Decreto PA 2025 convertito in legge: cosa cambia in 10 punti

Ecco quali sono gli emendamenti e cosa prevede il Decreto PA 2025 convertito in legge, sul reclutamento nel settore pubblico

Governo, leggi, Decreti, Decreto

Il Parlamento sta lavorando al testo definitivo del Decreto PA 2025 convertito in Legge.

In questi giorni sono in discussione gli emendamenti che intendono modificare il testo su temi come le assunzioni nella PA, i concorsi pubblici e le stabilizzazioni nelle Amministrazioni.

In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio quali sono le modifiche in discussione e come potrebbero cambiare il Decreto PA con la conversione in Legge.

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COSA PREVEDE IL DECRETO PA 2025 CONVERTITO IN LEGGE

La I Commissione (Affari Costituzionali) e la XI Commissione (Lavoro Pubblico e Privato) della Camera dei Deputati stanno analizzando le proposte di modifica al Decreto PA 2025, disponibile in questa pagina, che entro Maggio deve essere convertito in Legge. I Deputati, infatti, hanno proposto circa 900 emendamenti al Decreto Legge 14 Marzo 2025, n. 25 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.61 del 14-03-2025, chiedendo delle modifiche soprattutto alle regole sui concorsi pubblici e alle stabilizzazioni.

In attesa che l’iter di conversione si concluda, scopriamo insieme cosa prevedono le prime modifiche approvate al testo.

1) AMPLIAMENTO DELLA PLATEA DELL’APPRENDISTATO NELLE PA

I Deputati hanno proposto di ampliare i posti disponibili per l’apprendistato nella Pubblica Amministrazione. Ossia, si intende alzare al 15% (invece del 10%) la percentuale di posti extra già previsti dalla prima stesura del Decreto. In particolare, questi posti extra dovranno essere riservati a candidati con qualifiche tecnico-professionali, come i diplomi degli ITS Academy o altre specializzazioni in tecnologie applicate, purché strettamente pertinenti al ruolo da ricoprire.

Alla conclusione del contratto iniziale, se il dipendente soddisfa i requisiti necessari, come il titolo di studio adeguato e una valutazione positiva del servizio prestato, il contratto potrà trasformarsi in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, entro i limiti delle possibilità di assunzione autorizzate.

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2) PROROGA STABILIZZAZIONI ASSISTENTI SOCIALI

Tra gli emendamenti proposti e accettati in Commissione, almeno per adesso, c’è la proroga al 31 Dicembre 2026 (al posto del 31 Dicembre 2025) per la stabilizzazione degli assistenti sociali negli Enti locali. Con l’emendamento, si consentirebbe ai Comuni e alle loro forme associative di assumere assistenti sociali a tempo indeterminato, utilizzando le risorse già previste dalla Legge di Bilancio 2022.

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3) BUONI PASTO A 9 EURO PER I VIGILI DEL FUOCO

Tra gli emendamenti dichiarati ammissibili spunta anche quello sul valore del buono pasto per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che potrebbe essere portato a 9 euro.

La novità, introdotta con la proposta emendativa 6.3 al Decreto, potrebbe introdurre anche misure per la valorizzazione dei vigili del fuoco. Cioè, se approvata, la norma prevederebbe un incremento di 20 milioni di euro del fondo destinato ai vigili del fuoco, con l’obiettivo di armonizzare le indennità per turni notturni, festivi e particolari festività con quelle riconosciute al personale delle Forze di polizia.

4) NUOVE REGOLE PER LA STABILIZZAZIONE DEI DIPENDENTI PNRR

Arrivano delle novità sulla stabilizzazione e valorizzazione del personale impiegato nelle attività del PNRR. I Deputati hanno chiesto di approvare una modifica al Decreto che consentirebbe alle Amministrazioni centrali titolari di interventi del Piano di procedere alla stabilizzazione del personale a tempo determinato, purché abbia maturato almeno tre anni di servizio continuativo entro il 31 Dicembre 2026.

Le stabilizzazioni potrebbero avvenire tramite procedure selettive semplificate, da concludersi entro il 31 dicembre 2026, assicurando comunque la verifica dei requisiti di idoneità per l’accesso ai ruoli della pubblica amministrazione. Le assunzioni sarebbero effettuate nei limiti delle facoltà assunzionali disponibili per ciascuna PA e dovrebbero rispettare i vincoli di finanza pubblica e i limiti di spesa previsti dalla normativa vigente.

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5) VALIDITÀ RETROATTIVA PER LE GRADUATORIE

La proposta emendativa 3.38 al Decreto, dichiarata ammissibile finora, potrebbe modificare la durata di validità delle graduatorie dei concorsi pubblici per il reclutamento di personale negli Enti locali.

Se approvata, la norma stabilirebbe che la validità triennale delle graduatorie si applichi retroattivamente a tutte quelle ancora in corso alla data di entrata in vigore del Decreto (ossia al 15 Marzo 2025). Inoltre, verrebbe estesa anche alle graduatorie per le quali, alla stessa data, sia scaduto il termine biennale, ma non quello triennale.

6) PIÙ FLESSIBILITÀ SUI CONTRATTI SCADUTI

La proposta emendativa 1.9 mira a cambiare le regole per i contratti di lavoro scaduti. L’emendamento, nello specifico, chiede che i contratti non convertiti alla scadenza per mancanza di capacità assunzionale degli Enti possano essere trasformati in rapporti a tempo indeterminato entro l’anno successivo, se le facoltà assunzionali lo permettono.

Questa modifica, se confermata, offrirebbe una maggiore flessibilità agli Enti pubblici, consentendo di stabilizzare i lavoratori precari quando le condizioni economiche lo rendono possibile. In pratica, si eviterebbe che la mancata conversione immediata di un contratto determini automaticamente la perdita del posto di lavoro, lasciando aperta la possibilità di assunzione futura.

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7) NOVITÀ SULLE STABILIZZAZIONI NEGLI ENTI DI RICERCA

Potrebbero essere in arrivo delle misure straordinarie per il rafforzamento della ricerca scientifica e la stabilizzazione del personale negli Enti pubblici di ricerca.

Se approvata, la norma prevederebbe l’assunzione straordinaria di personale per consolidare le attività legate al Programma nazionale per la ricerca 2021-2027 e al Piano nazionale di ricerca e resilienza. Per finanziare queste assunzioni, verrebbe istituito un fondo di 120 milioni di euro a partire dal 2026, gestito dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Gli Enti beneficiari potrebbero destinare il 50% delle risorse alla valorizzazione del personale precario, includendo anche i contratti di ricerca previsti dalla normativa vigente.

8) PIÙ ASSUNZIONI AL MASE E NELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA

I Deputati hanno proposto di aumentare da 50 a 100 il numero di unità di personale da assumere nell’anno in corso al Ministero dell’ambiente. Se approvata, questa modifica rafforzerebbe il piano di assunzioni e garantirebbe una maggiore copertura economica alla misura.

Inoltre, è stata votata anche la proposta emendativa sul reclutamento del personale dirigenziale non generale nell’Amministrazione penitenziaria e nel Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità.

Se approvata, la norma autorizzerebbe il Ministero della Giustizia ad assumere, nel triennio 2024-2026, fino a 15 unità di personale dirigenziale non generale, anche in deroga alle facoltà assunzionali vigenti. Le assunzioni potrebbero avvenire tramite scorrimento delle graduatorie dei concorsi pubblici già esistenti, pubblicati nel 2020.

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9) VIA ALLE STABILIZZAZIONI DELLE REGIONI DI “CONVERGENZA”

Il Decreto Pa convertito potrebbe introdurre anche misure per la stabilizzazione del personale precario nelle Regioni comprese nell’obiettivo europeo “Convergenza”. L’Obiettivo Convergenza dell’Unione Europea è destinato alle Regioni meno sviluppate, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media UE. In Italia, le Regioni ammissibili a questo programma sono Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, con la Basilicata inclusa a titolo transitorio.

Se approvata, la norma consentirebbe alle amministrazioni assegnatarie di stabilizzare il personale assunto a tempo determinato e parziale, aumentando l’orario di lavoro da 18 a 36 ore settimanali. La stabilizzazione potrebbe riguardare i dipendenti che abbiano prestato almeno 18 mesi di servizio continuativo e partirebbe dal 1° Marzo 2026.

10) ASSUNZIONI DI CATEGORIE PROTETTE PIÙ SEMPLICI

I Deputati hanno proposto una norma che autorizzerebbe le amministrazioni pubbliche a procedere con nuove assunzioni attraverso due modalità principali:

  • scorrimento delle graduatorie di concorsi pubblici già esistenti, riservati alle categorie protette;

  • procedure di mobilità per il personale non dirigenziale appartenente alle categorie protette, superando il limite dell’1% della quota d’obbligo.

Come spiegato, il testo del provvedimento è tuttora in conversione in Parlamento e quindi alcuni emendamenti tra quelli citati potrebbero essere eliminati o arricchiti con altre modifiche. Vi aggiorneremo sulle novità man mano.

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QUANDO ENTRA IN VIGORE IL DECRETO PA 2025 CONVERTITO

Il testo finale titolato “Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni” entrerà in vigore dopo la sua pubblicazione in GU, conseguente alla sua votazione definitiva in Aula. E noi, vi faremo sapere.

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ALTRE GUIDE UTILI E APPROFONDIMENTI 

Vi potrebbe interessare leggere l’approfondimento su cosa prevede la versione originaria del Decreto, con le regole spiegate in questo articolo.

Da leggere poi, il vademecum sull’Apprendistato nella Pubblica Amministrazione. Utili anche la guida sul Decreto PNRR 2025 e quella sulla stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione con il Decreto Milleproroghe 2025.

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