Mercato del lavoro in Italia: dati e analisi Marzo 2022

Tutti i dettagli sul report del Ministero del Lavoro, ANPAL e Banca d’Italia sul mercato del lavoro

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Pubblicata l’analisi del mercato del lavoro in Italia di marzo 2022, redatta congiuntamente dal Ministero del Lavoro, ANPAL e Banca d’Italia.

Dai dati emerge che l’occupazione dipendente continua a crescere, nei primi due mesi del 2022 il saldo tra assunzioni e cessazioni è risultato positivo con circa 22.000 posti di lavoro e i valori sono in linea con quelli del 2019.

Vediamo insieme quali sono i dati relativi al mercato del lavoro in Italia aggiornati a marzo 2022, la loro evoluzione rispetto ai primi due mesi dell’anno e le altre proiezioni per il 2022.

RECUPERA L’OCCUPAZIONE DIPENDENTE

Dal report del Ministero del Lavoro, ANPAL e Banca d’Italia relativo a marzo 2022 emerge che l’occupazione dipendente continua a crescere, ma frenano i servizi. Nei primi due mesi del 2022, infatti, il saldo tra assunzioni e cessazioni è risultato positivo con un valore di circa 22.000 posti di lavoro. L’Italia ha raggiunto la linea con i valori del 2019. Il numero di contratti attivati è pertanto quasi tornato sul sentiero di crescita precedente la crisi sanitaria.

Al netto degli effetti stagionali, ovvero tra la fine di dicembre, quando numerosi contratti giungono al termine, e l’inizio di gennaio, quando ne vengono attivati di nuovi, si evidenzia una lieve flessione del numero di posti di lavoro creati rispetto agli ultimi mesi del 2021.  Il rallentamento è stato più marcato in alcuni comparti dei servizi. Ciò vale in particolare, nel commercio e nel turismo. Tali settori sono stati penalizzati dai nuovi timori di contagio e dalle restrizioni connesse con la diffusione della variante Omicron. Il numero di attivazioni nette nell’industria è rimasto su livelli sostanzialmente simili a quelli dei mesi precedenti.

Figura 1 - Dati Mercato del lavoro in Italia

Figura 2 - Dati Mercato del lavoro in Italia

A MARZO 2022 STABILI LE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO

All’inizio del 2022 si è indebolita la dinamica degli impieghi a termine che aveva trainato la ripresa nel 2021. I rapporti di lavoro a tempo determinato continuano tuttavia a rappresentare circa la metà delle attivazioni nette. Prosegue l’andamento negativo dell’apprendistato, mentre si mantengono sui valori raggiunti alla fine del 2021 le attivazioni di contratti a tempo indeterminato, incluse le trasformazioni di impieghi già esistenti (esclusi i fattori stagionali).

I SETTORI IN CRESCITA E QUELLI IN CALO

In generale, il report registra un trend variabile da settore a settore. In particolare, sono in crescita il comparto industria con un totale di 77.529 contratti nuovi a fronte dei 38.950 del 2021 nello stesso periodo. Ci sono 33.317 rapporti nuovi per la manifattura, 44.207 per il settore costruzioni e 5 per gli altri ambiti.

Trend negativo per il settore servizi che registra un totale di -67.000 contratti nuovi a fronte dei -43.868 del 2021 nello stesso periodo. Sono -20.893 per il commercio, -1.567 per i servizi alla persona e tempo libero, -44.540 per il turismo e 11.551 per altri ambiti.

Ma andiamo a vedere, quindi, quali sono i dati specifici per settore delle assunzioni a tempo determinato, di apprendistato e indeterminato, relativamente ai mesi di gennaio e febbraio 2022.

1) ASSUNZIONI A TEMPO DETERMINATO TRA GENNAIO E FEBBRAIO 2022

I settori con maggiori attivazioni di contratti a tempo determinato tra gennaio e febbraio 2022 sono quelli per le industrie con 42.920 nuove attivazioni a fronte delle 31.672 dello stesso periodo del 2021. Nello specifico:

  • manifattura: 21.950 contratti nuovi a fronte dei 17.722 del 2021;

  • costruzioni: 21.314 contratti nuovi a fronte dei 14.448 del 2021;

  • negli altri ambiti del settore industriale vi è stato invece un calo di -344 contratti, comunque il dato è migliore dei -498 del 2021.

Nel settore servizi invece, c’è stato un forte rallentamento, con -60.995 contratti a termine rispetto ai -40.711 del 2021 nello stesso periodo. Nello specifico:

  • commercio: -22.763 contratti nuovi a fronte dei -17.250 del 2021;

  • tempo libero e servizi alla persona: -1.111 contratti nuovi a fronte dei -2.233 del 2021;

  • servizi turistici: -37.121 contratti nuovi a fronte dei -21.228 del 2021;

  • negli altri ambiti del settore servizi ha visto 3.914 contratti, rispetto al -6.736 del 2021.

2) CONTRATTI DI APPRENDISTATO

Nel periodo compreso tra gennaio e febbraio 2022 i settori con maggiori attivazioni di contratti di apprendistato sono quelli per le industrie pari a 260 nuove attivazioni a fronte delle -144 dello stesso periodo del 2021. Nello specifico:

  • manifattura: ha trend negativo di -1.266 contratti nuovi a fronte dei -1.127 del 2021;

  • costruzioni: 1.459 contratti nuovi a fronte dei 1.105 del 2021;

  • negli altri ambiti del settore industriale vi sono stati 67 contratti, comunque il dato è migliore dei -122 del 2021.

Nel settore servizi invece, c’è stato un forte rallentamento, con -6.956 contratti a tempo rispetto ai -4.626 del 2021 nello stesso periodo. Nello specifico:

  • commercio: -3.674 contratti nuovi a fronte dei -891 del 2021;

  • tempo libero e servizi alla persona: -140 contratti nuovi a fronte dei -211 del 2021;

  • servizi turistici: -3.142 contratti nuovi a fronte dei -3.524 del 2021;

  • negli altri ambiti del settore servizi ha visto -2.441 contratti, rispetto ai -1.259 del 2021.

3) CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO

I settori con maggiori attivazioni di contratti a tempo indeterminato tra gennaio e febbraio 2022 sono quelli per le industrie pari a 34.349 nuove attivazioni a fronte delle 7.422 dello stesso periodo del 2021. Nello specifico:

  • manifattura: 12.633 contratti nuovi a fronte dei 235 del 2021;

  • costruzioni: 21.434 contratti nuovi a fronte dei 6.568 del 2021;

  • negli altri ambiti del settore industriale vi sono stati 282 contratti, rispetto ai 619 del 2021.

Nel settore servizi invece, si è registrato un crollo con 951 contratti a tempo rispetto ai 9.298 del 2021 nello stesso periodo. Nello specifico:

  • commercio: 5.544 contratti nuovi a fronte dei 4.391 del 2021;

  • tempo libero e servizi alla persona: -316 contratti nuovi a fronte dei -321 del 2021;

  • servizi turistici: -4.277 contratti nuovi a fronte dei -2.601 del 2021;

  • negli altri ambiti del settore servizi ha visto 5 contratti, rispetto al -1 del 2021.

I LICENZIAMENTI: I DATI DEL MERCATO DEL LAVORO PER MARZO 2022

Con la progressiva rimozione dei vincoli introdotti durante le fasi più acute della pandemia, sono cresciute anche le cessazioni di contratti a tempo indeterminato, con differenze tra vari settori.

Tra gennaio e febbraio i licenziamenti sono stati in media 40.000 al mese, mentre erano quasi 50.000 prima della pandemia. I valori sono tornati sui livelli pre pandemici nei servizi, mentre sono rimasti contenuti nell’industria, dove la fase ciclica ancora positiva ha sospinto le dimissioni e le transizioni da un impiego all’altro (fig. 3 tavola b).

Figura 3 - Dati Mercato del lavoro in Italia

DIVARIO DI GENERE NEL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA A MARZO 2022

All’inizio dell’anno la crescita dell’occupazione femminile si è quasi azzerata. I dati di marzo 2022 della nota del Ministero del Lavoro, ANPAL e Banca d’Italia risentono della flessione della domanda di lavoro in alcuni dei settori in cui è maggiore la presenza delle donne, come il turismo e il commercio. L’andamento positivo della manifattura e delle costruzioni continua a offrire opportunità di impiego rivolte soprattutto agli uomini. Le lavoratrici dunque, continuano a essere penalizzate da una minore domanda di lavoro. Per curiosità vi invitiamo a leggere l’approfondimento dedicato alla nuova legge sulla parità salariale.

CRESCE L’OCCUPAZIONE DEL CENTRO NORD

Il rallentamento dei primi mesi del 2022, in particolare di marzo 2022, ha interessato sia il Centro Nord, sia il Mezzogiorno. Risultano andamenti eterogenei tra le diverse zone del Paese, ma nelle aree centrali e settentrionali la crescita dell’industria ha sostenuto la domanda di lavoro, ma l’aumento dei contagi ha penalizzato il turismo invernale, concentrato nelle aree montane.

In alcune Regioni meridionali, caratterizzate da una minore vocazione industriale, l’espansione
della manifattura non ha compensato la debolezza dei flussi turistici dei primi due mesi dell’anno. I dati di marzo fanno dunque emergere un quadro negativo, Ovvero in:

  • Basilicata, Campania e Puglia, i saldi occupazionali sono stati inferiori a quelli, già modesti,
    dello stesso periodo del 2021;

  • Calabria e Sicilia, la crescita delle attivazioni nette è stata trainata dalla forte accelerazione delle costruzioni, che incidono per circa il 40%sul totale dei posti di lavoro creati, quasi il doppio rispetto alla media nazionale.

CALA LA DISPONIBILITÀ AL LAVORO

In Italia, dal punto di vista amministrativo, la condizione di disoccupato è attestata dalla Dichiarazione d’Immediata Disponibilità al lavoro (DID). Il documento, che può essere rilasciato online o in presenza presso uno dei Centri per l’Impiego (CPI), è necessario per accedere ai servizi pubblici di reinserimento nel mercato del lavoro offerti dai CPI o ad alcune prestazioni di sostegno al reddito, come le indennità di disoccupazione (NASpI, DIS-COLL) e di recente il Reddito di Cittadinanza (RdC). L’uscita, temporanea o definitiva, dalla condizione di disoccupazione amministrativa coincide con la sospensione o la revoca della DID, che avviene in caso di nuovo impiego di durata rispettivamente inferiore o almeno pari a sei mesi.

Stando ai dati di marzo 2022, il numero di disoccupati è cresciuto nella prima fase della pandemia soprattutto tra le donne, si è ridotto nel corso del 2021. Nel complesso dell’anno scorso il numero di uscite dallo stato di disoccupazione ha superato quello delle entrate, determinando un calo del numero di persone disponibili al lavoro di circa 338.000 unità.

AUMENTA IL NUMERO DI PERSONE CHE TROVA UN IMPIEGO

Grazie alla ripresa delle assunzioni, soprattutto nella seconda metà dell’anno, nella media del 2021 il numero di persone che trova un impiego uscendo dalla disoccupazione è aumentato di quasi il 50% sull’anno precedente ed è tornato ai valori del 2019. La dinamica della disoccupazione amministrativa risente anche del numero di nuovi ingressi che, ridottosi di quasi il 40% nel 2020, ha ripreso gradualmente a crescere nel 2021. Il dato è sospinto anche dal miglioramento delle prospettive occupazionali.

La risalita ha interessato anche le fasce più istruite della popolazione, suggerendo l’esistenza di ampi margini ancora inutilizzati di forza lavoro. Nel mese di gennaio 2022 circa 100.000 persone hanno compilato una nuova DID dichiarando di essere immediatamente disponibili a lavorare. Di queste, oltre 15.000 erano laureate, circa 10.000 nel Centro Nord e 5.000 nel Mezzogiorno.

DATI MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA MARZO 2022, LE FONTI

Le fonti dell’analisi del mercato del lavoro 2022 sono le comunicazioni obbligatorie fino a fine febbraio 2022 e le dichiarazioni di immediata disponibilità (DID) alla stessa data e di quelle rilasciate nel 2021. Per maggiori informazioni, potete consultare la nota (Pdf 1.5 Mb) redatta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalla Banca d’Italia e dall’ANPAL.

AGGIORNAMENTI

Per conoscere la situazione sulle assunzioni dal bollettino Excelsior di marzo 2022 vi invitiamo a leggere questo approfondimento. In questo articolo trovate invece tutti i dati sull’occupazione in Italia a gennaio 2022 in base alle risultanze Istat. Se volete restare aggiornati su tutte le novità legate al mondo del lavoro è possibile iscriversi gratis alla nostra newsletter e al nostro canale Telegram, per avere le notizie in anteprima.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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