 14 luglio 2023, ovvero 15 giorni dopo la pubblicazione avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.150 del 29-06-2023.

NORMATIVA

Per completezza informativa segnaliamo che già in passato la sentenza n.2867 del 2021 del TAR del Lazio, ha ammesso una cittadina albanese ad un concorso del Ministero della Giustizia. Il Ministero non ha proposto appello a questa sentenza e si è quindi deciso di andare oltre col regolamento attuativo dei concorsi, in conformità a quanto disposto dalla norma primaria, cioè il Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

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CANDIDATURE AI CONCORSI E AGGIORNAMENTI

Per tutte le informazioni sulle assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni potete visitare la nostra sezione dedicata ai concorsi pubblici aperti, che viene costantemente aggiornata con le nuove selezioni attive alle quali è possibile candidarsi. È disponibile anche la nostra pagina dedicata ai prossimi concorsi pubblici in uscita che offre anticipazioni sui bandi che usciranno nei prossimi mesi. Vi consigliamo inoltre la lettura del nostro articolo che riassume le novità relative a ingresso e soggiorno degli stranieri con lavori altamente qualificati da svolgere in Italia.

Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione il nuovo Protocollo di Intesa per lavoratori migranti in Italia e il dossier aggiornato sulle città che ospitano più lavoratori stranieri migranti in Italia.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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