Via libera del Consiglio dei Ministri al nuovo Contratto Collettivo Nazionale Quadro CCNL 2025 2027 per i dipendenti e i dirigenti PA.
Il 2 ottobre 2025, su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, il Governo ha infatti autorizzato l’espressione di parere favorevole sull’ipotesi di accordo sottoscritta lo scorso 17 giugno tra l’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e le principali organizzazioni sindacali di categoria.
Si tratta di un passaggio chiave per definire i comparti e le aree di contrattazione collettiva del lavoro pubblico, vale a dire gli ambiti entro i quali si negozieranno i contratti specifici dei prossimi anni.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede.
COSA PREVEDE IL CCNL 2025 2026 PER I DIPENDENTI E I DIRIGENTI PA
Il nuovo CCNL sostituirà quello precedente valido per il triennio 2022-2024, aggiornando la disciplina della contrattazione in base alle trasformazioni intervenute negli ultimi anni e garantendo coerenza con la riforma del pubblico impiego.
Chiarisce che i futuri contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) saranno composti da:
-
una parte comune, con regole valide per tutti i lavoratori del comparto o dell’area;
-
eventuali parti speciali, destinate a disciplinare professionalità specifiche o peculiarità non uniformabili.
Il contratto si applica a tutti i dipendenti e ai dirigenti delle amministrazioni pubbliche. Riguarda l’intero universo della PA, dai ministeri alle scuole, dagli enti locali al sistema sanitario, fino agli enti di ricerca. Ma nonostante la spinta verso un’armonizzazione delle regole, rimane la possibilità di adattare la disciplina contrattuale a settori che richiedono una regolamentazione particolare.
NOVITÀ PER I DIPENDENTI PUBBLICI
Uno dei punti cardine del CCNL 2025 2027 è la conferma della suddivisione in quattro grandi comparti di contrattazione per i dipendenti pubblici, ovvero:
- Funzioni Centrali, che includono il personale non dirigente impiegato presso ministeri, agenzie statali (come Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane, INPS, INAIL, ANVUR, AGID, ICE, AIFA), autorità, enti pubblici non economici e altre strutture nazionali;
- Funzioni Locali, che comprendono i dipendenti di regioni, province, città metropolitane, comuni, comunità montane, consorzi, unioni di comuni, aziende pubbliche di servizi alla persona, camere di commercio;
- Istruzione e Ricerca, che riguarda scuole, università, accademie, conservatori, enti di ricerca (CNR, ENEA, ISTAT, INAF, INFN, ISPRA, ecc.) e istituzioni educative statali;
- Sanità, che coinvolge il personale non dirigente del Servizio Sanitario Nazionale, aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie, istituti zooprofilattici, IRCCS, agenzie sanitarie regionali e altri enti collegati alla salute pubblica.
Questa articolazione, ormai consolidata, permette di raggruppare in modo omogeneo i lavoratori in base alle funzioni e alle specificità dei diversi settori della PA.
NOVITÀ PER I DIRIGENTI PA
Anche per i dirigenti pubblici il nuovo contratto mantiene la suddivisione in quattro aree autonome di contrattazione, quali:
- Area delle Funzioni Centrali (ministeri, agenzie e autorità statali);
- Area delle Funzioni Locali (enti territoriali, dirigenti amministrativi e socio-sanitari, segretari comunali e provinciali);
- Area dell’Istruzione e della Ricerca (dirigenti di scuole, università ed enti di ricerca);
- Area della Sanità (dirigenti medici, veterinari, odontoiatri e professioni sanitarie del SSN).
Questa distinzione è essenziale perché le responsabilità e i ruoli dirigenziali variano profondamente a seconda dell’ambito di riferimento, e necessitano di una contrattazione dedicata.
COSA CAMBIA
Con il nuovo Contratto Collettivo viene confermato l’impianto a quattro comparti e quattro aree dirigenziali, ma con una ricognizione più puntuale degli enti inclusi. Si chiarisce meglio il perimetro di alcune istituzioni, ad esempio le aziende pubbliche di servizi alla persona (ex IPAB), che ora dovranno essere collocate in modo univoco nel comparto Funzioni Locali o Sanità.
Rispetto al passato, il testo elenca in modo dettagliato nuove realtà pubbliche che entrano ufficialmente nel perimetro e riduce la frammentazione normativa e avvicinare i trattamenti contrattuali, pur rispettando le specificità.
Senza questo accordo, non sarebbe possibile aprire i tavoli per i singoli contratti collettivi nazionali che regolano stipendi, progressioni di carriera, indennità e diritti dei lavoratori pubblici.
ALTRI INTERESSANTI APPROFONDIMENTI
Vi consigliamo di leggere l’approfondimento sul CCNL Funzioni Centrali 2022 2024.
Mettiamo a vostra disposizione anche la guida al CCNL Funzioni Locali 2022 2024.
Da approfondire ci sono poi le percentuali di aumento degli stipendi PA per gli anni 2025 2027 e la proposta per il nuovo “Piano Casa” per i dipendenti pubblici.
Per scoprire tutte le agevolazioni attive e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata alla Pubblica Amministrazione.
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