Il 2 aprile scorso si è svolto un nuovo incontro tra il Ministero dell’istruzione e i sindacati per proseguire la contrattazione sulla retribuzione dei Dirigenti scolastici.
Tra gli argomenti affrontati, spiccano la ridefinizione del riparto delle risorse integrative del FUN e i criteri per l’attribuzione della retribuzione di risultato.
Lo rende noto il sindacato Cisl Scuola, che sottolinea come anche quest’anno si registrano ritardi e incertezze nel pagamento degli emolumenti, con il mancato allineamento alla tempistica dell’anno scolastico in corso.
La questione riguarda non solo la retribuzione di risultato, ma anche quella di posizione, entrambe influenzate dal nuovo sistema di valutazione dei Dirigenti scolastici introdotto nel corso dell’anno dal MIM.
Vediamo ne dettaglio di seguito tutte le novità emerse nel corso dell’incontro.
PROSEGUE LA TRATTATIVA TRA MINISTERO E SINDACATI SULLE RETRIBUZIONI DEI DIRIGENTI SCOLASTICI
Stando a quanto riporta la Cisl Scuola, mercoledì 2 aprile sono riprese le trattative tra il Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) e i sindacati della scuola relative alle retribuzioni di posizione e di risultato dei Dirigenti scolastici.
La retribuzione dei DS continua, infatti, a essere un tema critico e irrisolto, dato che anche quest’anno si ripropone il problema del mancato allineamento all’anno scolastico in corso.
A peggiorare la situazione – sottolinea il sindacato – si attende ancora il via libera degli organi di controllo per la ridefinizione del riparto delle risorse integrative del FUN per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023. Questa situazione impedisce la chiusura definitiva dei vecchi contratti integrativi regionali.
Anche la ripartizione della retribuzione di risultato e il pagamento delle reggenze per l’anno scolastico 2023/2024 sono attualmente bloccati. La causa principale è la necessità di ottenere prima la certificazione delle annualità precedenti, un processo che, dato il ritmo degli organi di controllo, non lascia presagire tempi brevi. Questo ritardo, precisa la Cisl Scuola, è inaccettabile e continua a creare disagi per i Dirigenti scolastici.
IL NUOVO SISTEMA DI VALUTAZIONE E IL RINNOVO DEL CONTRATTO INTEGRATIVO
L’anno scolastico in corso ha visto l’introduzione di un nuovo sistema di valutazione per i Dirigenti scolastici. Tuttavia, il Contratto Integrativo Nazionale (CIN) per il 2024/2025 non è ancora stato definito.
Il CIN 2024/2025 è il primo contratto integrativo a recepire le novità introdotte dal nuovo sistema di valutazione, il quale prevede nuove modalità per l’attribuzione della retribuzione di risultato.
Durante l’incontro – riporta il sindacato – è stata confermata la firma del Decreto che definisce gli obiettivi da assegnare ai Dirigenti scolastici, ora in attesa di approvazione da parte degli organi di controllo. Sono stati identificati quattro livelli di merito per la valutazione:
- inferiore a 30 punti: valutazione negativa, retribuzione pari a zero;
- 31-54 punti: valutazione sufficiente, retribuzione pari all’80% del massimo;
- 55-79 punti: valutazione buona, retribuzione pari al 90% del massimo;
- 80+ punti: valutazione ottima, retribuzione al 100%.
Inoltre, il 5% dei Dirigenti scolastici con le valutazioni più alte riceverà una maggiorazione del 30% sulla retribuzione di risultato.
LA NOVITÀ SU PNRR E ASSUNZIONI
Durante l’incontro è stata sollevata anche la questione del versamento del 20% dei compensi PNRR al Fondo Unico Nazionale. Il Ministero ha riconosciuto la necessità di fornire indicazioni chiare e ha annunciato che interpellerà la Funzione Pubblica per una soluzione definitiva.
Sul fronte delle assunzioni, è stato confermato che il concorso ordinario per Dirigenti scolastici sta procedendo regolarmente e che, con ogni probabilità, i nuovi dirigenti scolastici saranno assunti a Settembre 2025. L’obiettivo è ottenere l’autorizzazione per coprire tutti i posti vacanti e disponibili.
LE PROPOSTE DELLA CISL SCUOLA
La CISL Scuola ha richiesto di apportare alcune modifiche alle soluzioni proposte dal Ministero, in particolare:
- chiarire l’algoritmo di calcolo della retribuzione di risultato per garantire trasparenza e precisione;
- ridurre il divario retributivo tra la prima e la terza fascia, attualmente troppo ampio (22.100 € a fronte di 14.100 € annui);
- migliorare le tempistiche di attribuzione della reggenza in caso di assenza del dirigente scolastico, garantendo che il periodo utile sia pari o superiore a 30 giorni.
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