Aumento stipendio colf e badanti del 9,2% nel 2023: come funziona

Via libera all’aumento dello stipendio per colf, badanti, baby sitter e tutti i lavoratori domestici, ecco cosa cambia

colf, badanti, badante

Scatta l’aumento stipendi per colf e badanti nel 2023, con rialzi per le famiglie per la retribuzione di tutti i lavoratori domestici a partire da gennaio 2023.

Già dalla prima mensilità gli stipendi di colf o badanti registrano un aumento che oscilla tra i 109 e i 145 euro mensili in base al profilo del lavoratore, in virtù dell’adeguamento all’indice ISTAT sull’inflazione. Nonostante i tentativi di trattativa tra organizzazioni sindacali e associazioni dei datori di lavoro, l’accordo per contenere la stangata per le famiglie non è stato raggiunto.

In questo articolo vi spieghiamo come funziona l’aumento degli stipendi di colf, badanti, baby sitter e di tutti i lavoratori domestici nel 2023.

VIA LIBERA ALL’AUMENTO STIPENDI COLF E BADANTI NEL 2023

In base a quanto previsto dal CCNL lavoro domestico attualmente in vigore è in arrivo nel 2023 un maxi aumento degli stipendi dei lavoratori domestici. L’incremento è dovuto all’adeguamento dei prezzi al consumo registrato dall’ISTAT nel 2023. Un rialzo che graverà sulle tasche delle famiglie italiane che hanno alle loro dipendenze colf, badanti o baby sitter. Dal canto loro, le associazioni datoriali del lavoro domestico e le rappresentanze dei lavoratori dalle ultime settimane del 2022 avevano messo in campo una trattativa per cercare di evitare il trauma alle famiglie interessate, tutelando al contempo i lavoratori.

Tuttavia, nell’ultimo incontro tenutosi presso il Ministero del Lavoro il 16 gennaio 2023, l’accordo è saltato e le organizzazioni sindacali e datori di lavoro non hanno trovato un’intesa sul rinnovo dei contratti di colf, badanti e baby sitter.  All’incontro con i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf, le associazioni datoriali rappresentate dalla Fidaldo avevano chiesto di scaglionare nel corso dell’anno gli aumenti dovuti ai lavoratori domestici.

Dunque, nel 2023 vi sarà il temuto aumento degli stipendi di colf, badanti e di tutti gli altri lavoratori domestici. Vediamo a quanto ammonta lo stipendio colf e badanti con i nuovi aumenti e tutti i dettagli.

I MOTIVI DELL’AUMENTO STIPENDI COLF E BADANTI

L’aumento dello stipendio di colf e badanti entra in vigore in via automatica a partire dal 1° gennaio 2023, direttamente sulla basta paga del lavoratore relativamente alle retribuzioni minime e all’indennità di vitto e alloggio. Questo aumento è frutto di quanto previsto dall’articolo 38 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per i lavoratori domestici. Il testo prevede, infatti, l’adeguamento annuale dei livelli minimi delle retribuzioni in base all’inflazione, rilevata dall’ISTAT entro il 30 novembre di ogni anno. Per l’anno in corso, l’Istituto ha fissato il valore medio all’11,5% come emerge da questo rapporto pubblicato il 5 gennaio 2023. Queste le percentuali di adeguamento:

  • 80% dell’indice ISTAT per quando concerne le retribuzioni minime che da gennaio aumenteranno, quindi, del 9,2%;

  • 100% dell’indice ISTAT per quando concerne le indennità di vitto e alloggio che dal 1° gennaio aumenteranno dell’11,5%.

In particolare, in base a quanto dispone l’articolo 38 del CCNL, è una Commissione nazionale formata dalle datori di lavoro e sindacati convocata annualmente dal Ministero del Lavoro, ad aggiornare le retribuzioni di anno in anno. Se le parti non raggiungono un accordo, infatti, l’adeguamento dello stipendio avviene automaticamente secondo questa doppia misura. Ed è quello che è successone per il 2023.

A QUANTO AMMONTA L’AUMENTO

Ma a quanto ammonta di fatto l’aumento stipendi per colf e badanti nel 2023? Come accennato, l’aumento degli stipendi è pari al 9,2% in più sulle retribuzioni minime e a +11,5% per le indennità di vitto e alloggio. Più precisamente, per le famiglie che applicano le retribuzioni minime contrattuali ai propri lavoratori domestici, gli aumenti per il 2023 possono oscillare, in base al profilo del lavoratore, da un minimo di 109 euro al mese a un massimo di 145 euro mensili (cifre al lordo). Gli aumenti cambiano in base al profilo del collaboratore e alle ore di lavoro. Come riporta IlSole24ore, ad esempio:

  • da 926,9 euro nel 2022 a 1.012 euro nel 2023 (+85 euro in busta paga) nel caso di una badante non convivente per persona non autosufficiente che lavora per 30 ore settimanali;

  • da 1.026 euro nel 2022 a circa a 1.120,76 euro nel 2023 (circa 95 euro in più in busta paga) per una badante convivente a tempo pieno;

  • da 1234 euro nel 2022 a 1348 nel 2023 (+114 euro in busta paga) nel caso di una baby sitter di un bambino sotto i 6 anni, a tempo pieno e non convivente, che lavora 40 ore a settimana

Tuttavia il costo per i datori di lavoro (cioè le famiglie) può risultare maggiorato anche fino a 125 euro circa se si calcolano le spese mensili per TFR, tredicesima e ferie. Parliamo cioè di circa 2.000 euro all’anno in più di spesa per i datori di lavoro. Per maggiori dettagli su come funzionano gli stipendi dei lavoratori domestici, nonché su importi, contributi e altre indennità, vi consigliamo di leggere il nostro approfondimento.

QUANTI SONO I LAVORATORI DOMESTICI IN ITALIA

Alla fine del 2021, secondo quanto emerge dall’ultimo rapporto redatto dall’Osservatorio Nazionale DOMINA (redatto il 30 settembre 2022) i lavoratori domestici sono oltre 960.000, in aumento rispetto al 2020 e al 2019 (+12%). La maggior parte dei lavoratori domestici risultano essere stranieri (70% del totale), soprattutto dell’Est Europa, e donne (85%). Negli ultimi anni, però, si è registrato un aumento sia degli uomini che della componente italiana. Da come emerge dati dati di DOMINA, i lavoratori domestici totali sono circa 2 milioni, di cui meno della metà in regola. Considerando anche i datori di lavoro, il settore comprende oltre 4 milioni di soggetti.

AUMENTO STIPENDIO LAVORO DOMESTICO, PIÙ RISCHI IRREGOLARITÀ

Come risulta anche dall’ultimo rapporto sul lavoro sommerso in Italia redatto dal Governo, alla base del Piano nazionale anti lavoro nero che vi spieghiamo in questo focus, il settore domestico è al comando della classifica del tasso di irregolarità (52,3%), contro una media nazionale del 12,0%. Sebbene questa componente sia calata nel 2020 grazie alle misure messe in atto a fronte della pandemia, il fenomeno rimane molto diffuso. Il rischio ora, secondo le organizzazioni sindacali, è che questi aumenti potrebbero diffondere ulteriormente il fenomeno del lavoro sommerso nel settore.

GUIDA AL LAVORO DOMESTICO 2023

Mettiamo a disposizione anche la nostra guida completa e aggiornata al lavoro domestico in cui diamo tutte le informazioni su contratto, contribuzione e non solo.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo anche il nostro focus sul rimborso CAS.SA.COLF 2023 per datori di lavoro non autosufficienti.

A vostra disposizione l’approfondimento sulla retribuzione per il lavoro domestico, con le tabelle e gli stipendi minimi rinnovati per legge.

Per scoprire altri bonus e agevolazioni disponibili per famiglie e lavoratori è possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone. Inoltre per conoscere tutte le agevolazioni a favore dei datori di lavoro è possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle imprese.

Vi consigliamo l’articolo sul click day colf, badanti e babysitter.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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2 Commenti

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  1. Ribadisco quanto scritto dal precedente utente: come mai le pensioni subiscono un adeguamento del 7,2% e per le badanti l’aumento arriva addirittura all’11,5% per quel che riguarda le indennità di vitto e alloggio? Dove si pensa che prendano i soldi le persone disabili, che già hanno tante spese da sostenere? E’ ovvio che cresceranno le retribuzioni in nero: gli sciocchi che si sono avventurati a stipulare dei contratti regolari si trovano costantemente tartassati e non sanno più come arrivare alla fine del mese.

  2. trovo aumenti assurdi, anche se previsti da contratto, visto che le pensioni hanno subito un adeguamento max del 7,2%.
    senza calcolare che il pensionato deve subire tuti gli aumenti del costo della vita.
    trovo il tutto alquanto a dir poco assurdo.

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