Come diventare insegnante: novità della riforma 2022 – 2024

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A partire dal 2022 cambiano le regole su come diventare insegnante grazie alla riforma del reclutamento dei docenti in arrivo.

Il MIUR sta mettendo a punto il testo con le riforme per la scuola previste dal PNRR, che cambierà le modalità per reclutare il personale docente. Una volta approvato, il nuovo sistema porterà all’assunzione di ben 70 mila docenti entro il 2024.

Vediamo in dettaglio cosa prevede la riforma del reclutamento degli insegnanti e le nuove modalità per diventare docenti.

RIFORMA RECLUTAMENTO DOCENTI 2022 2024

In ottemperanza a quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che comprende diverse riforme per la scuola, il MIUR avvierà, infatti, entro l’anno la riforma del reclutamento degli insegnanti. In sostanza il Ministero dell’Istruzione procederà alla modifica della normativa su come diventare insegnante. L’iniziativa ha lo scopo sia di migliorare la formazione dei docenti, iniziale e lungo tutta la carriera, che di garantire la regolare copertura delle cattedre.

Il documento con le nuove regole per diventare docente era atteso per lo scorso dicembre ma è slittato e, probabilmente, sarà approvato entro gennaio. La riforma del sistema per reclutare gli insegnanti sarà avviata entro l’anno e consentirà di assumere migliaia di nuove risorse nel prossimo biennio. Stando a quanto programmato dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, una volta approvata la riforma si procederà al reclutamento di 70.000 docenti entro il 2024, attraverso il nuovo sistema.

GLI OBIETTIVI DELLA RIFORMA

La revisione del sistema di reclutamento del personale docente prevista dal PNRR Istruzione risponde alla necessità di migliorare le competenze del corpo docente in servizio, nell’ambito del progetto di rafforzamento dell’offerta formativa del sistema scolastico. Per raggiungere questo obiettivo si procederà, nello specifico, a:

  1. rivedere i concorsi scuola per docenti, per selezionare gli insegnanti in base non solo al livello di conoscenza ma anche ai metodi didattici acquisiti e alla capacità di relazionarsi con la comunità educativa;

  2. rafforzare l’anno di formazione e prova per gli insegnanti, integrando in maniera più efficace la formazione disciplinare e laboratoriale con l’esperienza professionale nelle scuole;
    introdurre la formazione continua in servizio.

L’iniziativa ha lo scopo di:

migliorare la qualità dei percorsi educativi, offrendo a studentesse e studenti conoscenze, capacità interpersonali e metodologico-applicative sempre migliori;
coprire con regolarità e stabilità le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo.

Va sottolineato che, in attesa del documento programmatico in via di approvazione, una prima parte della riforma è già stata avviata dal MIUR, con la modifica dei concorsi scuola già banditi o programmati. Le procedure concorsuali sono state semplificate e sono state fornite le prime indicazioni ministeriali sul periodo di formazione e prova dei docenti.

COME DIVENTARE INSEGNANTE: LE NUOVE REGOLE

Dunque a partire da quest’anno cambia il percorso per diventare insegnanti. Ma quali saranno le modalità di accesso all’insegnamento? In base a quanto emerso fino ad oggi, ecco quali sono le nuove regole su come diventare insegnanti e sui concorsi per docenti:

  • abilitazione necessaria per insegnare – per diventare docenti diventa necessario avere l’abilitazione all’insegnamento, cioè aver conseguito 60 CFU (crediti universitari) nel settore pedagogico, di cui 24 CFU da tirocinio (formazione pratica);

  • concorsi semplificati – le procedure concorsuali prevedono la valutazione dei titoli, sia culturali che di servizio, e una prova scritta, computer based;

  • graduatorie corrispondenti ai posti – al termine di ciascun concorso la graduatoria viene formulata per coprire tutti i posti vacanti e disponibili;

  • periodo di formazione e prova – gli aspiranti inseriti in graduatoria seguono per un anno un percorso di formazione teorico pratica, che si svolge on the job, al termine del quale devono superare una prova finale;

  • nomina in ruolo – coloro che superano la prova finale sono immessi in ruolo a tempo indeterminato.

Al momento si tratta ancora di ipotesi. Inoltre, resta ancora irrisolto il problema dei docenti precari, per i quali ad oggi non sono note nuove iniziative. Per avere la conferma definitiva delle nuove modalità di reclutamento del personale docente occorre attendere il confronto del Ministero con i sindacati di settore e l’approvazione definitiva della riforma MIUR.

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di Angela V.
Redattrice, esperta di lavoro pubblico e privato.
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Un Commento

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  1. Quindi chi ora sta per terminare l’università la prende in quel posto! Dovrà tornare a studiare per questi 60 CFU? Dopo anni passati sui libri… Altri soldi da sborsare…vergogna.

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