È fissata per l’8 maggio 2025 la data d’inizio della trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali per riconoscere un aumento di stipendio ai dirigenti della PA.
In particolare, l’incontro tra l’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e i sindacati punta a riconoscere un incremento della retribuzione del 6%.
In questo modo, secondo le stime, ai dirigenti pubblici delle Funzioni Centrali spetterebbero fino a 582 euro lordi in più al mese, per un totale di circa 7.566 euro l’anno, sempre al lordo.
Vediamo nel dettaglio a chi spetterebbe l’aumento.
A QUALI DIRIGENTI PUBBLICI SPETTA L’AUMENTO DI STIPENDIO
L’aumento annunciato dai sindacati riguarda i dirigenti di prima e seconda fascia delle cosiddette Funzioni Centrali, ovvero coloro che operano in ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici e altri organismi di rilevanza nazionale (in questo articolo l’elenco completo).
Attualmente la loro retribuzione media annua si aggira intorno ai 126.000 euro e questo adeguamento contrattuale ha un duplice scopo, ovvero l’aggiornamento salariale da una parte e il tentativo di valorizzare il ruolo dirigenziale con logiche più meritocratiche e innovative.
A QUANTO AMMONTA L’AUMENTO
L’aumento previsto per i dirigenti delle Funzioni centrali ammonta a 582 euro lordi al mese per 13 mensilità, pari a 7.566 euro lordi all’anno.
Questa cifra deriva da un incremento delle retribuzioni pari al 6%, come stabilito nell’atto di indirizzo del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e si applica allo stipendio medio annuo percepito dai dirigenti di prima e seconda fascia di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici e altri organismi nazionali rilevanti.
In cambio di una retribuzione maggiore, però, le parti sociali potrebbero accordarsi anche per uno stop ai premi a pioggia e su criteri più rigidi per bonus e incentivi. Vediamo nel dettaglio cosa cambierebbe.
RINNOVO CCNL DIRIGENTI FUNZIONI CENTRALI, LE NOVITÀ ANNUNCIATE
Tra le altre novità annunciate e che potrebbero essere ufficializzate con il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali per dirigenti, tra i punti chiave dell’atto di indirizzo firmato dal ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, c’è la revisione del sistema premiale.
L’obiettivo è quello di dire addio ai cosiddetti “premi a pioggia”, pratica che ha reso negli anni meno efficace la logica incentivante dei bonus economici distribuiti indistintamente a una larga parte del personale, senza una reale valutazione delle performance individuali o dei risultati raggiunti.
La nuova linea impone invece di stabilire, attraverso la contrattazione, una quota massima di dirigenti che potranno accedere a premi e incentivi, legandoli strettamente ai risultati ottenuti.
A questa si lega quindi un’altra novità, ovvero l’introduzione di “superpremi” selettivi per i dirigenti che dimostreranno performance eccellenti per più anni consecutivi. Questi riconoscimenti potranno concretizzarsi in incentivi economici aggiuntivi, ma in alcuni casi anche in promozioni o altri avanzamenti di carriera. Si tratta di un meccanismo premiale più ambizioso, che punta a motivare la parte più dinamica e performante della dirigenza pubblica.
Nel nuovo contratto saranno inseriti poi obblighi formativi precisi. Ogni dirigente dovrà cioè garantire almeno 40 ore di formazione l’anno, sia per sé che per i membri del proprio team. Inoltre, è previsto un aggiornamento obbligatorio ogni due anni su tematiche centrali per la modernizzazione della PA: innovazione organizzativa, leadership, gestione del cambiamento.
La logica è chiara: non solo premiare chi raggiunge obiettivi, ma anche chi contribuisce al miglioramento strutturale della macchina amministrativa.
ALTRI UTILI APPROFONDIMENTI E GUIDE UTILI
E a proposito di ruoli dirigenziali nel settore pubblico, vi consigliamo di approfondire le novità che riguardano il concorso unico per dirigenti PA e altre figure entrato in vigore con il Decreto PA 2025 convertito in legge.
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Mettiamo a vostra disposizione inoltre l’approfondimento sul nuovo percorso basato su merito e anzianità per fare carriera come dirigente pubblico.
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