Esclusione dalle prove psico-fisiche nei concorsi militari e delle forze dell’ordine: quando è possibile fare ricorso

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L’esclusione dalle prove psico-fisiche nei concorsi militari, per le forze armate o di polizia, rappresenta una delle problematiche più frequenti per i candidati.

Molti aspiranti si trovano a dover affrontare criteri di valutazione rigidi, ma non sempre applicati correttamente.

In questo articolo analizziamo i principali motivi di esclusione, i possibili errori nell’applicazione delle norme e le modalità per tutelare i propri diritti, inclusa la possibilità di presentare ricorso.

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1) ESCLUSIONE PER DIFETTO DI REQUISITI FISICI O PSICOLOGICI

Le prove psico-fisiche rappresentano una fase importante dei concorsi per le forze dell’ordine.

La verifica delle condizioni di salute e delle attitudini psicologiche avviene sulla base di parametri specifici, spesso indicati nel bando di concorso. Tuttavia, non mancano situazioni in cui l’esclusione risulta illegittima.

Ad esempio, il rigetto può derivare da una diagnosi medica contestabile o da interpretazioni restrittive dei parametri fisici (come altezza o indice di massa corporea). In alcuni casi, l’esclusione può basarsi su precedenti clinici che non compromettono realmente l’idoneità del candidato al ruolo.

Chi riceve un provvedimento di esclusione ha diritto a proporre ricorso entro 60 giorni dalla notifica (o 120 giorni in caso di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica), chiedendo una verifica imparziale della propria condizione.

2) ERRORI NELLE MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLE PROVE PSICO-FISICHE

Le prove psico-fisiche devono essere svolte nel rispetto di criteri oggettivi e trasparenti. Purtroppo, alcune irregolarità possono compromettere l’esito per il candidato.

Tra gli errori più comuni figurano:

  • l’uso di strumenti diagnostici non tarati correttamente.
  • la mancata comunicazione dei criteri di valutazione.
  • l’assenza di motivazioni dettagliate nel verbale che attesta l’esclusione.

Anche nei casi in cui il candidato ritenga che le prove siano state condotte in modo scorretto o discriminatorio, è possibile presentare ricorso per ottenere una rivalutazione.

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3) ESCLUSIONE PER PATOLOGIE NON INVALIDANTI

Un altro motivo frequente di esclusione riguarda patologie che, pur presenti, non incidono sull’idoneità operativa del candidato. Ad esempio, condizioni come allergie, leggere anomalie visive o disturbi temporanei non sempre giustificano l’esclusione.

I candidati possono contestare tali decisioni richiedendo il riesame della propria idoneità, soprattutto quando esistano precedenti giurisprudenziali favorevoli.

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4) CONTESTAZIONE DI ESITI LEGATI A CONDIZIONI PSICOLOGICHE

Uno degli ambiti più controversi riguarda le valutazioni psicologiche e gli accertamenti attitudinali dei concorsi militari e di polizia, spesso basate su test soggettivi o colloqui con commissioni specializzate.

È possibile che il candidato venga giudicato non idoneo senza che gli venga fornita una motivazione chiara o sufficiente. In tali circostanze, il diritto di accesso agli atti diventa fondamentale per esaminare i risultati e valutare eventuali illegittimità.

Un ricorso può essere promosso per contestare errori procedurali o valutazioni arbitrarie, con richiesta di ripetizione della prova presso un’altra commissione.

ACCESSO AGLI ATTI E RIESAME IN AUTOTUTELA

Prima di proporre un ricorso formale, il candidato escluso ha il diritto di richiedere l’accesso agli atti amministrativi per ottenere copia della documentazione relativa alle prove psico-fisiche. Questo passo è essenziale per verificare eventuali irregolarità.

Se emergono violazioni evidenti, è possibile presentare una richiesta di riesame in autotutela, invitando l’amministrazione a rivalutare la posizione del candidato. Questo strumento è particolarmente utile nei casi in cui l’esclusione si basi su errori evidenti o interpretazioni restrittive.

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COME AVANZARE UN RICORSO PER ESCLUSIONE DALLE PROVE PSICO-FISICHE?

Per proporre ricorso, è fondamentale rivolgersi a un avvocato esperto in diritto amministrativo, che valuterà la documentazione e individuerà le strategie migliori per tutelare i diritti del candidato.

I ricorsi per esclusione dalle prove psico-fisiche nei concorsi militari possono essere presentati al TAR o, in alcuni casi, al giudice ordinario, a seconda della specificità della controversia.

Rispettare i termini per la presentazione del ricorso (60 giorni dalla notifica dell’esclusione) e fornire documentazione dettagliata aumenterà le possibilità di successo.

Affidarsi ad un professionista con un dipartimento specializzato in ricorsi militari e forze dell’Ordine, come lo Studio Legale Leone – Fell & C., non solo aumenta le possibilità di successo, ma garantisce anche una gestione corretta e tempestiva del procedimento.

Per chiedere una prima valutazione della propria situazione, senza impegno, basterà rispondere alle domande presenti in questa pagina.

Si verrà ricontattati telefonicamente e ognuno potrà poi scegliere liberamente se procedere con il ricorso o se non fare nulla.

ALTRE GUIDE E APPROFONDIMENTI

Vi consigliam di leggere la guida su come tutelarsi in casi di ritardi nelle assunzioni dei vincitori di concorsi pubblici e l’approfondimento su quando è possibile fare ricorso per un concorso pubblico con i motivi più comuni.

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