Prosegue la trattativa sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) Scuola 2022 – 2024.
Nell’incontro tra ARAN e sindacati dello scorso 26 marzo sono stati presentati gli aumenti salariali previsti per i diversi settori del comparto Istruzione e Ricerca, che complessivamente ammontano a un incremento del 6%.
Per i docenti delle scuole è previsto un aumento di stipendio in media di 150 euro al mese, mentre per il personale ATA si aggira attorno a 130 euro mensili.
Tuttavia, le cifre stanziate sono state giudicate insufficienti dai sindacati.
Vediamo nel dettaglio tutti gli aumenti di stipendio previsti con il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca 2022 – 2024 e la reazione dei sindacati.
AUMENTI DI STIPENDIO PER DOCENTI E ATA CON IL RINNOVO DEL CCNL SCUOLA 2022 2024
Il 26 marzo 2025 si è svolto un nuovo incontro presso l’ARAN per discutere il rinnovo del CCNL “Istruzione e Ricerca” 2022 – 2024, che ha avuto come tema centrale la verifica delle risorse destinate al nuovo Contratto.
Le risorse attualmente disponibili derivano dalle Leggi di Bilancio degli anni precedenti. L’incremento retributivo complessivo è pari al 5,78% a partire dal 2024, con un ulteriore 0,22% destinato al salario accessorio dal 2025, per un aumento totale del 6%.
Gli aumenti di stipendio medi mensili previsti per i diversi settori del comparto sono i seguenti:
- Scuola – 142 euro, con una media di 150 euro per il personale docente e 130 euro per il personale ATA;
- Università – 141 euro;
- Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) – 173 euro;
- Ricerca – 211 euro.
Per il personale scolastico, gli arretrati per il 2024 ammontano a 735 euro, mentre dal 2025 è previsto un aumento di 142 euro mensili. A questi si aggiungerebbero 136 euro mensili per il CCNL 2025/2027, se il nuovo contratto venisse firmato, al netto delle indennità di vacanza contrattuale previste.
Gli arretrati e gli aumenti mensili per il restante personale del comparto sono pari a 892 euro arretrati e 75 euro mensili per il personale AFAM, 792 euro arretrati e 66 euro mensili per il personale delle Università e 1.574 euro arretrati e 110 euro mensili per il personale degli Enti di Ricerca.
LA POSIZIONE DEI SINDACATI
Secondo la Flc Cgil, gli aumenti proposti sono insufficienti. Per garantire un adeguato potere d’acquisto al personale del comparto, sarebbero necessari incrementi di almeno 400 euro mensili, considerando un’inflazione che ha superato il 17% nel triennio di riferimento.
Inoltre, quasi il 60% degli aumenti è stato già anticipato sotto forma di indennità di vacanza contrattuale (circa 80 euro mensili), riducendo gli effettivi incrementi che i lavoratori vedranno in busta paga a poco più di 60 euro medi al mese.
Durante l’incontro all’ARAN, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ha sottolineato la necessità di attingere al fondo per la valorizzazione del personale scolastico. Pacifico ha affermato che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, potrebbe destinare queste risorse al Contratto, oltre a cercare ulteriori fondi per la continuità didattica.
Infine, Pacifico ha sottolineato la necessità di garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. È stata inoltre richiesta l’assegnazione delle risorse del 5% del vecchio Contratto al personale degli Enti di Ricerca, rimaste bloccate in assenza del rinnovo dei profili dell’ordinamento professionale.
Anche per la Cisl Scuola le risorse previste non possono soddisfare le attese del personale del comparto Istruzione e Ricerca, che oltre al recupero del potere d’acquisto diminuito a causa dell’inflazione da tempo chiede un più giusto riconoscimento del proprio lavoro, pertanto è indispensabile disporre di ulteriori risorse.
Il sindacato ha sottolineato, inoltre, che il rinnovo del CCNL si sta discutendo a triennio abbondantemente scaduto, una anomalia a cui occorre porre rimedio, anche per evitare che la corresponsione degli anticipi sui benefici contrattuali riduca eccessivamente i margini di intervento del negoziato sulla parte economica del Contratto.
Dal canto suo la Uil Scuola Rua, che, lo ricordiamo, non ha sottoscritto il Contratto Scuola firmato il 18 Gennaio 2024 – CCNL ISTRUZIONE E RICERCA 2019 2021 (Pdf 2Mb), ha evidenziato che i 3 miliardi di euro destinati al rinnovo contrattuale, già previsti dalla Legge di Bilancio, sono insufficienti a garantire aumenti adeguati.
Per questo motivo, il sindacato ha ribadito la necessità di risorse aggiuntive, proponendo due possibili soluzioni: detassare gli aumenti contrattuali e anticipare le risorse già accantonate per il successivo triennio contrattuale 2025/2027. Questi interventi, secondo la Uil Scuola Rua, sarebbero essenziali per assicurare un rinnovo contrattuale dignitoso per il personale scolastico.
GLI ANTICIPI DEGLI AUMENTI RETRIBUTIVI NEL 2025
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2025 ha previsto un anticipo degli aumenti retributivi che saranno inseriti nel nuovo CCNL Istruzione e Ricerca 2022 – 2024, tramite l’indennità di vacanza contrattuale (IVC) per Docenti e ATA.
La Ragioneria Generale dello Stato ha già pubblicato gli importi dell’IVC che sarà corrisposta al personale delle scuole nel 2025. Per tutti i dettagli vi invitiamo a visitare questa pagina, dove trovate le Tabelle con l’importo IVC 2025 per tutto il personale del comparto Istruzione e Ricerca in pdf da scaricare e consultare.
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