La Riforma del lavoro è legge, dopo l’ok del Senato il testo è stato approvato dalla Camera in via definitiva, con 393 voti favorevoli e 74 contrari.
Per comprendere meglio cosa cambia con l’entrata in vigore del ddl di riforma del mercato del lavoro, presentiamo i punti sostanziali che rappresentano le principali novità, mettiamo a disposizione il testo integrale del Disegno di Legge, e nei prossimi giorni realizzeremo approfondimenti per rendere più chiaro e comprensibile a tutti i cittadini cosa cambierà nel nostro sistema lavorativo. Ecco i punti salienti:
ARTICOLO 18
Questo è stato il punto più dibattuto e controverso. Alla fine siamo giunti ad avere tre tipologie di licenziamento: discriminatorio, economico e disciplinare con conseguenze differenti.
– DISCRIMINATORIO: il licenziamento è sempre illegittimo e il lavoratore ha il diritto al reintegro sul posto di lavoro.
– ECONOMICO: per i licenziamenti di natura economica, il reintegro viene applicato solo in caso di “manifesta insussistenza” della motivazione, mentre in tutti gli altri casi è previsto il risarcimento.
– DISCIPLINARE: in questo ultimo caso è al giudice a decidere sul reintegro o risarcimento, ma la decisione dovrà basarsi non più solo sulla legge ma anche sui contratti collettivi.
La nuova disciplina sarà applicata a tutte le aziende, anche con meno di 15 dipendenti. Per maggiori dettagli leggete l’approfondimento sui Licenziamenti.
ASPI
L’Assicurazione sociale per l’impiego (ASPI) dal primo gennaio 2013, sostituirà le attuali indennità di mobilità e di disoccupazione, ma entrerà a regime nel 2017. Per l’introduzione di questa nuova forma degli ammortizzatori sociali è infatti previsto un regime transitorio che consentirà fino al 2016 trattamenti in deroga alla nuova disciplina. Chi interesserà? L’Aspi riguarderà tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, compresi apprendisti, artisti e i soci di cooperative. Perderà il sussidio chi dovesse rifiutare un impiego la cui retribuzione sia superiore almeno del 20% rispetto all’indennità percepita. Si potrà ottenere anche in un’unica soluzione, nel caso in cui la somma venga utilizzata come capitale per avviare una nuova impresa. L’Aspi sarà finanziato mediante un contributo aggiuntivo dell’1,4% a carico dei lavoratori con contratti di lavoro a tempo determinato (che si aggiunge a quello dell’1,3% già utilizzato finanziare l’attuale sussidio di disoccupazione).
APPRENDISTATO
Secondo il governo l’apprendistato sarà il principale canale di accesso al lavoro. Ecco cosa cambia. I contratti di apprendistato dovranno durare almeno 6 mesi (fatte salve le attività stagionali). Con la Riforma del lavoro, dal primo gennaio 2013, il limite del 50% di apprendisti assunti dallo stesso datore di lavoro (ossia una azienda può avere al massimo, contemporaneamente, un numero di apprendisti pari al numero di lavoratori qualificati – rapporto 1 a 1) rimarrà valido solo per chi ha alle proprie dipendenze fino a 10 persone. Negli altri casi, il rapporto viene elevato a 3 a 2, ossia tre apprendisti ogni due maestranze qualificate. Scompare il contratto d’inserimento.
CONTRATTI A TEMPO
Il testo integrale della riforma del lavoro Monti Fornero ha introdotto norme più severe per contrastare l’abuso dei contratti a termine. Ecco cosa cambia. La durata del primo contratto a termine dovrà essere di 1 anno e potrà essere sottoscritto anche senza specificare la “causale”. La pausa tra un contratto e l’altro non potrà essere inferiore a 60 giorni (fino ad oggi erano 10) per i contratti di durata inferiore a 6 mesi e non potrà essere inferiore a 90 giorni (fino ad oggi erano 20) per quelli di durata superiore.
CO.CO.PRO
La Riforma del lavoro ha introdotto uno stipendio base per i collaboratori a progetto, che non dovrà essere inferiore ai minimi stabiliti per ciascun settore di attività, articolati per i relativi profili professionali tipici.
Se non è prevista una contrattazione collettiva specifica lo stipendio non dovrà essere inferiore alle retribuzioni minime previste dai contratti collettivi nazionali del settore di inserimento. Se nel contratto manca la definizione precisa del progetto, scatta automaticamente il tempo indeterminato. Inoltre viene aumentato l’attuale una tantum per i parasubordinati, come misura sperimentale per 3 anni. Quindi chi ha lavorato 6 mesi e poi ha perso il posto, potrà ricevere una indennità di circa 6mila euro. Infine aumenta l’aliquota contributiva di un punto all’anno fino a raggiungere nel 2018 il 33% previsto per il lavoro dipendente.
STAGE
Le aziende non potranno più realizzare stage gratuiti per i giovani che hanno già concluso la formazione universitaria. Chi ha concluso il suo ciclo formativo deve essere pagato per il lavoro che svolge e deve essere inserito in azienda con un contratto che prevede una retribuzione. Questo era quanto aveva già reso noto il Ministro Fornero, ma nella legge viene precisato che si rimanda alla Conferenza Stato – Regioni il compito di riformulare le linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento. In ogni caso le aziende che attiveranno tirocini che non prevedono una “congrua indennità”, anche in forma forfetaria, rischiano una sanzione che varia da 1000 a 6000 Euro.
PARTITE IVA
Per contrastare le finte partite Iva (dietro le quali si nascondono rapporti di lavoro subordinato) il testo integrale Riforma del lavoro stabilisce quattro vincoli per individuare le vere partite iva. La durata di collaborazione non deve superare gli 8 mesi (nella prima versione del ddl erano 6); il corrispettivo pagato non deve essere superiore dell’80% di quello versato ai dipendenti e collaboratori co.co.co. della stessa società; il lavoratore non deve avere in azienda una postazione fissa, in altre parole non deve avere una scrivania, ma può avere un telefono; le partite Iva che hanno un reddito annuo lordo di almeno 18mila euro sono considerate vere, le altre no.
LAVORO A CHIAMATA
Per attivare il lavoro a chiamata l’azienda dovrà mandare un sms alla Direzione provinciale del lavoro. In caso di mancato avviso l’azienda rischia una multa da 400 a 2400 euro. Il job on call sarà libero per under 25 e over 55. Scoprite nel dettaglio cosa cambia per il contratto a chiamata o intermittente, con il nostro approfondimento.
VOUCHER ASILI E CONGEDO PATERNITA’
Il buono baby sitter per agevolare le donne lavoratrici nei primi mesi di nascita del figlio potrà essere utilizzato anche per pagare asili nido pubblici o privati. Viene introdotto il congedo di paternità obbligatorio ma solo per un giorno e due facoltativi, che però si sottraggono alle 20 settimane di congedo della madre (con il suo consenso).
DIMISSIONI IN BIANCO
Aumentano le misure per contrastare il fenomeno. Gli abusi saranno puniti con sanzioni da 5 mila a 30 mila euro.
VOUCHER IN AGRICOLTURA
Consentiti i voucher in agricoltura ai lavoratori appartenenti alle categorie di studenti, pensionati e casalinghe per le imprese con un fatturato al di sotto dei 7 mila euro, mentre per tutte le altre imprese le casalinghe sarebbero escluse.
IMMIGRATI
Passa da sei mesi a un anno la validità del permesso di soggiorno per i lavoratori extracomunitari che beneficiano del sussidio di disoccupazione o di mobilità.
TICKET SANITARI PER DISOCCUPATI
Ripristinata l’esenzione dei ticket sanità per i disoccupati che erano stati tolti nel testo uscito da Palazzo Chigi.
Altre novità presenti nel testo della Riforma del Lavoro riguardano bonus produttività e relativi sgravi contributivi che vengono confermati anche per il 2012 e le deduzioni su auto e affitti e altri argomenti che tratteremo negli approfondimenti.
TESTO INTEGRALE RIFORMA DEL LAVORO
Mettiamo a disposizione il DISEGNO DI LEGGE (Pdf 750Kb) che potete scaricare. Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita.
Scoprite anche il nostro approfondimento sui LICENZIAMENTI in cui spieghiamo nel dettagli cosa cambia con la Riforma del Lavoro.
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