I requisiti per lavorare come educatori negli asili nido e nelle scuole materne non cambiano fino al 2027, in deroga a quanto previsto dal nuovo CCNL Funzioni locali.
Lo chiarisce una nota dei Ministri della Giustizia e della Pubblica amministrazione, Carlo Nordio e Paolo Zangrillo.
Fino all’anno scolastico 2026 – 2027, i Comuni possono utilizzare le graduatorie comunali vigenti del personale educativo e ausiliario, anche in deroga al possesso del titolo di studio previsto dal CCNL Funzioni locali 2019 2021.
Vediamo nel dettaglio di seguito tutti i chiarimenti forniti dai Ministri Nordio e Zangrillo.
NON CAMBIANO I REQUISITI PER EDUCATORI ASILI NIDO E MATERNE
I Ministri della Giustizia e della Pubblica amministrazione, Carlo Nordio e Paolo Zangrillo, in risposta alle richieste di chiarimento che stanno giungendo in vista della ripresa delle attività educative e scolastiche per l’infanzia per il prossimo mese di settembre, hanno infatti precisato, attraverso una nota, che non cambiano i requisiti per l’esercizio della professione di educatore scolastico dell’infanzia.
Lo rende noto un recente comunicato pubblicato dal Ministero per la Pubblica Amministrazione.
I Comuni potranno dunque continuare a utilizzare fino all’anno scolastico 2026-2027 le graduatorie comunali vigenti del personale educativo e ausiliario – si legge nel comunicato ministeriale – anche in deroga al possesso del titolo di studio come previsto dall’articolo 15-bis del decreto-legge n.19 del 2024.
Il CCNL Funzioni locali 2019 2021, in vigore dal 2024, ha introdotto, infatti, delle novità per il personale degli asili nido e delle scuole d’infanzia, come vi spieghiamo in questo approfondimento. Tuttavia, al fine di assicurare la continuità dell’erogazione dei servizi educativi e scolastici comunali dell’infanzia, il Decreto PNRR 2024 convertito in Legge ha previsto che le graduatorie comunali vigenti del personale scolastico educativo e ausiliario gestite direttamente dai comuni possono essere utilizzate fino all’anno scolastico 2026/2027, anche in deroga al possesso del titolo di studio previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto funzioni locali per il triennio 2019-2021, per l’immissione in servizio a tempo determinato nonché per l’immissione in servizio a tempo indeterminato nell’Area degli istruttori nei casi in cui il personale abbia maturato almeno tre anni di esercizio dell’attività professionale.
Dunque, nel rispetto dei requisiti stabiliti dalla suddetta norma, i Comuni possono regolarmente avviare le attività necessarie all’avvio del prossimo anno scolastico, utilizzando le graduatorie in essere.
Si tratta di un intervento normativo fortemente voluto dal governo, – si legge nel comunicato – per garantire la continuità lavorativa di chi oggi è occupato come supplente nei nidi e nelle scuole dell’infanzia degli enti locali di tutta Italia, nonché per gestire la fase transitoria rispetto alle qualifiche e ai titoli professionali del personale dedicato ai bambini tra 0 e 6 anni, determinato dal contratto nazionale di lavoro per l’accesso ai concorsi.
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