Le recenti discussioni sul rinnovo del contratto dei militari hanno sollevato dubbi riguardo l’introduzione della “settimana corta” per le Forze Armate.
In particolare, si stanno diffondendo notizie che parlano dell’introduzione della settimana lavorativa di 4 giorni (invece che di 5) per i militari, dando l’impressione che sia stata adottata una misura definitiva.
In realtà, come chiarito dall’Unione Sindacale Militari Interforze Associati (USMIA), la direttiva non impone una riduzione definitiva dei giorni lavorativi, ma offre una maggiore flessibilità nell’organizzazione dell’orario di lavoro ai comandanti, che possono decidere di volta in volta se ridurre i giorni di lavoro o, addirittura, aumentarli.
Si tratta in sostanza di un riordino delle regole per ricorrere e applicare una flessibilità già prevista del regolamento militare.
In questo articolo vi spieghiamo come funziona la settimana corta per le Forze Armate e facciamo chiarezza su cosa cambia con la direttiva emessa e quali sono effettivamente le novità.
SETTIMANA CORTA PER LE FORZE ARMATE, COSA PREVEDE LA DIRETTIVA
La Direttiva n. 8002 emessa dal Ministero della Difesa prevede la possibilità di organizzare l’attività lavorativa delle Forze Armate con una flessibilità gestionale.
In particolare, questa direttiva consente al Comandante di Corpo di adattare l’orario di lavoro alle necessità operative, ricorrendo, se necessario, alla settimana lavorativa corta.
Di fatto potenzia quanto già previsto dalla Legge n. 266 del 1999, conosciuta anche come “Legge sul personale delle Forze Armate”, affinché tale flessibilità oraria possa trovare tempestiva e idonea applicazione presso tutti gli organismi militari dislocati sul territorio nazionale.
Infatti, la direttiva prevede la cosiddetta flessibilità individuale per esigenze familiari o logistiche, come il pendolarismo o la genitorialità, un aspetto molto importante per i militari.
Inoltre, ci sono altre questioni importanti da sottolineare relative alla Direttiva n. 8002:
- la direttiva consente di ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni in determinati periodi, ma non come una misura fissa e permanente. La riduzione a 4 giorni può essere attuata temporaneamente, qualora le condizioni lo richiedano, ad esempio in situazioni particolari di addestramento o operazioni, mantenendo comunque la funzionalità e la disponibilità delle unità;
- offre una flessibilità maggiore ai Comandanti anche al contrario, ovvero, se necessario, possano aumentare il numero dei giorni lavorativi fino a 6 anziché 5, per far fronte a particolari necessità organizzative, come ad esempio condizioni operative urgenti o impegni straordinari.
Cosa cambia allora in concreto? Vediamolo nel dettaglio.
COSA CAMBIA PER LE FORZE ARMATE
Con l’introduzione della Direttiva n. 8002 per le Forze Armate, cambiano principalmente le modalità di gestione dell’orario di lavoro e la flessibilità operativa.
L’attuale organizzazione dell’orario di lavoro prevede una settimana articolata su cinque giorni, con una durata giornaliera che va dalle 08:00 alle 16:30 dal lunedì al giovedì e fino alle 12:00 il venerdì.
Mentre la nuova direttiva:
- introduce la possibilità di lavorare solo 4 giorni a settimana, consentendo ai comandanti di decidere di ridurre il numero di giorni lavorativi, senza compromettere le esigenze operative. Ciò significa che, in determinate situazioni, i militari potrebbero avere un giorno libero in più, con il vantaggio di una maggior conciliazione tra vita lavorativa e privata;
- consente di spostare o adattare l’orario di lavoro in base alle necessità, per esempio, distribuendo le ore di lavoro su quattro giorni in modo più intenso, o creando turni più lunghi in determinati periodi. Questo potenziale cambiamento riguarda solo situazioni particolari, dove la flessibilità è necessaria per esigenze logistiche, familiari o operative;
- da ai Comandanti la possibilità di aumentare i giorni lavorativi a 6 (invece di 5), per far fronte a emergenze o periodi di lavoro intensivo se le necessità operative richiedono maggiore impegno;
- introduce la flessibilità individuale, cioè la possibilità per ogni singolo militare di adattare il proprio orario di servizio alle esigenze personali, pur mantenendo l’efficienza operativa richiesta dal ruolo, in accordo con il Comandante. In altre parole, la flessibilità individuale consente ai militari di gestire il proprio tempo di lavoro in modo da conciliare meglio le necessità professionali con quelle familiari, logistiche o personali.
LA DIRETTIVA N. 8002
Per approfondire, potete consultare la Direttiva n. 8002 direttamente sul sito ufficiale di USMIA, da questa pagina. L’Unione Sindacale Militari Interforze Associati mette anche a disposizione le tabelle con gli orari di lavoro per capire meglio come la giornata di lavoro può svolgersi, in accordo con quelle che sono le esigenze di flessibilità personale.
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