Lavoratori fragili Smart Working 2024: requisiti, regole, novità

Le regole e le novità per lo smart working dei lavoratori fragili nel settore pubblico e privato nel 2024, con relativi riferimenti normativi

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Proroga smart working fino al 31 marzo 2024 per i lavoratori fragili, ma solo per quelli del settore privato.

Cambiano invece le regole per le Pubbliche amministrazioni, i cui dipendenti fragili possono avere accesso al lavoro agile solo su richiesta e a discrezione del dirigente responsabile.

Ma quali sono i lavoratori fragili per smart working? Con appositi Decreti sono state stabilite le patologie e le condizioni, nonché le modalità di accertamento per l’accesso allo status di lavoratori fragili con diritto al lavoro agile, ma anche le regole di accesso al lavoro da remoto.

In questo articolo vi spieghiamo in modo dettagliato cosa prevede chi ha diritto allo smart working nel 2024, chi sono i lavoratori fragili e le regole vigenti per l’accesso al lavoro agile.

CHI SONO I LAVORATORI FRAGILI

I lavoratori fragili, detti anche “soggetti fragili”, sono tutti quei lavoratori con particolari patologie, tali da renderli vulnerabili all’esposizione all’ambiente nei luoghi di lavoro. Il Ministero della Salute, già nel 2022, ha stabilito chi sono i lavoratori fragili che hanno diritto allo smart working semplificato sia nel pubblico che nel privato.

Per comprendere meglio questa identificazione, in primis bisogna fare una distinzione, tra i lavoratori “fragili” e i “super fragili”:

  • con il termine “lavoratori fragili” si intende coloro che in base all’accertamento del medico competente, risultino maggiormente esposti a rischio di contagio da Covid 19 in ragione dell’età o dell’immunodepressione derivante da patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da comorbilità;

  • con il termine lavoratorisuper fragili”, si intende colo che sono affetti da patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità.

Da quando l’emergenza Covid è stata superata, spesso tutti i lavoratori in condizioni cliniche difficili, che rientrano nelle casistiche identificate dalla Legge vigente, vengono definiti come “fragili” o “super fragili” con il medesimo significato.

Chi sono i soggetti fragili che hanno diritto allo smart working? A individuare le condizioni che rendono un lavoratore “fragile” è il Decreto Legge n. 221 del 24 dicembre 2021 all’articolo 17, che ha fornito l’elenco delle patologie per cui i lavoratori rientrano nelle casistiche ascrivibili come “fragili”. Il Decreto del Ministero della Salute del 3 febbraio 2022, pubblicato sulla GU n. 35 dell’11 febbraio 2022 e co-firmato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministro per la pubblica amministrazione, si è poi allineato e ha individuato due casistiche specifiche:

  • condizione di fragilità indipendente dallo stato vaccinale;

  • condizione di fragilità in presenza di esenzione dalla vaccinazione per motivi sanitari e almeno una delle altre condizioni individuate dalla norma.

1) FRAGILITÀ INDIPENDENTE DALLO STATO VACCINALE

Rientrano tra i lavoratori fragili del privato con diritto allo smart working semplificato fino al 31 marzo 2024 i pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria, ovvero chi:

  • ha avuto un trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;

  • ha avuto un trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);

  • è in attesa di trapianto d’organo;

  • effettua terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);

  • ha una patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;

  • ha immunodeficienze primitive (es. sindrome di Di George, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.) o immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico. Ad esempio, i casi di terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);

  • effettua dialisi oppure ha un’insufficienza renale cronica grave;

  • ha una pregressa splenectomia;

  • ha la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ minore di 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.

Inoltre, in tale gruppo rientrano i pazienti che presentino 3 o più delle seguenti condizioni patologiche:

  • cardiopatia ischemica;

  • fibrillazione atriale;

  • scompenso cardiaco;

  • ictus;

  • diabete mellito;

  • bronco-pneumopatia ostruttiva cronica;

  • epatite cronica;

  • obesità.

Mentre per i fragili del settore pubblico, l’ok al lavoro agile è legato al nullaosta del dirigente responsabile, come spiegato in questa guida.

2) FRAGILITÀ CON PRESENZA DI ESENZIONE VACCINALE E ALTRE PATOLOGIE

Rientrano tra i lavoratori fragili del privato con diritto allo smart working fino al 31 marzo 2024 i pazienti che hanno la contemporanea presenza di esenzione alla vaccinazione per motivi sanitari e almeno una delle seguenti condizioni:

  • età maggiore di 60 anni;

Anche in questo caso, per i fragili del settore pubblico, l’ok al lavoro agile è legato al nullaosta del dirigente responsabile, come spiegato in questa guida.

CHI DICHIARA LA FRAGILITÀ DI UN LAVORATORE

La normativa stabilisce che possono accertare le patologie e le condizioni che rendono i lavoratori pubblici o privati “fragili” i medici di medicina generale del lavoratore stesso. Ovvero, il medico di famiglia.

I lavoratori che vogliono richiedere lo smart working dovranno fornire al datore di lavoro la certificazione rilasciata dal medico, attestante le condizioni previste dal Decreto interministeriale. Ciò vale anche per i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104. Dunque, anche chi ha la Legge 104 ha diritto allo smart working.

PROROGA SMART WORKING LAVORATORI FRAGILI 2024

Chi può continuare a fare smart working? Secondo le ultimissime novità sullo smart working decise dal Decreto Anticipi convertito in Legge, le regole sono cambiate. Dal 1° gennaio, tutti i lavoratori fragili del privato possono accedere al lavoro agile semplificato fino al 31 marzo 2024. Ovviamente, come ha ribadito con una sentenza del 21 dicembre 2023 anche il Tribunale di Trieste interpellato in materia, l’ok al lavoro agile è sempre condizionato dalle esigenze aziendali e dall’ok del datore di lavoro.

Specifichiamo anche che nel privato, fino al 31 marzo 2024 è accessibile anche lo smart working riservato ai genitori con figli under 14 in modalità semplificata.

Le regole sullo smart working per i lavoratori fragili del settore pubblico, invece, sono cambiate nel 2024. Il 29 dicembre 2023 il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha emesso una Direttiva sul lavoro agile nelle PA nel 2024.

La Direttiva sottolinea che nel pubblico impiego, il lavoro agile è regolato da accordi individuali che dettagliano obiettivi e modalità personalizzate per svolgere la prestazione lavorativa. Nonostante la superata contingenza pandemica e la consolidata disciplina contrattuale collettiva, l’uso flessibile del lavoro agile è considerato sufficiente, eliminando la necessità di prorogare i termini di legge sull’obbligatorietà del lavoro agile.

La Direttiva mantiene l’attenzione sui lavoratori “fragili”, consentendo loro di adottare il lavoro agile in situazioni di gravi problemi di salute, personali o familiari, anche derogando dalla prevalenza del lavoro in presenza. La responsabilità di implementare misure organizzative in questo contesto spetta ai dirigenti di ciascuna Amministrazione, attraverso accordi individuali. Per maggiori dettagli, vi invitiamo a leggere questa guida.

COME FUNZIONA LO SMART WORKING PER I LAVORATORI FRAGILI

In base alle regole sullo smart working, nel caso di accesso al lavoro agile sia per i privati che per i dipendenti PA, il datore di lavoro assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa da remoto anche attraverso l’adibizione a diversa mansione.

La differente mansione però deve essere compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento, ferma restando l’applicazione delle disposizioni dei relativi contratti collettivi nazionali di lavoro, ove più favorevoli.

LA GUIDA ALLO SMART WORKING IN ITALIA

Per restare informati sulle future evoluzioni e la normativa vigente, vi consigliamo di leggere la nostra guida sullo Smart Working che viene costantemente aggiornata con tute le ultime novità normative.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI AIUTI, APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Vi segnaliamo il nostro approfondimento sul lavoro in modalità agile nel settore privato. Per approfondire mettiamo a vostra disposizione anche questo articolo sulla mancata proroga smart working PA. Da leggere anche l’articolo sullo smart working genitori con figli under 14.

Potrebbe interessarvi anche il nostro approfondimento sulle regole per smart working nella Pubblica Amministrazione dal 2024.

Inoltre nella sezione dedicata agli aiuti alle persone e lavoratori ci sono tutte le nuove agevolazioni, bonus e sussidi disponibili. Per scoprire altre interessanti novità, legislative e non, legate al mondo del lavoro vi invitiamo a visitare invece questa pagina.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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