AGGIORNAMENTO: Il CCNL Istruzione e Ricerca 2022 2024 è stato firmato il 5 novembre 2025. Per conoscere le principali novità previste dal nuovo Contratto Scuola vi invitiamo a visitare questa pagina.
Il 9 ottobre 2025 si è tenuto un nuovo incontro all’ARAN per definire gli aspetti economici del rinnovo contrattuale per il comparto Istruzione e Ricerca relativo al triennio 2022 – 2024.
Nel corso della riunione sono state presentate le proposte per gli incrementi degli stipendi di docenti e ATA.
Le sigle sindacali hanno discusso le proposte dell’Agenzia, che sono state giudicate insufficienti rispetto alla perdita del potere d’acquisto dovuta all’inflazione. Un passaggio fondamentale sarà la prossima Legge di Bilancio, che potrebbe sbloccare risorse aggiuntive.
Vediamo di seguito gli importi degli aumenti di stipendio previsti con il rinnovo del CCNL Scuola 2022 – 2025 e quali sono le posizioni dei sindacati.
GLI AUMENTI DI STIPENDIO PREVISTI CON IL RINNOVO DEL CONTRATTO SCUOLA
Nel corso dell’incontro del 9 ottobre con le organizzazioni sindacali di settore, che segue l’incontro del 25 settembre, durante il quale è stata presentata una nuova bozza del testo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Istruzione e Ricerca 2022 – 2024, l’ARAN ha presentato le Tabelle con gli incrementi stipendiali che saranno inseriti nel nuovo CCNL.
Gli aumenti previsti si attestano complessivamente intorno al 6% , di cui il 5,78% sullo stipendio tabellare e lo 0,22% sul salario accessorio. In termini assoluti, l’incremento medio mensile lordo per tutto il personale è di circa 136,85 euro (per 13 mensilità).
Nel dettaglio, gli importi degli aumenti di stipendio per il personale docente e ATA variano in base al profilo professionale e all’anzianità, aggirandosi attorno alle seguenti cifre:
- personale docente: da circa 105 euro (per la scuola dell’infanzia e primaria ai primi anni di servizio) a 177 euro (per i docenti laureati delle scuole secondarie di secondo grado agli ultimi gradoni) in più al mese in busta paga;
- personale ATA: da circa 82 euro (per il collaboratore scolastico con meno anzianità) fino a circa 186 euro (per Funzionari ed Elevata Qualificazione con maggiore anzianità).
Potete consultare le nuove retribuzioni del personale ATA previste in base alla nuova bozza del CCNL presentata dall’ARAN in questa pagina.
INDENNITÀ E UNA TANTUM
Oltre agli aumenti tabellari, con il rinnovo del Contratto Scuola sono previsti:
- un incremento delle indennità fisse, come la RPD (Retribuzione Professionale Docenti) per i docenti e il CIA (Compenso Individuale Accessorio) per gli ATA, con una media annuale aggiuntiva tra 114 euro e 144 euro per docenti e ATA, e 192 euro per i DSGA (Direttori dei servizi generali e amministrativi);
- un emolumento una tantum (una sola volta) per tutto il personale scolastico, in applicazione del DL 127/2025, stimato in circa 142 euro medi lordi.
IL PROBLEMA DEGLI ARRETRATI
Riguardo agli arretrati, l’ARAN ha quantificato un importo medio di 1.444 euro lordi per il comparto.
Nello specifico, si tratterebbe di circa 1.516 euro in media per i docenti e circa 1.138 euro per gli ATA.
È importante notare che gli aumenti mensili e gli arretrati includono le anticipazioni già erogate in busta paga come Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC), il che riduce l’incremento effettivo netto in arrivo. Si stima che l’aumento effettivo non ancora erogato sia in media di circa 47 euro lordi al mese.
A questo proposito ricordiamo che gli aumenti di stipendio per docenti e ATA attesi con il CCNL Istruzione e Ricerca 2022 2024, in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025, sono stati in parte anticipati sotto forma di indennità di vacanza contrattuale. La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato gli importi dell’IVC corrisposto al personale delle scuole nel 2025, consultabile in questa pagina.
POSSIBILI NUOVE RISORSE CON LA PROSSIMA LEGGE DI BILANCIO
I sindacati hanno sottolineato che, pur essendo un passo avanti, le risorse stanziate sono ancora troppo poche per recuperare il notevole divario salariale con gli altri comparti del pubblico impiego e, soprattutto, per compensare la perdita del potere d’acquisto causata dall’alta inflazione del triennio.
Per questo, l’attenzione è tutta puntata sulla prossima Manovra di Bilancio 2026, con la possibilità di stanziare risorse aggiuntive specifiche per la Scuola.
IL PROSSIMO INCONTRO ALL’ARAN
La trattativa per il rinnovo del Contratto Scuola prosegue venerdì 31 ottobre 2025, con un nuovo incontro all’ARAN durante il quale verranno fornite anche le stime per gli altri settori (Università, Ricerca e Afam). Per tutti i dettagli sull’incontro è disponibile questo approfondimento.
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LA POSIZIONE DEI SINDACATI
Le diverse sigle sindacali hanno espresso posizioni critiche e delineato strategie future in risposta alle proposte dell’ARAN. Anief, ad esempio, ha ribadito che la differenza retributiva con altri comparti è ancora troppo grande e ha chiesto al Governo un intervento risolutivo in Legge di Bilancio per valorizzare il personale. Il sindacato sta valutando la possibilità di firmare separatamente la parte economica, per poi aprire subito la trattativa per il successivo contratto 2025-2027, al fine di garantire ulteriori aumenti consistenti (stimati in 150-160 euro).
La FLC CGIL ha definito gli aumenti come insufficienti e inaccettabile lo “scippo” del potere d’acquisto, che risulterebbe ridotto di ben due terzi a causa dell’inflazione. Il sindacato chiede lo stanziamento di risorse aggiuntive per correggere l’iniquità retributiva e riconoscere un differenziale salariale a docenti e ATA.
CISL Scuola ha sottolineato, invece, la necessità di chiudere rapidamente il CCNL 2022/2024 per pagare stipendi e arretrati entro Dicembre, ma al contempo ha già sollecitato il Governo a destinare ulteriori risorse al comparto nel prossimo contratto 2025/2027. La CISL stima che, tra i due rinnovi, il personale potrebbe contare su circa 300 euro mensili di incremento complessivo.
UIL Scuola Rua ha giudicato le tabelle esigue e non idonee a recuperare la perdita del potere d’acquisto, stimata attorno al 16%. Il sindacato ha richiesto un intervento politico per stanziare risorse aggiuntive, detassare gli aumenti e anticipare le somme già accantonate per il triennio 2025/2027.
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La legge di bilancio prevedeva per i docenti l’opportunità di manifestare interesse a rimanere in servizio oltre i 67 anni a prescindere dai venti anni di servizio utili a pensione. Un docente che perde lo scatto 35 per aver usufruito di due mesi di aspettativa per la legge 104/92 dovrebbe aver diritto a rimanere in servizio un anno in più seppure compie 67 anni entro Agosto 2026. Bisognerebbe tener conto della penalizzazione subita dell’anno 2013 col blocco della carriera.Trentasei anni di docenza, con diritto allo scatto 35, non danno titolo allo scatto poiché il lavoratore si è preso carico della disabilità senza coinvolgere le Pubbliche Istituzioni per avere aiuto in merito.