Sicurezza sul lavoro: ammende e sanzioni aumentano del 15,9%

Le sanzioni e le ammende sulle violazioni della sicurezza del lavoro sono state aumentate del 15,9%, emanato il Decreto

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Sanzioni e ammende erogate a partire dal 1° luglio 2023, relative a violazioni sulla sicurezza del lavoro, sono state rivalutate del 15,9%.

Il Ministero del Lavoro il 16 ottobre 2023 ha emanato il Decreto sulla rivalutazione delle ammende riguardante appunto infrazioni e irregolarità inerenti a igiene, salute e sicurezza sul lavoro.

In questo articolo vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cosa prevede il Decreto del Ministero che rivaluta le sanzioni amministrative pecuniarie e le ammende.

SICUREZZA SUL LAVORO, SANZIONI E AMMENDE RIVALUTATE

Il Decreto Direttoriale n. 11 del 2023 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 242 del 16 ottobre 2023, stabilisce un incremento del 15,9% per le ammende e le sanzioni amministrative pecuniarie relative alle violazioni sulle sicurezza sul lavoro.

Ovvero, il rialzo riguarda la violazione delle norme inerenti all’igiene, alla salute e alla sicurezza sul lavoro.

QUALI SONO LE SANZIONI E LE AMMENDE RIVALUTATE

Le sanzioni pecunarie e le ammende rivalutate del +15,9% sono quelle irrogate dal 1° luglio 2023 in poi, come previste dal Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nonché da atti aventi forza di legge.

In particolare parliamo di sanzioni e di ammende che hanno diverse finalità, tra cui:

  • deterrenza, ossia scoraggiare le violazioni delle leggi o regolamenti, incentivando il rispetto delle norme attraverso conseguenze finanziarie o legali per le trasgressioni;

  • riparazione, ovvero riparare i danni causati da azioni illegali o inadeguate;

  • finanziamento pubblico, ossia contribuire alle entrate statali o locali per finanziare servizi pubblici, progetti infrastrutturali e altre iniziative;

  • giustizia, ossia assicurare che le persone rispondano legalmente delle loro azioni, garantendo che ci sia una conseguenza proporzionata all’illecito commesso;

  • regolamentazione, ossia regolare specifiche attività economiche o comportamenti attraverso l’imposizione di multe per scoraggiare pratiche dannose come la concorrenza sleale o l’inquinamento ambientale;

  • prevenzione, ovvero ridurre situazioni pericolose o comportamenti indesiderati. Ad esempio, prevenendo incidenti sul lavoro attraverso contravvenzioni per violazioni delle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori.

Le sanzioni e le ammende, cioè, sono strumenti essenziali per incentivare il mantenimento dell’ordine sociale, promuovere la sicurezza pubblica, far rispettare le leggi e incoraggiare il comportamento conforme alle norme della società. Ciò, a condizione che siano applicate in modo equo e proporzionato.

MOTIVI INCREMENTO SANZIONI SICUREZZA SUL LAVORO

L’aumento delle ammende relative alle violazioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro, nonché delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dal Decreto Direttoriale n. 11 del 2023, è arrivato perché si è verificata l’esigenza di adeguare le multe al costo della vita, indicizzandole all’aumento dei prezzi che avviene per questo motivo ogni 5 anni.

A dirlo è l’articolo 306, comma 4-bis del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro).

Di conseguenza, il Direttore Generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro del Ministero del Lavoro ha stabilito, dopo aver constatato un aumento del 15,9% nell’indice ISTAT dei prezzi al consumo nel quinquennio 2019 2023, un incremento equivalente per tutte le ammende e le sanzioni amministrative previste dal Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro e dagli atti aventi forza di legge.

COME SI CALCOLA L’AUMENTO E QUANDO SI APPLICA

Il Decreto Direttoriale n. 11 del 2023 sottolinea che l’incremento del 15,9%:

  • si applica esclusivamente alle ammende e alle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate per le violazioni commesse successivamente al 1° luglio 2023;

  • non si prevede alcun arrotondamento delle cifre risultanti dal computo;

  • l’incremento non si applica alle “somme aggiuntive” che devono essere versate per la revoca del provvedimento cautelare di sospensione dell’attività imprenditoriale, poiché queste somme non costituiscono propriamente una “sanzione”.

ESEMPI SANZIONI SICUREZZA SUL LAVORO E RIVALUTAZIONE 2023 2024

Per capire come funziona l’aumento delle sanzioni valido dal primo luglio 2023 e quindi da attuare anche nel 2024, vi consigliamo di vedere questi esempi:

  • per le violazioni di cui all’articolo 29, comma 1 del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, secondo cui il datore di lavoro, in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, effettua la valutazione dei rischi e elabora il documento relativo, la sanzione originaria è l’arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro (come da articolo 55 comma 1 del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81). La sanzione in vigore dal 1° luglio 2023 sarà arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 3.559,60 a 9.112,57 euro;

  • per le violazioni di cui all’articolo 18, comma 1, lettera g) del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, secondo cui, il datore di lavoro e i dirigenti devono garantire le visite mediche preventive entro le scadenze stabilite e richiedere al medico competente di rispettare gli obblighi previsti, la sanzione originaria è l’ammenda da 2.000,00 a 4.000 euro (come da articolo 55, comma 5, lettera e) e 6-bis del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81). Invece, la sanzione in vigore dal 1° luglio 2023 sarà l’ammenda da 2.847,69 a 5.695,36 euro. Se la violazione coinvolge più di 5 lavoratori, l’importo è raddoppiato. Per oltre 10 lavoratori, sarà triplicato;

  • per le violazioni di cui all’articolo 37, comma 1, del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 secondo cui, il datore di lavoro garantisce la formazione adeguata ai lavoratori in materia di salute e sicurezza, includendo concetti di rischio, protezione, organizzazione aziendale e rischi specifici del settore, la sanzione originaria prevede l’arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.200 a 5.200 euro (come da articolo 55, comma 5, lettera c) e 6-bis del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81). Invece, la sanzione in vigore dal 1° luglio 2023 sarà l’arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.708,61 a 7.403,96 euro. Se coinvolge più di 5 lavoratori, l’importo è raddoppiato. Per oltre 10 lavoratori, sarà triplicato.
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DA QUANDO VALE L’AUMENTO SANZIONI E AMMENDE

Ricordiamo che il rialzo di ammende e sanzioni per la violazione delle norme inerenti all’igiene, alla salute e alla sicurezza sul lavoro, è a decorrere dal 1° luglio 2023.

La prossima rivalutazione delle ammende e sanzioni sarà fatta nel 2028 (cioè 5 anni dopo il 2023) e noi, vi aggiorneremo.

IL TESTO SULLA RIVALUTAZIONE SANZIONI SICUREZZA SUL LAVORO

Mettiamo a vostra disposizione il testo del Decreto Direttoriale n. 11 del 2023 (Pdf 792 Kb) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 242 del 16 ottobre 2023, che stabilisce l’incremento del 15,9% per le ammende e le sanzioni amministrative pecuniarie relative alle violazioni sulle sicurezza sul lavoro.

AGGIORNAMENTI

Vi invitiamo a leggere il nostro articolo che riassume tutte le novità su sicurezza sul lavoro e PNRR e l’approfondimento su cosa serve e quali sono le funzioni della Commissione d’inchiesta sullo sfruttamento e la sicurezza sul lavoro.

A vostra disposizione anche il dossier 2023 su Sicurezza sul lavoro, donne lavoratrici e dati infortuni nel 2023.

Vi invitiamo inoltre a scoprire tutte notizie sul mondo del lavoro da questa sezione.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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