Prescrizione canone RAI: come evitare di pagare gli arretrati

Come funziona la prescrizione del canone RAI, quando scatta e come fare per evitare di pagare le quote arretrate

RAI
Photo credit: Claudio Divizia / Shutterstock
adv

Con una nuova sentenza la Cassazione ha stabilito che la prescrizione per il canone RAI non pagato scatta una volta passati 10 anni.

Questo vuol dire che chi ha dei pagamenti in arretrato, potrà e dovrà pagare solo quelli degli ultimi 10 anni.

E questo vale sia per gli arretrati del canone RAI addebitati in bolletta sia per quelli antecedenti, risalenti cioè ai periodi in cui il versamento avveniva tramite bollettino.

In questo articolo vi spieghiamo come funziona la prescrizione del canone RAI e come farla valere per non pagare gli arretrati.

COME EVITARE DI PAGARE GLI ARRETRATI DEL CANONE RAI

Per evitare di pagare gli arretrati del canone RAI è possibile far valere i termini generici della prescrizione.

Si tratta quindi di una condizione che non vale per tutti, ma solo per quelli che hanno debiti col Fisco a causa del mancato pagamento del canone RAI risalenti a prima della sua introduzione nella bolletta della luce (nel 2016). A conti fatti, si possono evitare di pagare solo gli arretrati del canone RAI risalenti al 2013 / 2014 e agli anni precedenti.

A confermarlo sono stati i Giudici della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 33213 del 29 novembre 2023, che hanno dichiarato che la riscossione del canone TV è sottoposta a una prescrizione decennale.

In pratica il credito erariale si prescrive nel termine decennale ordinario.

Vediamo nel dettaglio cosa comporta questa decisione degli Ermellini per chi ha arretrati sui pagamenti del canone RAI.

QUANDO CADE IN PRESCRIZIONE IL CANONE RAI

L’ordinanza della Cassazione che certifica la decisione sulla prescrizione del canone RAI stabilisce che, trascorsi 10 anni, il contribuente potrebbe evitare il pagamento delle quote arretrate. Dopo tale periodo, il contribuente è liberato dall’obbligo di pagamento, poiché il diritto delle Entrate è considerato estinto.

La Suprema Corte, infatti, ha affermato che, per quanto riguarda la tassa di possesso del televisore o l’abbonamento alla TV di Stato, si applica l’articolo 2946 del Codice Civile. Questo articolo stabilisce che, salvo diverse disposizioni di legge, i diritti si estinguono per prescrizione entro 10 anni. Dunque, una volta trascorsi dieci anni, l’Agenzia delle Entrate non può richiedere i pagamenti arretrati e il possessore della televisione non è più obbligato a versare alcunché al Fisco.

Ciò vuol dire che, per esempio, gli arretrati del 2013 possono essere richiesti dall’Agenzia delle Entrate, solo fino al 31 dicembre 2023 e non più dal 2024. Quelli del 2014, solo entro fine dei 10 anni e così via.

COME FUNZIONA IL PAGAMENTO DEL CANONE RAI

Ad oggi il pagamento del canone RAI avviene direttamente sulla bolletta dell’elettricità ed è pari a 90 euro. Ricordiamo che, salvo i casi di esenzione del canone RAI, questa imposta si paga con l’addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche in 10 rate mensili, da gennaio a ottobre di ogni anno.

È bene precisare anche che nella Legge di Bilancio 2024 è stata inserita la riforma del canone RAI.

Dal 2024 il canone costerà 70 euro, al posto dei 90 euro previsti fino al 2023, mentre non è escluso che verranno cambiate anche le modalità di pagamento e di recupero degli arretrati (quando ancora dovuti e non soggetti a prescrizione).

In questo articolo, in continuo aggiornamento, vi spieghiamo quali sono le novità introdotte dal Governo con la riforma del canone RAI 2024.

COSA SUCCEDE SE NON SI PAGA IL CANONE RAI

Chi non paga il canone RAI, nonostante l’addebito in bolletta, non rischia la sospensione della fornitura di rete elettrica ma la relativa sanzione. Lo stesso vale per gli arretrati (cui recupero prevede anche l’addebito della relativa ammenda).

Tuttavia, bisogna specificare che, essendo oggi automatico l’addebito in bolletta, il mancato pagamento del canone RAI coincide inevitabilmente con il mancato pagamento delle utenze. Per cui in questi casi l’utente in mora andrà inevitabilmente incontro alle relative conseguenze (come appunto la sospensione dell’elettricità), a meno che non dimostra di:

  • appartenere a una delle categorie esenti elencate in questa guida;
  • non essere in possesso di TV in casa.

COME DIMOSTRARE DI NON AVERE LA TV IN CASA

Per dimostrare di non avere la TV in casa – ed evitare di pagare il canone RAI – è necessario presentare una specifica richiesta all’Agenzia delle Entrate, come vi spieghiamo in questa guida.

Infatti, dal 2016, vige la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica. Il pagamento del canone avviene quindi, in automatico. Regola, questa, valida anche nel 2024, salvo novità che potrebbero arrivare con la riforma del canone Rai (su cui vi aggiorneremo).

Chiariamo anche che il modulo di non detenzione, per avere effetto a partire dal 1° gennaio di un dato anno di riferimento, deve essere presentato a partire dal 1° luglio dell’anno precedente ed entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento stesso.

Ad esempio, per avere effetto per l’intero canone dovuto per il 2024, la dichiarazione sostitutiva di non detenzione deve essere presentata dal 1° luglio 2023 al 31 gennaio 2024. Per altri dettagli e per scaricare il modulo necessario, vi consigliamo di leggere questa guida.

adv

CHI CONTROLLA SE HO LA TV IN CASA

Sono le forze di polizia, principalmente la Guardia di Finanza, sempre con delega della Procura competente, a effettuare i controlli per verificare chi ha in casa la TV.

Ricordate che presentando il modello di non detenzione di un apparecchio televisivo si fa una dichiarazione con i relativi effetti di legge. Quindi, nei casi in cui sia stata inviata una falsa dichiarazione di non detenzione, si riceverebbe anche una denuncia per reato di false dichiarazioni.

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate potrebbe recuperare quanto non versato negli anni precedenti, dall’intestatario dell’utenza dell’energia elettrica. Ovviamente, salvo i casi di prescrizione del canone RAI.

LA GUIDA AL CANONE RAI

Nella guida al canone RAI, vi indichiamo tutte le regole attualmente in vigore per questo tributo. In questo articolo vi spieghiamo quali sono le novità introdotte dal Governo con la riforma del canone RAI 2024. Vi ricordiamo che nella Legge di Bilancio 2024, il Parlamento deciderà sul futuro del canone RAI nell’ok finale alla Manovra, previsto entro il 31 dicembre 2023.

Intanto, se volete sapere chi non paga o meglio chi non è obbligato a pagare il canone TV, vi ricordiamo che alcuni cittadini possono richiedere l’esenzione del canone RAI seguendo le regole che trovate in questa guida.

ALTRI APPROFONDIMENTI UTILI E AGGIORNAMENTI

Mettiamo a vostra disposizione il nostro elenco aggiornato dei bonus 2024 già confermati e prorogati. L’Esecutivo sta inoltre valutando, per il 2024, il bonus rottamazione TV.

Se volte, invece, sapere tutte le agevolazioni disponibili per lavoratori e famiglie, e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

Iscrivetevi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti e restare informati sulle novità, e al nostro canale Telegram per avere le notizie in anteprima.  È anche possibile restare aggiornati anche seguendo il nostro canale di Whatsapp.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.

Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando su "segui".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *