Il lavoro domestico di colf o badanti, nonché quello che riguarda tutti coloro che prestano il loro servizio per il funzionamento della vita familiare, è disciplinato da uno specifico CCNL.
Tale contratto, recentemente rinnovato, stabilisce stipendi e contributi per questi lavoratori, nonché la procedura per la loro assunzione.
INPS, poi, ha reso noti quali sono gli importi dei contributi da versare per questi lavoratori nel 2025.
In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio come assumere i lavoratori domestici, i tipi di contratto vigenti in Italia, la retribuzione dovuta e quali sono i contributi da versare, secondo le indicazioni fornite da INPS per l’anno 2025.
Indice:
COS’È IL LAVORO DOMESTICO
Il lavoro domestico è un’attività di prestazione di servizi volti a facilitare e sostenere la vita familiare. I lavoratori domestici includono colf, badanti, baby sitter, autisti, cuochi e simili, che sono assunti per soddisfare le esigenze delle famiglie e lavorano solitamente nelle case dei datori di lavoro o dei loro familiari stretti.
Questi lavoratori si occupano di mansioni domestiche come ad esempio pulizia, preparazione dei pasti, lavaggio e stiratura della biancheria.
Spesso questo comparto è caratterizzato da molti casi di lavoro nero. Ecco perché, a partire dalle regole fissate con la Legge di Bilancio 2024 e da quelle decise con il rinnovato CCNL Lavoro Domestico attualmente in vigore, sono state previste molte misure volte a contrastare l’evasione fiscale nel settore del lavoro domestico.
INPS poi, con la Circolare n. 29 del 30-01-2025 ha reso noti quali sono gli importi dei contributi da versare per tali dipendenti nell’anno in corso. Vediamo i dettagli.
CONTRIBUTI
Per assumere un lavoratore domestico, il datore deve versare i contributi del lavoratore all’INPS ogni trimestre. I contributi sono calcolati sulla base della retribuzione del lavoratore e al numero delle ore lavorate. Una parte dei contributi è a carico del lavoratore e il datore li può trattenere dallo stipendio che versa al dipendente.
L’INPS con la Circolare n. 29 del 30-01-2025 ha chiarito quali sono gli specifici importi dei contributi da versare – da entrambe le parti – per il periodo che va dal 1° Gennaio 2025 al 31 Dicembre 2025.
Nello specifico, in merito ai contratti di lavoro domestico a tempo indeterminato, senza cioè contributo addizionale, le cifre da pagare nel 2025 sono le seguenti:
- stipendio fino a 9,48 euro all’ora: contributi orari 1,68 euro (0,42 euro a carico del lavoratore);
- con lo stipendio oltre 9,48 euro e fino a 11,54 euro all’ora: contributi orari 1,89 euro (0,48 euro a carico del lavoratore);
- stipendio oltre 11,54 euro all’ora: contributi orari 2,30 euro (0,58 euro a carico del lavoratore);
- orario di lavoro superiore o uguale a 24 ore settimanali: contributi orari 1,22 euro (0,31 euro a carico del lavoratore).
Ad esempio, se il datore paga il lavoratore 11,54 euro all’ora o più (la soglia massima), deve versare 2,30 euro di contributi per ogni ora lavorata e può trattenere dallo stipendio mensile del lavoratore 0,58 euro all’ora. I contributi a carico del datore sono, quindi, 2,29 euro – 0,57 euro = 1,5 euro all’ora.
I contributi per ogni ora di lavoro di un contratto a tempo determinato, sono invece i seguenti:
- stipendio fino a 9,48 euro all’ora: contributi orari 1,79 euro (0,42 euro a carico del lavoratore);
- con lo stipendio oltre 9,48 euro e fino a 11,54 euro all’ora: contributi orari 2,03 euro (0,48 euro a carico del lavoratore);
- stipendio oltre 11,54 euro all’ora: contributi orari 2,47 euro (0,58 euro a carico del lavoratore);
- orario di lavoro superiore o uguale a 24 ore settimanali: contributi orari 1,31 euro (0,31 euro a carico del lavoratore).
Inoltre, per il rapporto di lavoro a tempo determinato continua ad applicarsi invece il contributo addizionale a carico del datore di lavoro, previsto dall’articolo 2, comma 28, della Legge 28 Giugno 2012, n. 92, e successive modificazioni. Tale quota è pari all’1,40% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali (retribuzione convenzionale).
Il datore di lavoro ha a disposizione diverse possibilità di pagamento dei contributi, ovvero:
- tramite procedura online del Portale dei Pagamenti, utilizzando la modalità “Pagamento immediato pagoPA ” con carta di credito o debito, con prepagata oppure con addebito in conto;
- con l’Avviso di pagamento PagoPA che può essere stampato dal Portale dei pagamenti e contiene il codice avviso, l’importo da pagare, la data entro la quale effettuare il pagamento e le istruzioni per il pagamento. L’elenco degli operatori e dei canali abilitati a ricevere pagamenti tramite PagoPA è disponibile nel sito internet www.pagopa.gov.it;
- tramite l’App IO, con cui è anche possibile effettuare il pagamento dei contributi.
In presenza di crediti per importi versati in eccesso o per duplicazioni di versamento in uno stesso trimestre per uno stesso lavoratore domestico, il datore di lavoro può fare richiesta di rimborso in questa pagina. L’INPS, con il Messaggio numero 1773 del 09-05-2024, ha reso noto come funziona il servizio online che consente ai datori di lavoro e ai lavoratori domestici di visualizzare l’estratto contributivo, con informazioni più dettagliate rispetto alle precedenti versioni, e verificare la contribuzione accreditata.
PAGA ORARIA
La paga oraria di una collaboratrice domestica varia da 6,11 a 11,54 euro all’ora per i non conviventi. La paga varia in base alla categoria CCNL in cui è inquadrato il lavoratore domestico, ma si aggiorna con l’inflazione, come chiarito da INPS nella Circolare n. 29 del 30-01-2025.
Per maggiori dettagli mettiamo a vostra disposizione la tabella retributiva che indica anche i relativi aumenti in vigore già dallo scorso anno per ognuna delle tipologie di lavoratori interessati.
NOVITÀ INPS
INPS nella Circolare n. 29 del 30-01-2025 ha anche chiarito che dall’anno in corso la Legge di Bilancio prevede un incentivo al posticipo per i lavoratori dipendenti. Vale per coloro che, entro il 2025, abbiano maturato i requisiti per la pensione Quota 103 o per la pensione anticipata ordinaria. Per quest’ultima, nel 2025, i requisiti sono 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Ulteriori dettagli e le modalità per presentare la domanda saranno forniti in una successiva circolare. E noi vi aggiorneremo. Per restare informati, vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti, al canale Whatsapp e al canale Telegram.
Stabilite queste regole e rese note le novità INPS per l’anno 2025, scopriamo insieme come si fa ad assumere i lavoratori domestici.
COME ASSUMERE I LAVORATORI DOMESTICI
È possibile formalizzare il lavoro domestico in due modi, ovvero:
- con libretto famiglia INPS. Ovvero, in caso di lavoro domestico occasionale, il datore di lavoro può utilizzare il libretto famiglia INPS, un voucher prefinanziato del valore nominale di 10 euro per ogni ora lavorativa. Il libretto famiglia può essere finanziato tramite versamenti con F24 o online attraverso il “Portale pagamenti lavoro domestico” INPS, accessibile da questa pagina. Questo sistema è destinato alle persone fisiche che non esercitano attività professionale o d’impresa e non prevede l’obbligo di comunicare all’Ispettorato del Lavoro l’avvio di attività occasionali. L’obbligo di comunicazione si applica solo ai committenti che operano come imprenditori;
- tramite assunzione con contratto di lavoro. In tal caso, l’assunzione può essere a tempo determinato, con una scadenza prestabilita, o a tempo indeterminato, con la possibilità di recesso rispettando il periodo di preavviso. Il contratto può essere a tempo pieno (40 ore settimanali), part-time o a ore, ma deve essere utilizzato solo per esigenze familiari. In caso di impiego per attività imprenditoriali, è necessario un contratto di lavoro per dipendenti. Il contratto deve specificare se il collaboratore è convivente, vivendo nella casa del datore di lavoro, o non convivente, recandosi solo per lavorare. Ad assumere può essere direttamente il datore di lavoro (privato) o i soggetti che possono operare nei confronti dell’INPS come intermediari autorizzati.
Vediamo nel dettaglio, quali sono le regole di un contratto di lavoro domestico.
COME FUNZIONA UN CONTRATTO DI LAVORO DOMESTICO
Il contratto di lavoro domestico funziona secondo specifiche regole stabilite dal CCNL lavoro domestico. Ecco quali sono:
- orario di lavoro: per i lavoratori conviventi sono previste 10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali. Invece, per i lavoratori non conviventi sono previste 8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali, distribuite su 5 giorni oppure su 6 giorni;
- maternità: si applicano le norme di legge sulla tutela delle lavoratrici madri;
- infortuni: la conservazione del posto per un’anzianità fino a 6 mesi è prevista per 10 giorni di calendario o anno solare. Invece, per anzianità da più di 6 mesi a 2 anni è prevista per 45 giorni. Per anzianità oltre i 2 anni è prevista per 180 giorni;
- malattia: dal 91° al 180° giorno si ha diritto al 75% del compenso, dal 4° al 90° giorno al 60% e nei primi 3 giorni al 100%;
- scatti di anzianità: 7 a biennio, al 4% della retribuzione contrattuale;
- tredicesima: entro il mese di Dicembre;
- quattordicesima: non prevista;
- ferie: il lavoratore ha diritto ad un periodo di ferie di 26 giorni lavorativi;
- permessi: per le visite mediche, ricongiungimento familiare o rinnovo permessi soggiorno sono previste 16 ore all’anno per i conviventi. Per i conviventi a 30 ore, invece sono previste 12 ore all’anno;
- lutto familiare: 3 giorni lavorativi;
- diritto allo studio: retribuzione delle ore per sostenere gli esami annuali;
- formazione professionale: permessi per 40 ore retribuite all’anno. Invece, per i corsi riconosciuti Ebincolf, 64 ore retribuite all’anno;
- congedo matrimoniale: in caso di matrimonio spetta al lavoratore un congedo retribuito di 15 giorni di calendario;
- lavoro straordinario: se prestato dalle ore 6.00 alle ore 22.00, vi è una maggiorazione del 25%, se prestato in giorni di festività o domenica, la maggiorazione è del 60%. Invece, se prestato dalle ore 22.00 alle ore 6.00, la maggiorazione è del 50%;
- indennità in caso di morte: le indennità di preavviso ed il T.F.R. devono corrispondersi al coniuge, ai figli o, se vivevano a carico del lavoratore, ai parenti entro il 3° grado e agli affini entro il 2° grado;
- trasferta: saranno rimborsate al lavoratore le eventuali spese di viaggio che egli abbia direttamente sostenuto in tali occasioni. Sarà inoltre corrisposta al lavoratore una diaria giornaliera, pari al 20% della retribuzione minima tabellare giornaliera;
- preavviso licenziamento o dimissioni: per rapporti non inferiori a 25 ore settimanali (fino a 5 anni anzianità), sono necessari 15 giorni di calendario. Per rapporti non inferiori a 25 ore settimanali (maggiori di 5 anni di anzianità), 30 giorni e per quelli inferiori a 25 ore settimanali (fino a 2 anni anzianità), 8 giorni. Invece, per rapporti inferiori a 25 ore settimanali (maggiori di 2 anni anzianità), sono necessari 15 giorni. Queste sono le scadenze per lavoro domestico e licenziamento. Per tutti i rapporti, in caso di dimissioni, i termini sono ridotti del 50%;
- trattamento di fine rapporto (T.F.R.): viene determinato sull’ammontare delle retribuzioni percepite nell’anno;
- anticipo TFR: i datori di lavoro anticiperanno il TFR nella misura massima del 70% di quanto maturato.
Inoltre, per tale contratto sono obbligatorie le comunicazioni di assunzione, cessazione, trasformazione e proroga del rapporto di lavoro domestico. Devono essere trasmesse unicamente all’INPS, direttamente dal datore di lavoro o da chi viene indicato come intermediario.
Vanno inviate tramite il servizio denominato “comunicazione bidirezionale”, disponibile sul sito internet dell’INPS e raggiungibili da questa pagina, previa autenticazione SPID, CIE O CNS, alla sezione Lavoro” > “Contratti e rapporti di lavoro” > Aree tematiche > “Accesso ai servizi per i lavoratori domestici” o, in alternativa, dalla sezione “Lavoro” > “Contratti e rapporti di lavoro” > “Lavoro domestico” > “Formalizzare l’assunzione di un lavoratore domestico”.
LAVORO DOMESTICO IN NERO, SANZIONI
Il lavoro domestico irregolare, ossia se non si pagano i contributi a colf o badanti, comporta rischi legali e sanzioni civili e penali. Relativamente alle sanzioni civili possono concretizzarsi due casi:
- l’omissione contributiva. Ovvero, in caso di mancato o ritardato pagamento dei contributi, l‘articolo 116, comma 8, lettera a) della Legge 23 Dicembre 2000, n. 388, stabilisce una sanzione civile giornaliera, calcolata in base al Tasso Ufficiale di Riferimento aumentato di 5,5 punti. Tuttavia, la sanzione non può superare il 40% dell’importo totale dei contributi dovuti. Oltre questo limite, vengono applicati gli interessi di mora.
- l’evasione contributiva. Cioè, l‘articolo 116, comma 8, lettera b) della Legge 23 Dicembre 2000, n. 388 stabilisce che, se le registrazioni o denunce obbligatorie non sono conformi alla realtà a causa dell’occultamento di rapporti di lavoro o retribuzioni, viene applicata una sanzione civile giornaliera pari al 30% dell’importo dei contributi dovuti. La sanzione massima è del 60% dell’importo totale dei contributi, superata la quale si applicano gli interessi di mora.
La legge menziona la possibilità di regolarizzare la situazione debitoria in modo spontaneo, prima di richieste o contestazioni da parte degli enti previdenziali, entro 12 mesi dalla scadenza prevista per il pagamento dei contributi. In questo caso, si applica il regime dell’omissione, piuttosto che quello dell’evasione.
Vi sono però, anche sanzioni amministrative e penali. Tra questi tipi di sanzioni vi sono:
- mancata erogazione delle ritenute previdenziali detratte dai salari dei lavoratori. Se l’omissione supera i 10.000 euro all’anno, è prevista una sanzione penale con reclusione fino a tre anni e una multa fino a 1.032 euro. Se l’importo è inferiore a 10.000 euro all’anno, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria tra 10.000 e 50.000 euro. Inoltre, l’impiego di lavoratori non documentato è soggetto a ulteriori sanzioni civili e amministrative pecuniarie;
- assunzioni o cessazioni non segnalate. Cioè, in caso di omissione o ritardo in queste comunicazioni, viene applicata una sanzione amministrativa che varia da 200 a 500 euro per ciascun lavoratore, da pagare all’INPS;
- mancata iscrizione lavoratori all’INPS. In questi casi, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) può imporre una sanzione da 1.500 a 12.000 euro per ciascun lavoratore non segnalato, aumentata di 150 euro per ogni giorno di lavoro effettivo. Queste sanzioni si sommano ad altre sanzioni amministrative e civili contro il lavoro nero;
- assunzione di lavoratori senza permesso di soggiorno. L’impiego di lavoratori senza permesso di soggiorno comporta un’ammenda di 5.000 euro e può comportare un periodo di arresto da 3 mesi a un anno per ciascun lavoratore coinvolto, in aggiunta alle sanzioni già previste.
LAVORO DOMESTICO LIVELLI E MANSIONI
È il CCNL Lavoro Domestico a specificare le mansioni dei lavoratori domestici. Tali lavoratori vengono suddivisi in differenti livelli, ovvero:
- livello A: dove rientrano gli assistenti familiari generici, non addetti all’assistenza alle persone. Svolge esclusivamente di pulizia della casa, addetti alla lavanderia, aiuto cucina, stalliere;
- livello A super: per l’addetto a mansioni di mera compagnia senza effettuare alcuna altra prestazione di lavoro;
- livello B: dedicato al collaboratore familiare generico polifunzionale per incombenze relative al normale andamento familiare, pulizia, riassetto della casa, stiratura, lavanderia, etc;
- livello B super: per l’assistente a persone autosufficienti o baby sitter;
- livello C: per i collaboratori familiari in possesso di specifiche conoscenze di base, che svolgono i compiti assegnati in totale autonomia e responsabilità;
- livello C super: per l’assistente a persone non autosufficienti;
- livello D: per i collaboratori familiari in possesso di requisiti professionali svolgono mansioni di lavoro caratterizzate da responsabilità, autonomia decisionale o coordinamento;
- livello D super: per l’assistente a persone non autosufficienti, formato con corso 500 ore. Questo livello include mansioni di assistenza comprese, se richieste, ovvero le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti. Vale anche per un educatore formato.
STIPENDIO LAVORATORI DOMESTICI
I parametri minimi del CCNL lavoro domestico nel definire la retribuzione dei lavoratori domestici tengono conto del livello di specializzazione dei lavoratori partendo dai collaboratori domestici inesperti (livello A) fino a quelli altamente specializzati (Livello DS). Il testo distingue tra collaboratori conviventi, anche part time, non conviventi e lavoratori che svolgono assistenza notturna.
Alla luce della variazione del costo della vita, con l’accordo siglato l’8 Gennaio 2024 dal Ministero del Lavoro e dalle associazioni sindacali di categoria sono stati fissati i nuovi valori minimi da corrispondere in busta paga ai lavoratori domestici. Il CCNL lavoro domestico prevede, infatti, già aggiornamenti dei minimi tabellari determinati sulla base delle variazioni ISTAT.
Come avviene ogni anno, anche nel 2025, l’aumento sarà determinato dalla Commissione Nazionale per l’aggiornamento retributivo istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in base a quanto previsto dall’articolo 38 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per i lavoratori domestici.
I nuovi importi dovranno tener conto della variazione prezzi ISTAT che, rispetto allo scorso anno, è pari allo +0,8%.
CCNL LAVORO DOMESTICO
Il CCNL lavoro domestico in vigore, che potete consultare in questa pagina (Pdf 535 Kb) è stato sottoscritto da FiDALDO, DOMINA come associazioni di datori di lavoro, mentre i sindacati sottoscrittori sono Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, UILTuCS e Federcolf.
Disciplina i termini di impiego questa categoria di lavoratori, prevedendo specifiche tutele, diritti e obblighi. Il CCNL in questione scadeva il 31 Dicembre 2022, ma è in vigore sino a che non sarà sostituito dal successivo. Dunque, anche nel 2025.
ASSISTENZA INPS SUL LAVORO DOMESTICO
INPS ha messo a disposizione il Portale servizi lavoro domestico dedicato ad aziende e consulenti per la gestione di questo tipo di impiego.
Potete trovare il Portale in questa pagina ed è possibile accedere tramite SPID, CIE o CNS.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
- CCNL LAVORO DOMESTICO 2022 2024 (Pdf 535 Kb);
- Messaggio INPS numero 1773 del 09-05-2024 (Pdf 36,1 Kb);
- Circolare INPS n. 29 del 30-01-2025 (Pdf 157 Kb).
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
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