Riforma Concorsi Pubblici in vigore nel 2024: cosa prevede e testo in GU

La guida alla riforma dei concorsi pubblici. Ecco come cambiano le modalità di accesso e di svolgimento dei concorsi pubblici

riforma concorsi pubblici

Il 14 luglio 2023 è entrata in vigore la riforma dei concorsi pubblici che modifica la disciplina per l’accesso alla Pubblica Amministrazione e contiene il nuovo regolamento sul funzionamento dei concorsi pubblici che è operativo e valido per l’anno 2024.

Insieme al Decreto PA convertito in Legge e al Decreto PA bis, il provvedimento rivoluziona il mondo delle selezioni per le PA con nuove regole applicate ai concorsi dall’entrata in vigore.

La riforma dei concorsi pubblici, nata per rendere le procedure concorsuali più semplici e veloci, interviene sui requisiti di accesso ai posti di lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni e prevede diverse importanti novità legate allo svolgimento dei concorsi e alle prove d’esame.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo tutte le norme in vigore per i concorsi pubblici grazie alla nuova riforma. Mettiamo a disposizione anche il testo ufficiale pubblicato in GU.

COSA PREVEDE LA RIFORMA CONCORSI PUBBLICI

La riforma concorsi pubblici, ovvero il DPR 16 giugno 2023, n. 82, contiene il nuovo regolamento di accesso al pubblico impiego ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.150 del 29-06-2023, a seguito del lungo iter che vi abbiamo spiegato in questo approfondimento.

Si tratta di una revisione organica del precedente regolamento di accesso ai concorsi pubblici, ovvero il DPR 487 del 1994. Il 29 giugno 2023 la riforma è stata pubblicata in GU ed entra in vigore il 14 luglio 2023 (ossia 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta).

Di seguito spieghiamo per punti tutte le novità del nuovo regolamento sui concorsi pubblici che cambia le regole sullo svolgimento dei concorsi e sulle modalità di all’impiego nelle Pubbliche Amministrazioni (PA).

1) MODALITÀ DI ACCESSO ALLA PA

Secondo il nuovo DPR, l’assunzione a tempo determinato e indeterminato nelle Pubblica Amministrazione (PA) deve avvenire mediante concorsi pubblici orientati alla massima partecipazione. Pertanto, l’amministrazione che indice il concorso deve adottare la tipologia selettiva più funzionale alla natura dei profili professionali richiesti nel bando di concorso potendo scegliere tra:

  • concorso per esami;
  • concorso per titoli ed esami;
  • corso-concorso.

Il concorso pubblico si svolgerà con modalità che ne garantiscano l’imparzialità, l’efficienza, l’efficacia e la celerità di espletamento, ricorrendo, se necessario, all’ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione e a selezioni decentrate per circoscrizione territoriali.

Per le aree o categorie per cui accesso è richiesto il solo requisito dell’assolvimento dell’obbligo scolastico, si continua a procede mediante avviamento a selezione degli iscritti negli elenchi tenuti dai centri per l’impiego (CPI) che siano in possesso del titolo di studio richiesto dalla normativa vigente al momento della pubblicazione dell’avviso. Nessun cambiamento nemmeno per le assunzioni obbligatorie per le categorie protette, ovvero per i soggetti di cui alla Legge 12 marzo 1999, n. 68, che avvengono per chiamata numerica degli iscritti nelle liste di collocamento ai sensi della vigente normativa, previa verifica della compatibilità dell’invalidità con le mansioni da svolgere.

2) CAMBIANO I REQUISITI DI ACCESSO

La riforma dei concorsi pubblici permette l’accesso alle selezioni anche alle persone titolari dello status di rifugiato che hanno diritto alla protezione sussidiaria o al “diritto di asilo”, oltre che ai cittadini italiani e dell’UE. Inoltre, possono partecipare ai concorsi pubblici anche tutti i cittadini dell’Unione Europea che siano titolari del diritto di soggiorno o possiedano un permesso di soggiorno UE di lungo periodo.

Tra gli altri requisiti restano maggiore età, godimento dei diritti civili e politici, idoneità fisica allo specifico impiego e possesso del titolo di studio richiesto dal bando. Viene inoltre recepita la normativa che elimina il limite di età per accedere all’impiego nelle PA, salvo deroghe dettate da regolamenti delle singole Amministrazioni. Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere la guida sui nuovi requisiti generali per l’accesso ai concorsi pubblici e il nostro approfondimento sulle regole di accesso per stranieri extra UE e rifugiati ai concorsi pubblici.

3) I CONCORSI POSSONO DURARE MASSIMO 6 MESI

Viene fissato il limite massimo di 6 mesi per la conclusione della procedura concorsuale. Con la riforma, cioè, il Governo traccia la strada per un nuovo modo di selezionare il personale pubblico, imprimendo una decisiva accelerazione ai tempi di conclusione delle procedure e puntando su digitalizzazione e trasparenza.

Un intervento che permette di affrontare al meglio le oltre nuove assunzioni previste nella PA. La certezza dei tempi, come ha ribadito il Governo, è un importante stimolo per i candidati e, al contempo, una garanzia per le Amministrazioni. Per ulteriori dettagli rimandiamo alla lettura della guida sulla nuova durata dei concorsi pubblici.

4) PIÙ TUTELE NELLA PARITÀ DI GENERE

La riforma dei concorsi assicura nuove e concrete tutele alla parità di genere, ossia la parità tra uomo e donna. Al fine di garantire l’equilibrio di genere nelle pubbliche amministrazioni, il bando deve indicare, per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce, calcolata alla data di adozione del bando. Attenzione, nel caso in cui la differenza percentuale di rappresentatività tra i generi sia superiore al 30%, a parità di titoli e meriti, si darà precedenza al genere meno rappresentato. Per maggiori informazioni, vi consigliamo di leggere la guida sulle novità in termini di parità di genere nei concorsi pubblici.

5) PARTECIPAZIONE AI CONCORSI TRAMITE INPA

La riforma dei concorsi pubblici conferma il definitivo passaggio integrale al portale del reclutamento “inPA” che diventa il principale strumento utilizzabile per candidarsi a partecipare ai concorsi pubblici. Ciò significa che la domanda di partecipazione ai concorsi pubblici deve essere presentata sul sito web www.InPA.gov.it previa registrazione. La registrazione al portale è gratuita e può essere realizzata esclusivamente mediante i sistemi di identificazione SPID, CIE e CNS.

Questo passaggio verso la digitalizzazione con il portale inPA è iniziato il 1° novembre 2022, quando la piattaforma è diventata l’unico strumento per l’accesso ai concorsi delle Amministrazioni Pubbliche Centrali (es. Ministeri, Agenzie fiscali ecc.).

Dal 14 luglio 2023 tutti gli altri Enti pubblici (es. enti locali e territoriali come Comuni, Province, Regioni ma anche ASL o Università ed enti di ricerca) hanno l’obbligo di pubblicazione dei bandi di concorso sul portale InPA e sul sito web dell’Ente che bandisce il concorso, senza obbligo di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale – 4a serie concorsi ed esami. Per tutti i dettagli su che cos’è, come funziona, come registrarsi e come utilizzare il portale inPA rimandiamo questa guida dedicata.

6) COMUNICAZIONE CALENDARIO PROVE E DIARI

Ogni comunicazione ai candidati concernente il concorso, compreso il calendario delle relative prove e del loro esito viene effettuata attraverso il Portale inPA. Le date e i luoghi di svolgimento delle prove sono resi disponibili sul Portale, con accesso da remoto attraverso l’identificazione del candidato, almeno 15 giorni prima della data stabilita per lo svolgimento delle stesse.

7) MODALITÀ “SPECIALI” PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROVE

Il diario delle prove, il relativo punteggio conseguito e l’eventuale convocazione ad una prova successiva sono comunicati ai candidati tramite il portale reclutamento PA nell’area riservata di ciascun utente. Ma questa non è l’unica novità.

La riforma dei concorsi pubblici prevede che le prove orali si svolgano in un’aula aperta al pubblico, di capienza idonea ad assicurare la massima partecipazione e, in caso di impossibilità a procedere in tal senso, la pubblicità delle prove può essere garantita attraverso modalità digitali che consentano il collegamento da remoto da parte del pubblico. Vengono introdotte inoltre tutele per candidati con SDA e donne in gravidanza che ora vediamo nel dettaglio.

8) TUTELE PER I CANDIDATI CON DSA

Il nuovo regolamento concorsi pubblici in GU specifica che lo svolgimento delle prove concorsuali sia svolto attraverso l’adozione di misure compensative stabilite dalla commissione esaminatrice nei confronti di chi soffre di disturbi specifici di apprendimento (DSA), accertati ai sensi della Legge 8 ottobre 2010, n. 170.  La tutela, già prevista per chi detiene una disabilità accertata ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, è stata estesa a queste categorie di cittadini dall’articolo 3, comma 4-bis, del Decreto Brunetta Reclutamento (D.L. n.80 del 9 giugno 2021) e finalmente recepita dalle linee guida contenute nel DPR. Se volete conoscere i dettagli di questa misura, vi consigliamo di leggere l’approfondimento sulle tutele candidati con DSA nei concorsi pubblici.

9) TUTELA DONNE INCINTE, MATERNITÀ E PATERNITÀ

In base alla nuova riforma concorsi pubblici, la partecipazione alle prove deve essere consentita anche alle candidate che risultino impossibilitate al rispetto del calendario previsto dal bando a causa dello stato di gravidanza o allattamento, prevedendo ad esempio lo svolgimento di prove asincrone e, in ogni caso, la disponibilità di appositi spazi per consentire l’allattamento. In nessun caso il ricorrere di tali condizioni può compromettere la partecipazione al concorso. A tal fine i bandi di concorso devono prevedere specifiche misure di carattere organizzativo e modalità di comunicazione preventiva da parte di chi ne abbia interesse.

Inoltre, nei concorsi, nella valutazione relativa al servizio prestato, le assenze per maternità, per allattamento e per paternità sono equiparate al servizio effettivamente prestato. Queste assenze non possono in alcun modo comportare la decurtazione dei relativi punteggi. Per maggiori informazioni, vi consigliamo di leggere l’approfondimento sulle tutele approvati in materia di tutela alla genitorialità nei concorsi pubblici.

10) FORMAZIONE COMMISSIONI ESAMINATRICI

La riforma dei concorsi pubblici indica nel dettaglio come deve essere la composizione delle commissioni esaminatrici dei concorsi che viene ampliata coinvolgendo diverse figure professionali. Il testo prevede che le commissioni debbano essere composte da tecnici esperti nelle materie oggetto del concorso, scelti tra dipendenti di ruolo delle Amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime. Possono, altresì – e questa è una interessante novità – far parte delle commissioni specialisti in psicologia e risorse umane. Un ulteriore elemento di novità è costituito dalla possibilità per le commissioni di svolgere i propri lavori in modalità telematica.

Nella composizione delle commissioni esaminatrici si applica il principio della parità di genere (uomo – donna). Si prevede inoltre che, per ciascun concorso, le PA pubblichino, attraverso il portale reclutamento PA, specifici avvisi per la raccolta delle candidature di chi desidera diventare componente delle commissioni. L’individuazione dei componenti avviene mediante sorteggio tra i soggetti in possesso dei requisiti di professionalità ed esperienza richiesti.

11) COME DEVONO ESSERE LE PROVE SCRITTE

La riforma dei concorsi pubblici prevede che gli elaborati siano redatti in modalità digitale attraverso la strumentazione informatica fornita o prevista per lo svolgimento delle prove (ricordiamo che il DPR 9 maggio 1994 n. 487 prevedeva la scrittura degli elaborati su carta). La commissione dovrà assicurare che il file salvato dal candidato non sia modificabile, specificandosi, infine, che i dispositivi forniti per lo svolgimento delle prove scritte devono essere disabilitati alla connessione internet.

12) RISERVE PER FIGLI DI DECEDUTI PER COVID

Viene introdotta una nuova categoria riservataria nell’ordine di preferenza per la redazione della graduatoria, a parità di merito, ovvero quella dei figli di medici, infermieri e operatori sociosanitari deceduti per Covid e contagiati durante lo svolgimento della loro attività. Diventano categoria privilegiata a pari livello degli orfani dei caduti e i figli dei mutilati, degli invalidi e degli inabili permanenti al lavoro per ragioni di servizio nel settore pubblico e privato.

13) NOVITÀ CONCORSI UNICI

Il reclutamento dei dirigenti e delle figure professionali comuni a tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 35, comma 4, del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si svolge mediante concorsi pubblici unici, nonché nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e buon andamento. Per lo svolgimento delle prove concorsuali è possibile avvalersi del supporto di CINECA Consorzio Interuniversitario anche per tramite di FormezPA.

I concorsi unici sono organizzati dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, previa ricognizione del fabbisogno presso le amministrazioni interessate. Le amministrazioni pubbliche coinvolte possono assumere personale solo attingendo alle nuove graduatorie di concorso predisposte presso il Dipartimento della funzione pubblica, fino al loro esaurimento, provvedendo a programmare le quote annuali di assunzioni. Anche le Regioni e gli enti locali, le istituzioni universitarie e gli enti pubblici di ricerca possono aderire alla ricognizione dei fabbisogni per l’indizione dei concorsi unici e, in caso di adesione, si obbligano ad attingere alle relative graduatorie per i propri fabbisogni di personale. Per altri dettagli sulle modifiche ai concorsi unici introdotte, invece, dal Decreto PA 2023 convertito in Legge, vi consigliamo di leggere questo focus.

14) VALIDITÀ GRADUATORIE E RICORSI

Il testo introduce delle novità in materia di pubblicazione e vigenza delle graduatorie dei concorsi. In particolare, si prevede che:

  • la durata di validità delle graduatorie viene fissata a 2 anni dalla data di approvazione, invece dei precedenti 18 mesi.

  • i termini per l’impugnativa delle graduatorie decorrono dalla contestuale pubblicazione delle stesse sul portale inPA e sul sito dell’Amministrazione interessata. Ciò al posto della  decorrenza dei termini dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Ricordiamo inoltre che il Decreto PA convertito in Legge e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.143 del 21-06-2023 he previsto che:

  • nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati che si sono collocati, nella graduatoria finale, entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi. In caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del lavoratore intervenute entro 6 mesi dall’assunzione, l’amministrazione può procedere allo scorrimento della graduatoria ma sempre rispettando tale limite. Per maggiori dettagli vi invitiamo a leggere la guida su scorrimento graduatorie concorsi pubblici con taglia idonei al 20%.

15) SEDI DEGLI ESAMI DECENTRATE

Nella riforma dei concorsi pubblici le nuove norme specificano che in caso di svolgimento delle prove di concorso in sedi decentrate, il Dipartimento della funzione deve individuare le sedi di svolgimento delle prove concorsuali utilizzando idonei locali di plessi scolastici di ogni ordine e grado, di sedi universitarie e di ogni altra struttura pubblica o privata.

Tale individuazione avviene tenendo conto delle esigenze di economicità delle procedure concorsuali (ossia con lo scopo di risparmiare) e nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente delle amministrazioni destinatarie delle predette procedure concorsuali a carico delle quali sono posti gli oneri derivanti dall’utilizzo delle strutture.

16) ASSUNZIONI IN SERVIZIO PROVVISORIE

La Riforma dei concorsi pubblici prevede che i candidati dichiarati vincitori e gli idonei, in caso di scorrimento della graduatoria, siano invitati dall’Amministrazione che può procedente ad assumere in servizio in via provvisoria. Ovvero, sotto riserva di accertamento del possesso dei titoli e dei requisiti prescritti per l’assunzione. Dunque, sono assunti in prova, la cui durata è definita in sede di contrattazione collettiva. Il testo stabilisce che il vincitore o l’idoneo che non assume servizio senza giustificato motivo entro il termine stabilito, decade dalla assunzione. Qualora il vincitore o l’idoneo assuma servizio, per giustificato motivo, con ritardo sul termine prefissatogli, gli effetti economici (quindi il pagamento dello stipendio) decorrono dal giorno di presa di servizio.

Per i cittadini di Stati terzi, è obbligatoria la presentazione, prima dell’assunzione, dei documenti comprovanti tutte le dichiarazioni presentate, ferma restando la tutela accordata ai rifugiati e ai titolari di protezione sussidiaria.

ALTRE NOVITÀ SUI CONCORSI

In linea con il nuovo regolamento sui concorsi pubblici, anche il Decreto PA 2023 convertito in Legge e il Decreto PA bis approvato alla Camera hanno introdotto una serie di interessanti novità sui concorsi pubblici. Scopriamo quali.

DECRETO PA CONVERTITO IN LEGGE

L’obiettivo prioritario del Decreto PA 2023 convertito in Legge è riuscire a completare ogni procedura concorsuale in sei mesi, ossia 180 giorni, come vi abbiamo spiegato nell’approfondimento sui nuovi limiti di durata dei concorsi pubblici. Tutto è orientato ad avere concorsi più veloci e facili, procedure più snelle, grazie alla digitalizzazione, per accelerare i tempi e nell’ottica di concludere entro il 2026 i progetti del PNRR. Le nuove misure sui concorsi pubblici inserite nel Decreto PA sono entrate in vigore il giorno seguente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (22 giugno 2023). Oltre alla semplificazione e alla velocizzazione delle procedure, il testo prevede anche:

  • la possibilità di non prevedere la prova orale nelle selezioni per figure non apicali delle Pubbliche Amministrazioni;

  • che nei concorsi pubblici devono essere considerati idonei i candidati collocatisi, nella graduatoria finale, entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi;

  • la possibilità di assumere giovani laureati con contratto di apprendistato o attraverso apposite convenzioni, studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro, da inquadrare nell’area dei funzionari;

Per maggiori dettagli su queste e le altre novità introdotte dal Decreto PA convertito in Legge sui concorsi, vi invitiamo a leggere questo approfondimento.

DECRETO PA BIS APPROVATO ALLA CAMERA

Sia nel testo originario che vi illustriamo in questo focus, che nel testo del Decreto PA bis approvato alla Camera, in via di conversione, vi sono tante novità sui concorsi pubblici. Ovvero, il testo prevede:

  • nuove assunzioni presso i Ministeri che vi illustriamo nella nostra area sui concorsi pubblici;

  • che le Pubbliche Amministrazioni possano assumere a tempo indeterminato, entro il 30 giugno 2026, per i lavoratori socialmente utili o di pubblica utilità;

  • “corsi concorsi” la cui gestione è affidata alla Scuola nazionale della pubblica amministrazione (SNA);

  • nuove regole per i concorsi dei dirigenti chimici e nuovi requisiti per i direttori sanitari;

  • diverse novità sul reclutamento nel mondo della scuola, sulle GPS e abilitazione per docenti delle scuole paritarie, come vi illustriamo in questo focus;

  • novità nella gestione delle graduatorie e delle riserve di personale PA per il reclutamento di personale negli Enti pubblici.

Per maggiori dettagli su queste e le altre novità sui concorsi, introdotte dal Decreto PA bis in via di conversione in Legge, vi invitiamo a leggere questo approfondimento.

RIFORMA CONCORSI PUBBLICI VALIDA NEL 2024

La riforma dei concorsi pubblici varata nel 2023 è valida e si applica ai concorsi del 2024 in quanto è la nuova normativa di riferimento in vigore.

IL TESTO DELLA RIFORMA CONCORSI PUBBLICI

Per maggiori dettagli, mettiamo a vostra disposizione il testo dello Decreto del Presidente della Repubblica 16 giugno 2023, n. 82 (Pdf 134 Kb) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.150 del 29-06-2023. Il testo contiene le “norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi”. 

Rendiamo disponibile anche la spiegazione del nuovo regolamento sui concorsi pubblici.

INTERESSANTI APPROFONDIMENTI CORRELATI

Per approfondire le novità sui concorsi vi consigliamo la lettura delle nostre guide su:

ALTRI APPROFONDIMENTI UTILI

Vi invitiamo a visitare la sezione con tutte le guide sui concorsi che viene costantemente aggiornata con tutte le novità normative legate alle selezioni pubbliche. Vi consigliamo anche la lettura dei nostri articoli sul nuovo portale reclutamento PA e sull’anagrafe digitale dipendenti pubblici. A vostra disposizione anche il nostro focus sulle nuove assunzioni tramite concorsi pubblici previste dal decreto PNRR e la nostra guida alle nuove risorse disponibili per la formazione dipendenti pubblici. Vi consigliamo anche la lettura del nostro focus che riassume tutte le assunzioni nei ministeri previste dal decreto PA bis.

CANDIDATURE AI CONCORSI PUBBLICI E AGGIORNAMENTI

Per tutte le informazioni sulle assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni potete visitare la nostra sezione dedicata ai concorsi pubblici aperti, che viene costantemente aggiornata con le nuove selezioni attive alle quali è possibile candidarsi. È disponibile anche la nostra pagina dedicata ai prossimi concorsi pubblici in uscita che offre anticipazioni sui bandi che usciranno nei prossimi mesi.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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11 Commenti

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  1. Buonasera,
    Sono stato assunto dopo aver vinto un concorso pubblico che prevedeva un posto a tempo indeterminato con un orario di 30 ore settimanali.
    Qualche giorno prima prima di essere convocato per firmare il contratto sono stato informato che a seguito di una delibera del cd dell’ente per cui avrei dovuto lavorare,l’orario è stato ridotto a 25 per motivi di bilancio.
    E’ legale modificare le condizioni contrattuali esplicitate in un bando pubblicato sul gazzettino ufficiale e che è stato approvato dall’ente con apposita delibera ?
    Spero di essere stato chiaro nella domanda

    Cordialmente

    Michele

    • Con la delibera l’ente può apportare la modifica che, in questo caso, è motivata dall’assenza di fondi necessari. Allo stesso modo lei può scegliere di accettare o meno le nuove condizioni contrattuali, ossia se accettare o rifiutare il lavoro.

  2. Prima dello svolgimento dei concorsi come prevede il nuovo regolamento è sempre obbligatorio fare un avviso di mobilità esterna?
    Grazie luigi

    • Si ma attenzione perché il Decreto PA Bis apporterà delle modifiche su questo tema, ma riferite solo ad alcune tipologie di concorso. Vi terremo aggiornati.

  3. Buongiorno,
    Mi chiedo se sia una procedura normale espletare la prova scritta dal proprio domicilio mentre quella orale sarà espletata in presenza. Questo è previsto in un bando pubblico per il reclutamento di dirigenti a tempo indeterminato. Prima della prova scritta è stata pubblicata una guida con la descrizione dettagliata di come il candidato dovrà stare seduto rispetto alla forma della stanza per il controllo della quale e’ previsto il posizionamento di un cellulare che guarda alle spalle del candidato. La cosa che non mi convince è che se malauguratamente dovesse esserci un problema alla rete internet questo è un motivo di esclusione, pertanto non è prevista alcuna forma di tutela e il candidato è già fuori gioco senza aver avuto la possibilità (opportunità) di dimostrare Il possesso dei requisiti di idoneità a ricoprire il ruolo previsto dal bando. Ritengo questa procedura poco trasparente, perché il candidato non ha il controllo dell’aula e degli altri candidati. Inoltre ritengo sia poco rispettosa delle pari opportunità e del pari diritto di accesso alla prova perché non tutti sono in possesso di strumentazioni tecnologiche impeccabili è pur volendo non si è in possesso delle stesse dotazioni. Mi chiedo se questa procedura sia a norma di legge o se sia una libera scelta dell’ente banditore. Grazie

  4. Le prove preselettive, tramite quiz multidisciplinare, saranno somministrate in modalità digitale tramite tablet o computer oppure o anche in modalità cartacea?
    Grazie

  5. Chiedo scusa, non ho compreso bene.
    Quando si parla di prove di concorso “online”, si intende la possibilità di poterlo fare a distanza,dal proprio domicilio? Grazie

    • No, salvo eccezioni, si tratta di svolgere le prove presso sedi territoriali usando strumenti informatici (es. tablet o computer)

    • Purtroppo c’è molta disinformazione. La misura a cui lei si riferisce rientra nel Decreto PA (in questo articolo invece parliamo della riforma dei concorsi pubblici sulla base dello Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di modifica al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487).
      In ogni caso, facendo riferimento al Decreto PA, è’ scorretto dire che è stata eliminata la prova orale fino al 2026, in quanto leggendo la norma si scopre che è prevista la possibilità (non vi è alcun obbligo) di evitare la prova orale e prevedere solo la prova scritta (più un eventuale preselezione) ma esclusivamente per i profili non apicali (es. i funzionari). Quindi di fatto non vale per tutti i concorsi pubblici e soprattutto non è un vincolo imposto. Trova maggiori informazioni qui: https://www.ticonsiglio.com/novita-concorsi-decreto-pa/

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