Laurea in Scienze delle Religioni per insegnare Italiano e Storia: cosa sapere

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Con la laurea in Scienze delle Religioni si possono insegnare Italiano, Storia, Geografia e Filosofia nelle scuole. E’ quanto previsto dalla riforma dei concorsi pubblici approvata dal Governo.

Vediamo in dettaglio cosa cambia per i laureati in Scienze delle Religioni e cosa sapere sulle novità introdotte.

LAUREA IN SCIENZE DELLE RELIGIONI PER INSEGNARE MATERIE LETTERARIE

L’articolo 1-bis della legge 28 maggio 2021, n. 76 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44 (c.d. decreto Covid) consente, infatti, ai laureati in Scienze delle Religioni di insegnare Italiano, Storia, Geografia e Filosofia nelle scuole. Il provvedimento legislativo stabilisce, precisamente, che, ai fini della partecipazione ai concorsi della Pubblica Amministrazione, la laurea magistrale in Scienze delle Religioni (LM64) è equiparata alle lauree magistrali in Scienze Storiche (LM84), in Scienze Filosofiche (LM78) e in Antropologia Culturale ed Etnologia (LM01). Questa disposizione è valida dalla data di entrata in vigore della legge 76/2021, ovvero dal 31 maggio 2021.

In sostanza i laureati in Scienze delle Religioni ora possono partecipare ai concorsi per i quali è richiesto il possesso della laurea in Scienze Storiche, Scienze Filosofiche e Antropologia Culturale ed Etnologia, compresi i concorsi scuola per docenti di Italiano, Storia, Geografia e Filosofia. Ovviamente, per questi ultimi, a patto che abbiano conseguito i crediti necessari in base a quanto previsto dalle tabelle del MIUR relative alle classi di concorso di riferimento. Dunque, nello specifico, con la laurea in Scienze delle Religioni adesso è possibile insegnare Italiano, Storia e Geografia nella scuola secondaria di primo grado (scuola media), Storia e Filosofia nella scuola secondaria di secondo grado e Italiano e Storia presso gli istituti tecnici.

DIFFERENZA TRA LAUREA IN SCIENZE DELLE RELIGIONI E LAUREA IN SCIENZE RELIGIOSE

C’è da specificare che la laurea magistrale in Scienze delle Religioni non va confusa con la laurea in Scienze Religiose. Si tratta di due titoli di studio differenti e non equiparati. Vediamo in dettaglio quali sono le differenze.

La laurea magistrale in Scienze delle Religioni (LM64) è un titolo di studio che si consegue presso le università statali italiane. Generalmente questo corso di laurea è inserito nelle facoltà di Lettere, Storia e Filosofia. Inoltre rientra nei titoli di accesso ad alcune classi di concorso per insegnare previsti dal MIUR, quali la A-18 (Filosofia e Scienze umane) e la A-19 (Filosofia e Storia).

La laurea in Scienze Religiose, invece, è un titolo di studio che si consegue presso gli ISSR (Istituti Superiori di Scienze Religiose). E’ riconosciuto dallo Stato italiano per l’insegnamento della Religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado. Quindi, con questo titolo, è possibile ad esempio partecipare al concorso per insegnanti di Religione cattolica che sarà bandito entro il 2021.

RIFERIMENTI NORMATIVI

TESTO COORDINATO (Pdf 146Kb) del decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44 con la legge 28 maggio 2021, n. 76 di conversione.

ULTERIORI INFORMAZIONI E AGGIORNAMENTI

Per conoscere tutte le novità sui concorsi e le assunzioni per docenti, e sui prossimi bandi di concorso per insegnare nelle scuole, potete consultare questa pagina.

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di Angela V.
Redattrice, esperta di lavoro pubblico e privato.
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