Rimborso 730 bloccato: perché non è ancora arrivato? Cosa fare 

Dal controllo preventivo alla proposta di compensazione, ecco perché il rimborso 730 del 2025 può essere bloccato e il vademecum su cosa fare se succede

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Il rimborso 730 può essere bloccato.

In alcuni casi, infatti, l’Agenzia delle Entrate può fermare temporaneamente l’erogazione. I motivi sono diversi, ma il contribuente ha la possibilità di regolare la propria posizione.

Vediamo insieme cosa fare quando questo accade e come sbloccare il pagamento.

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QUANDO IL RIMBORSO 730 VIENE BLOCCATO

Il rimborso 730 può essere bloccato per due motivi principali:

  • la presenza di debiti fiscali pendenti, ossia somme dovute a seguito della notifica di cartelle di pagamento ancora insolute;

  • l’attivazione di controlli preventivi.

Dal 2025, la soglia per la verifica dei debiti fiscali è stata abbassata. Ovvero, se il rimborso spettante supera i 500 euro, l’Agenzia delle Entrate deve prima accertarsi che il contribuente non abbia cartelle di pagamento non saldate. Se risultano, invece, viene notificata una proposta di compensazione.

I controlli preventivi scattano invece quando il Modello 730 presenta incoerenze o quando il rimborso supera i 4.000 euro.

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COSA FARE SE NON ARRIVA IL RIMBORSO

Se il rimborso non è arriva, la prima cosa da fare è verificare se si è ricevuta una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate. Può trattarsi di una proposta di compensazione oppure di un avviso di controllo preventivo:

  • nel caso di proposta di compensazione, il destinatario ha 60 giorni di tempo per accettarla o rifiutarla, cioè in questo arco di tempo può decidere se pagare il debito o fare ricorso. Se il debitore rifiuta di pagare, le somme che l’ente dovrebbe corrispondergli (crediti, rimborsi, ecc.) non gli vengono sbloccate, ma rimangono “bloccate” fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello della notifica. Durante questo periodo, l’Agente della Riscossione (ad esempio, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione) ha la facoltà di avviare l’azione esecutiva. Questo significa che può agire per riscuotere forzatamente il debito, ad esempio attraverso un pignoramento (di conti correnti, stipendi, beni immobili, ecc.).

  • se invece si è soggetti a controllo preventivo, occorre attendere la conclusione delle verifiche. In ogni caso, è utile accedere al proprio cassetto fiscale online per monitorare lo stato della dichiarazione e dei rimborsi. In questi casi, il rimborso non viene erogato dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, ma direttamente dall’Agenzia delle Entrate, solo dopo la conclusione dei controlli. Il termine massimo per l’erogazione è 6 mesi dopo la scadenza della dichiarazione, quindi entro Marzo dell’anno successivo.

Se non si riceve alcuna comunicazione e il rimborso tarda oltre Marzo, è consigliabile contattare direttamente l’Agenzia delle Entrate o rivolgersi a un intermediario abilitato per verificare eventuali anomalie.

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GUIDA AL MODELLO 730 2025

Per approfondire, vi consigliamo le nostre guide sul modello 730 2025 o il modello 730 precompilato.

Dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi, il contribuente può trovarsi in una situazione di debito o credito, in questo caso per capire come funziona vi consigliamo di leggere i nostri articoli sul rimborso Irpef, il rimborso 730 in busta paga e quello sul rimborso 730 per i pensionati.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi segnaliamo anche il nostro articolo sulla riforma fiscale 2025 e quello dove vi spieghiamo quando arriva il rimborso IRPEF 2025.

Interessanti anche le novità che riguardano le detrazioni fiscali nel 2025.

Per scoprire tutte le agevolazioni attive e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

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