Le accise sulla benzina sono imposte dovute dalle imprese produttrici e distributrici di carburanti allo Stato, pagate dal consumatore perché incluse nel prezzo finale di vendita del prodotto acquistato.
Dal 1995 le accise sono state inglobate in un’unica tariffa indifferenziata che finanzia il bilancio statale e aiuta il Governo a fronteggiare emergenze dovute a disastri naturali o eventi militari. Tra l’altro, visto che l’attuale Governo non ha rifinanziato il taglio introdotto dal precedente Esecutivo allo scoppio della guerra in Ucraina, dagli ultimi dati del 6 marzo 2023 tali imposte hanno influito sul prezzo finale del carburante fino a ben il 55%, compresa l’IVA.
In questa guida vi spieghiamo cosa sono le accise sulla benzina, quante sono, perché le paghiamo e che incidenza hanno sul costo del carburante.
COSA SONO LE ACCISE SULLA BENZINA
Le accise sui carburanti, in linea generale, sono le imposte sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo, generalmente aliquote forfettarie per litro di prodotto venduto. Dunque, le accise sono tasse applicate sui carburanti quali benzina, gasolio, GPL e metano, per far fronte a esigenze di cassa da parte dello Stato.
Le accise sulla benzina sono state introdotte per la prima volta negli anni ’30 e, da allora, subiscono modifiche normative per il diverso utilizzo dei proventi o per dei tagli sul loro costo. Ad esempio, il Governo Meloni non ha confermato il taglio sulle accise voluto da Draghi per affrontare l’emergenza in Ucraina, anche per scoraggiare il consumo eccessivo di idrocarburi e, di conseguenza, diminuire l’inquinamento dell’aria causato dalla loro immissione nell’atmosfera. Ma andiamo a vedere tutti i dettagli.
COSA FINANZIANO LE ACCISE SULLA BENZINA
Le accise finanziano, in sostanza, le casse dello Stato. I loro proventi sono destinati a fronteggiare emergenze nazionali come guerre, calamità naturali, emergenze sanitarie. Allora, perché paghiamo le accise sui carburanti? È molto semplice: sostanzialmente, quando andiamo a fare benzina contribuiamo a pagare le tasse dovute dalle imprese distributrici allo Stato.
Le accise pesano sul costo finale della benzina, del gasolio o del GPL, perché le imprese distributrici o importatori di idrocarburi si rivalgono sul consumatore, riaddebitando un importo aggiuntivo sul prezzo di vendita. È importante capire quanto incidono le accise sui carburanti, in modo da poter prendere decisioni consapevoli sul nostro consumo di benzina, gasolio o GPL.
QUANTO INCIDONO LE ACCISE SUL COSTO DELLA BENZINA
Ma quanto incassa lo Stato con le accise sui carburanti? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo considerare che il prezzo dei carburanti dipende da 3 componenti:
- il costo del prodotto sul mercato;
- l’accisa che insiste sul prodotto;
- l’IVA.
Fatta questa doverosa premessa, per scoprire quanto incidono le accise sul prezzo dei carburanti dobbiamo considerare i dati ricevuti del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), riferiti alla media settimanale dei prezzi dal 27 febbraio al 5 marzo 2023, consultabile in questa pagina. Secondo il MASE, infatti, l’accisa pesa quasi il 40% sul costo finale di benzina e diesel e circa il 18% sul GPL. Aggiungendo l’IVA al 22% (calcolata sul costo del netto a cui si aggiunge l’accisa) il carico sale al 55% circa per benzina e gasolio e circa il 40% per il GPL.
PREZZI MEDI NAZIONALI DEI CARBURANTI
I prezzi nazionali (€/1.000 litri) della benzina, del gasolio e del gpl per l’autotrazione in modalità self-service sono i seguenti:
- benzina: 1.852,84 euro di cui, 728,40 (accisa), 334,12 (IVA) e 790,32 (netto). Dunque, l’accisa incide sul costo del prodotto per il 39,3126%;
- gasolio auto: 1.809,06 euro di cui 617,40 (accisa), 326,22 (IVA) e 865,44 (netto) Dunque, l’accisa incide sul costo del prodotto per il 34,1282%;
- Gpl: 802,63 euro di cui 147,27 (accisa), 144,74 (IVA) e 510,62 (netto). Dunque, l’accisa incide sul costo del prodotto per il 18,3484 %.
QUANTO INCASSA LO STATO SULLE ACCISE
Ricapitolando, lo Stato incassa tra il 18,35% e il 39,3% complessivo sulle accise carburanti, a cui si deve aggiungere l’IVA applicata sul prodotto finale. Il Governo ha totalizzato un incremento di +2.565 milioni di euro (+12,1%), come afferma anche una ricerca condotta dal MEF e disponibile a questo comunicato stampa.
QUANTE SONO LE ACCISE SULLA BENZINA
Attualmente sulla benzina in Italia insistono, tra le altre, accise nate originariamente a seguito della guerra in Etiopia, della missione Onu in Libano o della ricostruzione del disastro del Vajont. A dire il vero , però, tali accise sono state riorganizzate dall’UE in un’unica imposta nel 1995, alla lucce della “rivoluzione normativa” che vale la pena spiegare nel dettaglio.
LA NORMATIVA
Le prime accise, ovvero le imposte sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo, sono state disciplinate dal Testo Unico sulla Finanza Locale di cui al R.D. 14 settembre 1931, n. 1175. Poi, con il RDL 334 del 1939 fu istituita la prima accisa intesa come “sovraimposta di confine” sugli oli minerali e sui prodotti della loro lavorazione, inclusi i carburanti.
Tali imposte di fabbricazione, applicate con aliquote differenziate ai singoli prodotti considerati, sono state nel tempo utilizzate (specie con riferimento ai carburanti) per far fronte ad impellenti esigenze economiche dello Stato derivanti da eventi eccezionali quali, ad esempio:
- la guerra di Etiopia del 1935 e la guerra del Libano del 1983;
- la crisi di Suez del 1956;
- il disastro del Vajont del 1963;
- l’alluvione di Firenze del 1966;
- il terremoto del Belice del 1968, il terremoto del Friuli del 1976 e il terremoto dell’Irpinia del 1980.
Tali imposte sono state tutte soppresse a decorrere dal 1993 quando è subentrata la riorganizzazione legislativa della Comunità Europea. In particolare:
- con l’entrata in vigore delle direttive 92/12/CEE, 92/82/CEE, 92/83/CEE e 92/84/CEE è stata sancita l’armonizzazione di tale tributo tra gli Stati membri;
- con il Decreto Legislativo 26 ottobre 1995 n. 504, ovvero il testo unico delle accise (TUA), la normativa comunitaria è stata trasfusa nell’ordinamento nazionale.
È bene precisare che il TUA ha subìto nel tempo alcune modifiche a seguito dell’emanazione anche di altre direttive europee in materia, ma è tuttora questo testo a regolare l’asset generale delle accise sulla benzina. A gestirle è l’Agenzia Dogane e Monopoli che a gennaio ha pubblicato questo documento che riassume le aliquote d’imposta vigenti al 1° gennaio 2023.
TAGLIO ALLE ACCISE BENZINA: NOVITÀ
Come accennato, nel corso del 2022, a causa del rialzo dei prezzi della benzina connesso alla crisi internazionale in Ucraina, il Governo è intervenuto più volte scontando le accise sul carburante. Vi sono stati diversi interventi in tal senso, validi fino al 31 dicembre 2022, nati per fronteggiare i rincari sui carburanti come vi spieghiamo in questo focus. In particolare, gli interventi “taglia accise” sono iniziati con il Decreto Energia (o “Taglia prezzi”) a marzo 2022, prorogato più e più volte.
Il termine di scadenza per il taglio accise, l’ultimo di una lunghissima serie di proroghe, è stato il 31 dicembre 2022 disposto dal Decreto Aiuti Quater convertito in Legge. Dopo quella data, il taglio non è stato più prorogato. Il Parlamento, al contrario, ha deciso di intervenire sul settore con più controlli per evitare “sciacallaggio” con il Decreto trasparenza prezzi carburanti convertito in Legge. La scelta politica del Governo è stata dettata dal fatto che lo sconto di 30,5 cent al litro sul prezzo dei carburanti sarebbe costato 10 miliardi allo Stato nel 2023 e che si intende destinare tali fondi ad altre misure per le famiglie e i lavoratori.
LE ACCISE SULLA BENZINA IN ALTRI PAESI EUROPEI
La tassazione italiana sui carburanti è estremamente alta paragonata a quella degli altri Paesi europei, secondo un rapporto della società energetica ACEA consultabile in questa pagina. Il report contiene la classificazione completa di quanto impattano le accise sui carburanti nei vari Paesi d’Europa. La Germania, ad esempio, è uno dei Paesi dove le accise sulla benzina sono state abbassate per contrastare gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina (-35 centesimi sulla benzina; –17 centesimi sul gasolio).
In tutti i paesi dell’UE, è al vaglio un intervento per cercare di abbassare a livello strutturale il valore di questa componente che grava sui consumatori e fa lievitare il prezzo finale della benzina. Vi aggiorneremo se accadrà.
ALTRE AGEVOLAZIONI E AGGIORNAMENTI
Per sapere di più degli interventi legislativi contro il caro energia, vi consigliamo anche i nostri approfondimenti sui bonus energia imprese 2023, sui bonus pellet 2023 e sul bonus teleriscaldamento 2023. Inoltre, vi invitiamo a leggere anche quello sul bonus bollette 2023.
Vi consigliamo anche di leggere le novità del bonus patente, del bonus trasporti 2023, la nostra guida sul bonus carburante autotrasporto 2023 gas naturale e quella sul bonus carburante per l’autotrasporto per le persone. Per conoscere tutti i bonus e le agevolazioni a favore delle famiglie e dei datori di lavoro è possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle imprese e la sezione dedicata agli aiuti alle persone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.
Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita.