Migliori università d’Italia e del mondo: classifica QS 2024

Ecco quali sono le migliori università italiane e le migliori università del mondo secondo la rinomata classifica QS 2024

Politecnico Milano

Disponibile la QS World University Rankings 2024, una delle più importanti classifiche a livello mondiale delle migliori università d’Italia e del mondo.

La classifica cita 1.499 istituzioni accademiche dislocate in tutto il Mondo, 83 in più rispetto allo scorso anno, con 42 gli atenei italiani che sono riusciti a conquistare un posto tra i primi 1.499.

Vediamo quali sono le migliori università in Italia e nel mondo secondo la classifica QS 2024 che dà indicazioni su quale percorso di studi intraprendere.

CLASSIFICA MIGLIORI UNIVERSITÀ ITALIA 2024

Nella classifica QS World University Rankings 2024, sono 42 le migliori università d’Italia tra le prime 1.499. Ecco la classifica completa, a fianco del nome dell’Ateneo indichiamo la posizione raggiunta nel ranking mondiale.

    1. Politecnico di Milano (123);
    2. Università di Roma La Sapienza (134);
    3. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (154);
    4. Università di Padova (219);
    5. Politecnico di Torino (252);
    6. Università di Milano (276);
    7. Università di Napoli Federico II (335);
    8. Università di Pisa (349);
    9. Politecnico di Firenze (358);
    10. Università di Torino (364);
    11. Università di Trento (429);
    12. Università di Pavia (469);
    13. Università di Milano Bicocca (481);
    14. Università di Roma Tor Vergata (489);
    15. Università Cattolica del Sacro Cuore (505);
    16. Università di Genova (530);
    17. Politecnico di Bari (556);
    18. Università Vita Salute San Raffaele (595);
    19. Libera Università di Bolzano (641-650);
    20. Università di Modena e Reggio Emilia (641-650);
    21. Università Ca’ Foscari di Venezia (661-670);
    22. Università di Perugia (661-670);
    23. Università di Trieste (661-670);
    24. Università Politecnica delle Marche (721-730);
    25. Università di Siena (721-730);
    26. Università di Bari Aldo Moro (741-750);
    27. Università di Brescia (791-800);
    28. Università di Salerno (801-850);
    29. Università di Verona (801-850);
    30. Università di Catania (851-900);
    31. Politecnico di Ferrara (851-900);
    32. Università di Messina (851-900);
    33. Università di Palermo (851-900);
    34. Università di Parma (851-900);
    35. Università degli studi Roma Tre (901-950);
    36. Università della Calabria (951-1000);
    37. Università degli Studi G. D’Annunzio di Pescara (1201-1400);
    38. Università di Napoli Parthenope (1001-1200);
    39. Università degli studi della Tuscia (1001-1200);
    40. Università degli Studi di Udine (1001-1200);
    41. Università del Salento (1001-1200);
    42. Università di Bergamo (1201-1400).

CLASSIFICA MIGLIORI UNIVERSITÀ DEL MONDO

Di seguito la top 10 delle migliori università a livello mondiale della classifica QS 2024.

  1. Massachusetts Institute of technology (MIT), USA;
  2. University of Cambridge, UK;
  3. University di Oxford, UK;
  4. Harvard University, USA;
  5. Stanford University, USA;
  6. Imperial College London, UK;
  7. ETH Zurich Swiss Federal Institute of Technology, Svizzera;
  8. National University of Singapore (NUS), Singapore;
  9. University College of London (UCL), UK;
  10. University of California, Berkeley (UCB), USA.

I migliori atenei del mondo si trovano negli Stati Uniti e nel Regno Unito, considerando la top ten. Come vediamo al 1° posto della classifica mondiale QS 2024 spicca il Massachusetts Institute of technology (MIT) negli Stati Uniti. Il MIT raggiunge il record dell’12° anno consecutivo come numero uno al Mondo. L’Università di Cambridge è stabile al secondo posto, mentre l’Università di Oxford conquista la terza posizione. Il Politecnico di Zurigo EHT (7°) sale di posizione (dalla 9° del 2023) ed è la prima università dell’Europa continentale.

Sotto la top ten, vale la pena considerare che l’Australia vanta per il primo anno un’università tra le prime 15 al Mondo, grazie all’Università di Melbourne (14°). L’Università Nazionale di Singapore è l’università asiatica con i migliori risultati, occupando l’8° posizione, migliore dell’11° posto dello scorso anno. Infine, l’Universidad de San Paulo in Brasile (85°) è quella leader in America Latina.

LE ITALIANE SALGONO IN CLASSIFICA

L’edizione 2024 del QS World University Rankings “premia” il Politecnico di Milano che si conferma per l’ottavo anno consecutivo miglior università italiana. Passa dal 139° posto dello scorso anno al 132° attuale. Questo istituto è in pole tra le migliori università d’Italia 2024. In crescita anche i dati delle altre università in classifica.

CLASSIFICA QS 2024, I PARAMETRI CONSIDERATI

Ad occuparsi della classifica è una società britannica specializzata in educazione e studio all’estero, la Quacquarelli Symonds (QS). Le università, che si trovano in 100 località o Paesi di tutto il mondo, sono state valutate in virtù delle loro performance, della reputazione e della distribuzione di pubblicazioni accademiche. Il QS World University Rankings di quest’anno è il più grande di sempre, con 1.499 istituzioni in 104 località, in aumento rispetto alle 1.418 dello scorso anno. L’analisi è stata fatta considerando 17,5 milioni di documenti accademici, nonché le opinioni di 240.000 docenti e datori di lavoro accademici.

Per la 20° edizione della classifica, QS ha aggiunto nuovi parametri di valutazione prendendo in considerazione l’obiettivo di connettere studenti, accademici, datori di lavoro e istituzioni in tutto il Mondo. I nuovi parametri sono:

  • sostenibilità;
  • risultati occupazionali;
  • rete di ricerca internazionale.

Questi parametri si aggiungono a quelli usati nelle ultime 19 classifiche. Il punteggio della classifica, cioè, viene calcolato sommando la performance di ogni ateneo in sei indicatori, tra i quali reputazione, servizi e collaborazioni internazionali.

MIGLIORI UNIVERSITÀ ITALIA E MONDO DEL LAVORO

A fare la differenza soprattutto nell’analisi dei master e delle scuole di business, è anche la retribuzione media degli ex studenti e il piano di specializzazione quindi, offerto delle aziende in virtù delle loro competenze. Infatti, l’analisi del mondo del lavoro non può considerarsi come staccato dalla composizione stessa della classifica QS 2024.

Rispetto proprio al mondo del lavoro, in Italia è stata anche pubblicata l’annuale classifica Best Workplaces in merito ai migliori posti di lavoro in Italia del 2023. La forte correlazione tra questi due aspetti, ovvero la formazione e il mondo di lavoro, è molto importante affinché, la reputazione e il ranking degli atenei italiani possa salire nei prossimi anni nella classifica internazionale.

LA QS WORLD UNIVERSITY RANKINGS BY SUBJECT 2023

Come accennato in premessa, il 22 marzo 2023 è stato pubblicato il QS World University Rankings by Subject 2023, la classifica dei migliori atenei al mondo per disciplina accademica elaborata dagli analisti di QS Quacquarelli Symonds. La classifica è suddivisa in materie di studio e in “sottomaterie”, da quelle umanistiche a quelle tecniche, fino alle artistiche. L’Italia, dal canto suo, in questo elenco si è aggiudicata 7 posti in classifica tra le dieci macrocategorie (si tratta della seconda migliore performance tra i Paesi Europei dopo l’Olanda che ne ha avute 16).

Il Ranking conferma La Sapienza di Roma prima al mondo nella materia Classics and Ancient History, con il punteggio di 98.7, e prima in Italia in ben due aree tematiche: Arts & humanities e Natural Science, rispettivamente al 41° e 44° posto mondiale. L’ Ateneo vanta inoltre 14 primati nazionali in diverse materie, dall’archeologia alla statistica, fino alla teologia. Presente in classifica anche l’Università di Bologna (per moltissime materie), l’Università di Padova (per anatomia e fisiologia e non solo), il Politecnico di Milano (per ingegneria meccanica) e quello di Torino (per ingegneria e architettura), oltre alla Bocconi (per management) e alla Normale di Pisa (per studi classici e arte antica). Piazzata anche la Luiss Guido Carli per gli studi politici e internazionali.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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6 Commenti

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  1. Sono un letterato che fa in modo salvaguardare la lingua. Forse per questo certe cose, a chi si occupa d’altro, possono risultare alquanto distorte. A ciascuno le proprie competenze.

  2. Pensavo pubblicaste anche l’altro commento….
    Così pare che abbiano fatto tutto loro quando invece le cose sono disposte in modo diverso. Infatti si guarda alle Civiltà passate per l’arte che hanno saputo esprimere e non perché erano bravi nel tiro con l’arco. Così in futuro varrà la civiltà dell’Evo moderno della nostra arte e non perché si sa avvitare un bullone meglio d’altri. Questi non mancano di far valere le loro cose (fra l’altro assai difettose), quanto dovremmo fare pure noi, altrimenti quelli fanno finta di non saperne nulla.

  3. Con ciò ho voluto precisare che agli studenti vanno insegnate le cose dall’inizio altrimenti si formano non persone colte ma ibridi di sola facciata. Le lingue sono quei mezzi che veicolano le informazioni, sicché nel campo dell’istruzione è assai importante conoscerne la storia e i contenuti.
    La prima storia dei paesi dell’Europa occidentale è quella scritta dai romani: non v’è nulla di precedente. Ciò dette la possibilità ai grammatici di formare lingue scritte su tradizioni ataviche locali, ma soltanto la lingua italiana, quale elaborazione del latino, venne concepita sui principi di come nell’individuo si formano i suoni. Per questo è l’unica che può fregiarsi del titolo di universale.
    Ora tutti pensano di parlare la lingua migliore del mondo, ma, per intendere ciò, anche nel rispetto delle realtà altrui, bisogna pure guardare, di cosa queste sono fatte.

  4. Stupisce che questi s’arroghino il compito d’esser loro a decidere quali siano le migliori. Questo perché non considerano in quale lingua si insegna, siccome se si dovesse considerare ciò, tutte le università di lingua inglese dovrebbero precipitare in fondo alla classifica. Infatti questa lingua si rifà a criteri illogici (una vocale dà 2 suoni, ma poi 2 ne danno invece uno, questo sembra il criterio degli ubriachi. Il punto è un segno più forte della virgola, ma loro separano le migliaia con la virgola e i decimali con il punto ed altre amenità che, per ragioni di spazio, qui non si possono spiegare) Questi sono pieni soltanto di sé e non sanno che c’è di meglio. Quel meglio che sta nei fatti storici. Se questi sanno scrivere lo devono alla cultura Romana che ha dato loro l’alfabeto attraverso il quale ora s’esprimono impropriamente. Le Università sono nate in Italia. L’arte italiana sovrasta tutte le altre. L’America porta il nome di un italiano e via di questo passo…. Non si vive di sola tecnologia!
    Mazza dottor Terenzio

    • Anche io sono d’accordo su questo discorso, legato alla lingua italiana e alla lingua inglese, in questo caso però è una valutazione delle Università. Pare che quelle americane e quelle inglesi offrano una preparazione migliore di altre università.
      Quello che a me dispiace è che università italiane come il Politecnico di Milano obblighino gli studenti a parlare la lingua inglese, gli esami sono in inglese e studiano testi in inglese. Forse sarebbe meglio trovare un equilibrio. E’ giusto imparare l’inglese perchè se sai l’inglese giri il mondo, però devi sapere ancora meglio la tua madrelingua. Quando sento i giovani che non sanno parlare in italiano, non sanno coniugare i verbi in modo corretto, penso che sia una grande sconfitta per il nostro Paese.

      • Ex grege (latino) vuol dire fuori dal gregge, che in italiano vale egregio. Ebbene quanti si esprimono nel loro fare in tal senso? Servilismo è l’accettare pedissequamente le cose senza chiedersi altro (si veda sopra). Questo è un togliere importanza alle Università italiane. Anzi, proprio la tecnologia dovrebbe ricorrere all’italiano perché lingua più moderna e adatta ai comandi vocali. Quanti, da italiani, sanno il perché le parole dell’italiano hanno la desinenza in vocale? Nessuno. Un solo esempio: se si pronuncia Milan la lingua (organo della fonazione) rimane sul palato mentre invece con Milano la stessa è già in posizione di riposo (avviene così in ogni nostro discorso). Con l’inglese un solo esempio: life la i diventa ai (?) ma la e non si pronuncia, allora perché scriverla. Team, tim (?) ma gli esempi sono tantissimi. Qui carente è la scuola italiana votata al servilismo che spregia i propri valori perché non colta. Dunque è la stessa che fa da seguace e si colloca in classifica dove ora si trova quando dovrebbe, per storia e qualità, proporsi quale protagonista competitrice.

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