L’anno sabbatico per i docenti consiste in un periodo di aspettativa non retribuita che, pertanto, non vale per l’anzianità di servizio o la progressione di carriera.
Tuttavia, la Provincia di Bolzano finanzia all’80% il periodo di astensione dal lavoro del personale insegnante.
Per il sindacato Anief tale norma va estesa a tutto il territorio nazionale.
Vediamo nel dettaglio di seguito come funziona l’anno sabbatico retribuito e cosa chiede il sindacato.
L’ANNO SABBATICO PER I DOCENTI
Tutti i docenti italiani hanno diritto ad usufruire di un periodo di aspettativa non retribuita della durata massima di un anno scolastico ogni dieci anni. Si tratta del c.d. anno sabbatico, definito anche anno di riflessione importante per la formazione.
Tale periodo di astensione dal lavoro è regolato dall’art. 26, comma 14 della Legge 23 dicembre 1998, n. 448 (Legge finanziaria 1999), che stabilisce quanto segue:
I docenti e i dirigenti scolastici che hanno superato il periodo di prova possono usufruire di un periodo di aspettativa non retribuita della durata massima di un anno scolastico ogni dieci anni. Per i detti periodi i docenti e i dirigenti possono provvedere a loro spese alla copertura degli oneri previdenziali.
Ciò significa – come sottolinea Anief in un recente comunicato – che i docenti possono assentarsi dal lavoro per un massimo di un anno ogni dieci anni, ma senza ricevere alcuna forma di stipendio o copertura previdenziale. La maturazione dell’anzianità di servizio e la progressione di carriera vengono sospese per tutto il periodo. Chi desidera mantenere la copertura previdenziale deve provvedere autonomamente a proprie spese.
Fa eccezione la Provincia Autonoma di Bolzano, dove l’anno sabbatico per gli insegnanti è retribuito. Vediamo di seguito cosa cambia rispetto al resto del territorio nazionale.
LA PROVINCIA DI BOLZANO FINANZIA L’ANNO SABATICO DEL PERSONALE DOCENTE
A Bolzano – spiega il sindacato – l’anno sabbatico per i docenti e il personale equiparato delle scuole professionali, degli istituti di musica e delle scuole dell’infanzia è rivolto al personale con rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato, che abbia prestato servizio per almeno quattro anni scolastici consecutivi, e prevede una retribuzione pari all’80% dello stipendio complessivo per il quinquennio.
Ciò permette al personale insegnante di usufruire di un periodo di riposo o aggiornamento professionale senza subire gravi perdite economiche.
LA NORMA VA ESTESA A LIVELLO NAZIONALE
Per i docenti italiani al di fuori della Provincia Autonoma di Bolzano, dunque, la situazione è decisamente meno favorevole. Una disparità inaccettabile, secondo il presidente Anief Marcello Pacifico, perchè non esistono insegnanti di serie A e altri di serie B.
L’anno sabbatico rappresenta un’occasione unica per i docenti di prendersi una pausa necessaria per il recupero fisico e mentale, o per approfondire la propria formazione professionale, pertanto è necessario garantire pari opportunità di accesso a questa misura.
“Il diritto a ricaricarsi oppure ad aggiornarsi in altre realtà nazionali o oltre confine è assoluto, non territoriale. – ha dichiarato Pacifico – Nessun ne parla, ma si tratta di una possibilità importante, che andrebbe estesa a tutti gli insegnanti di ruolo“.
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