Riscatto della Laurea a 900 euro per anno per il personale scolastico: partito l’iter di valutazione del DDL in Senato

scuola

E’ partito l’iter di valutazione in Senato della proposta di Legge per consentire il riscatto della laurea a costo agevolato al personale scolastico.

Lo rende noto il sindacato Anief.

Il DDL, presentato dalla senatrice Carmela Bucalo (Fratelli d’Italia), se approvato, consentirebbe a docenti e ATA di riscattare gli anni di studio universitari al costo agevolato di 900 euro per anno universitario.

L’iniziativa ha lo scopo di facilitare il pensionamento anticipato dei lavoratori della scuola, alleviando il problema del burnout nel settore scolastico.

Vediamo di seguito tutti i dettagli della nuova proposta sul riscatto della laurea agevolato per il personale delle scuole.

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L’ITER PARLAMENTARE DELLA PROPOSTA DI LEGGE PER IL RISCATTO DELLA LAUREA AGEVOLATO NELLA SCUOLA

Stando a quanto riporta il sindacato in un recente comunicato, il Disegno di Legge n. 1413 presentato dalla senatrice Carmela Bucalo, che potete consultare in questa pagina, è stato assegnato alla decima Commissione permanente del Senato (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), che dovrà valutare il testo e tener conto dei pareri delle Commissioni Affari Costituzionali, Bilancio e Cultura.

L’attenzione sul provvedimento è alta, vista la sua potenziale incidenza sulla carriera lavorativa di circa 1,2 milioni di dipendenti del settore scolastico e della ricerca. Uno degli aspetti più rilevanti della proposta è la riduzione del costo per il riscatto degli anni di studio universitari.

Attualmente, il costo richiesto dall’INPS per un anno di studi si aggira sui 6.076 euro. La nuova normativa abbasserebbe questa cifra a circa 900 euro per anno, grazie alla riduzione dell’aliquota al 5%.

Questo intervento economico renderebbe il riscatto della laurea molto più accessibile per i lavoratori del comparto scuola, consentendo loro di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro. In sostanza, potrebbe facilitare l’accesso alla pensione di docenti, ATA e di tutto il personale che lavora nel comparto Istruzione e Ricerca.

Si tratta di un tema a cui Anief ha dedicato sempre particolare attenzione, promuovendo anche una petizione che ha raccolto quasi 120.000 firme in pochi mesi.

OBIETTIVI E BENEFICI DELLA PROPOSTA DI LEGGE

La senatrice Bucalo ha evidenziato che la proposta non solo punta a valorizzare il percorso formativo di docenti, ricercatori e personale scolastico, ma ha anche un’importante valenza sociale. Rendere più accessibile il riscatto della laurea favorirebbe un ricambio generazionale, permettendo ai lavoratori più anziani di andare in pensione prima e lasciando spazio alle nuove generazioni.

Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato come la proposta rappresenti un buon compromesso tra la richiesta iniziale di gratuità del riscatto presentata dal sindacato e la necessità di trovare una soluzione sostenibile. Anche se l’ideale sarebbe stato ottenere un riscatto gratuito, la riduzione del costo a meno di un sesto rispetto all’attuale rappresenta comunque un notevole passo avanti.

L’iter parlamentare è appena iniziato, dunque bisogna attendere il completamento per sapere se il DDL sarà o meno approvato. Su questo noi vi aggiorneremo.

ULTERIORI INFORMAZIONI E APPROFONDIMENTI UTILI

Per tutte le informazioni sul riscatto della laurea, come funziona nel 2025 e quanto costa potete leggere questa utile guida. Rendiamo disponibile, inoltre, la guida sul simulatore INPS per il riscatto della laurea, con tutte le indicazioni utili per effettuare il calcolo del costo da sostenere per riscattare gli anni universitari tramite l’apposito simulatore messo a disposizione dall’Istituto.

Vi invitiamo inoltre a leggere la guida sulle pensioni 2025 e l’articolo sulla riforma pensioni 2025.

Per restare aggiornati sulle ultime notizie sulle pensioni vi consigliamo di consultare questa sezione dedicata.

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Un Commento

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  1. Chi paga i costi di questa grande operazione , ovviamente i cittadini che pagano le tasse, e soprattutto i cittadini che hanno contributo silenti che per pochi anni non possono accedere alla pensione, oppure devono farsi carico almeno di 4141 per ogni anno di contributi volontari mentre il personale scolastico accederebbero al riscatto di cinque anni con solo 4500 euro,tutto questo non giusto.

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