Le detrazioni per le spese mutuo possono essere riconosciute nel 730 – 2025 e sono utili per ridurre le tasse da pagare.
Le spese per gli interessi passivi versati alla banca per contrarre un mutuo, nonché le relative spese e oneri accessori che si possono detrarre quest’anno sono quelle del 2024.
La detrazione è pari al 19% delle spese sostenute, con un limite diverso a seconda del tipo di mutuo contratto e spetta a prescindere dall’ammontare del reddito complessivo.
In questa guida spieghiamo in modo chiaro e dettagliato quali sono e quanto si recupera.
COSA SONO LE DETRAZIONI SPESE MUTUO
Le detrazioni per le spese per il mutuo sono degli “sconti” sull’imposta lorda IRPEF riconosciute in dichiarazione dei redditi per i costi sostenuti per gli interessi passivi, gli oneri accessori e le quote di rivalutazione pagati in relazione ai mutui. Si tratta di una detrazione dall’imposta lorda pari al 19%. Tuttavia, gli importi massimi di detrazione sul modello 730 2025 variano a seconda della finalità del mutuo.
È bene precisare che gli “interessi passivi del mutuo” sono gli interessi che il mutuatario deve pagare alla banca come remunerazione per aver ottenuto il prestito necessario per l’acquisto dell’immobile. Questi interessi rappresentano il costo associato all’utilizzo dei fondi ricevuti. Quindi la parte degli interessi che può essere detratta è l’importo pagato annualmente alla banca tramite le rate del mutuo.
A livello normativo la detrazione spese mutuo è prevista e disciplinata dal Testo Unico sulle Imposte sui Redditi.
QUALI SPESE PER UN MUTUO SONO DETRAIBILI
La detrazione mutuo è ammessa per gli interessi passivi e gli oneri accessori pagati nel corso del 2024, indipendentemente dalla scadenza della rata (principio di cassa). Gli oneri accessori che rientrano in questa detrazione includono diverse voci, come ad esempio:
- le maggiori somme pagate a causa delle variazioni del cambio di valuta relative ai mutui stipulati in altre valute;
- le commissioni dovute agli istituti di credito per la loro attività di intermediazione;
- gli oneri fiscali, come l’imposta per l’iscrizione o la cancellazione di ipoteca e l’imposta sostitutiva sul capitale prestato;
- la commissione per lo scarto rateizzato nei mutui in contanti, le spese di istruttoria e di perizia tecnica;
- le penalità per l’anticipata estinzione del mutuo;
- le spese notarili, che includono l’onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo e le spese sostenute dal notaio per conto del cliente, come l’iscrizione e la cancellazione dell’ipoteca.
Sono escluse dalla detrazione alcune spese, come ad esempio:
- le spese di assicurazione dell’immobile;
- le spese per l’onorario del notaio per la stipula del contratto di compravendita, le imposte di registro, l’IVA e le imposte ipotecarie e catastali connesse al trasferimento dell’immobile;
- le spese per l’incasso delle rate di mutuo.
QUANTO SI RECUPERA DAL 730 PER UN MUTUO
Le detrazioni per le spese mutuo riconoscono uno sconto pari al 19% degli interessi passivi pagati, recuperabile nel modello 730 2025, ma con limiti e condizioni variabili a seconda del tipo di finanziamento stipulato. Nello specifico:
- per i mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare destinata ad abitazione principale, la detrazione è pari al 19% delle spese ammesse sostenute, nel limite di 4.000 euro. Nel caso di mutuo co-intestato può essere suddiviso tra i proprietari sempre nel massimo di 4.000 euro totali;
- per i mutui ipotecari stipulati prima del 1993 su immobili diversi da quelli utilizzati come abitazione principale, la detrazione è pari al 19%, mentre l’ammontare massimo degli interessi passivi e oneri accessori ammesso alla detrazione è fissato in 2.065,83 euro per ciascun intestatario del mutuo;
- nel caso di mutui (anche non ipotecari) contratti nel 1997 per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione su tutti gli edifici, compresa l’abitazione principale, la detrazione nella misura del 19% va calcolata su un importo massimo di 2.582,28 euro e spetta al soggetto intestatario del contratto di mutuo, senza alcuna deroga;
- per i mutui ipotecari contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliari destinate ad abitazione principale, la detrazione è pari al 19% e calcolata su un importo massimo di 2.582,28 euro;
- nel caso di prestiti e mutui agrari di ogni genere, la detrazione è del 19% e l’importo massimo detraibile degli interessi passivi non può superare la somma del reddito dominicale e agrario dichiarati, tenendo conto delle rispettive rivalutazioni al 80% e al 70%, oltre a un’altra rivalutazione del 30% introdotta dal 2016.
È importante notare che la detrazione degli interessi passivi, in ogni caso, è calcolata solo sull’importo effettivamente sostenuto dal contribuente.
COME PORTARLE IN DETRAZIONE
Le detrazioni spese mutuo funzionano tramite uno sconto sull’IRPEF in dichiarazione dei redditi, pari al 19% e nei limiti previsti per i diversi tipi di mutui. Si possono ottenere o presentando il 730 precompilato oppure con la presentazione del modello 730 2025.
Ecco come inserire le spese detraibili per i mutui nel modello 730:
- nel rigo E7 si inseriscono i mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare destinata ad abitazione principale;
- nel rigo E8 – E10 (codice 8) si inseriscono i mutui ipotecari stipulati prima del 1993 su immobili diversi da quelli utilizzati come abitazione principale;
- nel rigo E8 – E10 (codice 9) si inseriscono i mutui (anche non ipotecari) contratti nel 1997 per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione su tutti gli edifici, compresa l’abitazione principale;
- nel rigo E8 – E10 (codice 10 e 46) si inseriscono i mutui ipotecari contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliari destinate ad abitazione principale;
- nel rigo E8 – E10 (codice 11 e 47) si inseriscono i prestiti e mutui agrari di ogni genere.
Nel caso di modello redditi Persone Fisiche (l’ex Unico), bisognerà invece inserire tali spese nel quadro RP.
QUALI MUTUI SI POSSONO SCARICARE
Le categorie specifiche di mutui che godono della detrazione al 19%, con limiti variabili, includono:
- mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare destinata ad abitazione principale;
- mutui ipotecari stipulati prima del 1993 su immobili diversi da quelli utilizzati come abitazione principale;
- mutui (anche non ipotecari) contratti nel 1997 per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione su tutti gli edifici, compresa l’abitazione principale;
- mutui ipotecari contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliari destinate ad abitazione principale;
- prestiti e mutui agrari di ogni genere.
REQUISITI
Un requisito comune alle detrazioni spese mutui, a prescindere dal tipo di finanziamento, è che lo sconto spetta a prescindere dall’ammontare del reddito complessivo.
Inoltre, la detrazione degli interessi passivi, in tutti i casi, è ammessa anche per i contratti di mutuo stipulati con soggetti residenti in altri Stati membri dell’Unione europea o con stabili organizzazioni nel territorio di soggetti non residenti. Per il resto, le detrazioni spese per i mutui spettano al 19% con differenti requisiti, a seconda della finalità del mutuo contratto dal contribuente.
Scopriamo quali sono.
1) DETRAZIONE MUTUO PRIMA CASA
Nel caso di mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare destinata ad abitazione principale, la detrazione spetta:
- per i mutui stipulati dal 1993, solo per quelli ipotecari per l’acquisto di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto;
- solo per il periodo in cui l’immobile è utilizzato come abitazione principale.
Se l’immobile non è più adibito ad abitazione principale, la detrazione viene meno, ma può essere ripristinata se l’immobile torna ad essere la residenza principale. In caso di ritardi nell’ottenimento dell’abitabilità, il contribuente perde la detrazione se non trasferisce la residenza entro 12 mesi dall’acquisto.
2) DETRAZIONE MUTUO PER MOBILI DIVERSI DA ABITAZIONE PRINCIPALE
Nel caso di immobili diversi da quelli utilizzati come abitazione principale, è necessario distinguere a seconda che il mutuo sia stato stipulato entro il 31 dicembre 1990 ovvero tra il 1° gennaio 1991 ed il 31 dicembre 1992. Per cui:
- per i mutui stipulati entro il 31 dicembre 1990, la detrazione spetta anche per mutui stipulati per scopi diversi dall’acquisto di abitazioni principali, come per l’acquisto di negozi o per fini di costruzione o ristrutturazione;
- per i mutui stipulati tra il 1° gennaio 1991 e il 31 dicembre 1992, la detrazione spetta solo per i mutui relativi all’acquisto di immobili da adibire a propria abitazione, anche diversa da quella principale, e per i quali non sia variata tale condizione. Ad esempio nel caso in cui l’immobile precedentemente tenuto a disposizione sia stato concesso in locazione.
3) MUTUO PER RESTAURO E RISTRUTTURAZIONE FINO AL 1997
Nel caso di mutui per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione su tutti gli edifici, compresa l’abitazione principale, le condizioni di detrazione sono le seguenti:
- se il mutuo è cointestato o ci sono più contratti di mutuo, il limite di detrazione è riferito all’ammontare complessivo degli interessi, oneri accessori e quote di rivalutazione sostenuti;
- se il mutuo è stipulato da un condominio, la detrazione spetta a ciascun condomino in ragione dei millesimi di proprietà.
4) DETRAZIONE RESTAURO E RISTRUTTURAZIONE MUTUI DAL 1998
Per i mutui contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliari destinate ad abitazione principale, Il Testo Unico sulle Imposte sui Redditi chiarisce anche che:
- non è consentito al coniuge fiscalmente a carico di portare in detrazione la quota di interessi del coniuge a carico;
- per ottenere la detrazione in caso di ristrutturazione edilizia, è necessario che il provvedimento di abilitazione comunale indichi che l’autorizzazione riguarda gli interventi definiti dalla normativa;
- la detrazione spetta anche per gli interventi su immobili acquistati allo stato grezzo. Inoltre, può essere cumulata con quella per le spese di ristrutturazione degli immobili;
- il diritto alla detrazione viene meno se l’immobile non viene destinato ad abitazione principale entro 6 mesi o se i lavori non vengono avviati entro 6 mesi dalla stipula del mutuo.
SCADENZE 2025
Si può chiedere la detrazione dal 30 aprile 2025, data in cui l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione il Modello 730 precompilato, che può essere accettato dal contribuente, oppure modificato procedendo con l’invio della dichiarazione ordinaria. Entro il 30 settembre 2025, bisogna procedere poi con l’invio della dichiarazione, sia in modalità precompilata che ordinaria.
Eventuali conguagli a credito o a debito saranno comunicati entro novembre 2025.
Le date di scadenza possono essere modificate con proroga solo tramite un provvedimento ufficiale del governo o dell’Agenzia delle Entrate per motivi di necessità o urgenza.
LA GUIDA AL MODELLO 730 2025
Per approfondire, vi consigliamo di leggere la nostra guida al modello 730 2025, dove è possibile portare in deduzione anche le detrazioni per lavoro dipendente, le detrazioni per figli a carico e le detrazioni per spese universitarie.
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Vi consigliamo la lettura della guida ai mutui prima casa nel 2025 e mettiamo a vostra disposizione il nostro articolo con tutte le novità sulle agevolazioni prima casa disponibili e che si possono richiedere.
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