Il Governo sta lavorando alla riforma pensioni 2025.
Nella prossima Manovra finanziaria, l’Esecutivo è costretto a tagliare la spesa per la previdenza e sta riducendo le ipotesi di accesso alle forme di pensionamento anticipato.
In arrivo anche delle novità e dei bonus per incentivare all’uscita ritardata dal mondo del lavoro.
In questa guida spieghiamo quali sono le novità in arrivo nella riforma pensioni 2025, parte integrante della prossima Legge di Bilancio.
Indice:
QUALI SONO LE NOVITÀ DELLA RIFORMA PENSIONI 2024
Sarà la Legge di Bilancio, che ingloberà la riforma pensioni 2025, a stabilire le forme di pensionamento anticipato che saranno valide per il prossimo anno, tra novità, modifiche e riconferme.
Dopo il monito della Commissione Europea e della Ragioneria dello Stato, il DEF 2024 e i rilievi del CNEL hanno messo sul tavolo il possibile stop alle pensioni anticipate nel 2025 o almeno un loro ridimensionamento.
Il problema è che la prossima Manovra, per la previdenza, dovrebbe avere una dotazione pari a circa 20 miliardi di euro (500 milioni di euro in meno rispetto a quanto previsto), che però saranno impegnati soprattutto per il taglio del cuneo fiscale nel 2025, con le novità del DEF, la riduzione dell’IRPEF, secondo i dettami della riforma IRPEF 2024 e il rinnovo contratti statali 2024 e i conseguenti aumenti fino a 190 euro per i dipendenti PA, come spieghiamo in questa guida.
Vediamo insieme quali sono le ultime notizie sulle pensioni nel 2025, ricordando che si tratta ancora di proposte e che la loro conferma ufficiale arriverà solo nella Manovra da approvare entro il 31 Dicembre 2024.
1) QUOTA 103 CON IMPORTI RIDOTTI
Il Governo sta pensando alla proposta di confermare pensione Quota 103 ma con importi ridotti. Nella Manovra 2025 non ci sarebbero abbastanza fondi per la pensione Quota 103 con le stesse regole del 2024 e dunque, ci sarà una restrizione sui requisiti di accesso o un taglio sugli importi. Stando alle ultime notizie, la proposta che avrà la meglio è quella di istituire delle riduzioni sugli assegni finali pari a circa il -20%.
A oggi, le “penalizzazioni” per chi va in pensione con Quota 103 ci sono già. Nello specifico, chi decide di andare in pensione nel 2024 con Quota 103 perde circa il 10% del suo assegno previdenziale. Dal 2025, se dovesse essere approvata la proposta di Quota 103 con importi ridotti, la penalizzazione raddoppierebbe.
2) OPZIONE DONNA DEPOTENZIATA
Nel 2025 Opzione Donna potrebbe essere depotenziata per motivi economici. La proposta è di rendere i criteri di accesso a questa forma di pensionamento anticipato attiva nel 2024, più restrittivi, anche se non si sa ancora fattivamente in che modo. Lo scopo è ridurre il numero di potenziali beneficiari della misura per diminuire le spese.
Ricordiamo che Opzione donna è una forma di pensionamento anticipato straordinario che permette alle donne, lavoratrici dipendenti del pubblico e privato o autonome, con almeno 35 anni di contributi, di andare in pensione una volta compiuti 61 anni oppure a 60 anni se si ha 1 figlio e a 59 anni se si hanno 2 o più figli. L’accesso a 59 anni è permesso anche a lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi, a prescindere dal numero di figli. Inoltre, possono accedere ad Opzione donna solo coloro che si trovano in una delle tre condizioni indicate dalla legge:
- lavoratrici caregivers;
- lavoratrici con invalidità pari o superiore al 74%;
- lavoratrici dipendenti o licenziate da aziende con tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.
Opzione donna non è però una misura strutturale, anzi, va rinnovata di anno in anno. Per questo motivo, per una questione di mancanza di risorse, potrebbe farsi strada la proposta di Opzione donna depotenziata nel 2025.
3) STOP A QUOTA 41 PER TUTTI, IPOTESI VERSIONE “LIGHT”
Nella riforma pensioni 2025, quasi sicuramente non ci sarà Quota 41 per tutti, ma potrebbe farsi strada una versione light di questa forma di pensione. Come spieghiamo in questo articolo, la proposta della pensione Quota 41 non ci sarà per mancanza di risorse. Ci riferiamo alla formula pensionistica proposta dalla Lega che prevede che tutti possano andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età.
Ma, non tutto è perduto. In primis, resta confermata la pensione lavoratori precoci, come già in vigore nel 2024 e c’è al vaglio del Governo la proposta Quota 41 per dipendenti pubblici. Poi, c’è un ulteriore barlume di speranza per chi ha almeno 41 anni di contributi versati. Il Governo sta, infatti, valutando diverse proposte di pensione Quota 41, per attuarla nonostante il buco in Bilancio. Come? In una versione light che potrebbe prevedere tagli significativi agli assegni pensionistici, con una media del 20% in meno. Vi terremo aggiornati.
4) TFR NEI FONDI PENSIONE
Nella riforma previdenziale del 2025 spunta anche l’ipotesi di allocare parte del TFR nei fondi pensione. L’idea della maggioranza di Governo è di destinare il 25% delle risorse del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) alla previdenza.
Una misura utile soprattutto ai più giovani, ossia agli under 35 che hanno pochi contributi versati. Sarebbe una sorta di pensione complementare rispetto a quella obbligatoria. Per maggiori dettagli su come funzionerebbe questa proposta, vi consigliamo di leggere la nostra guida sul TFR nei fondi pensione.
5) PENSIONI MINIME A 1000 EURO
Tra le ipotesi al vaglio del Governo è emersa anche quella di innalzare la pensione minima a 1.000 euro. Per il vicepremier e Ministro di Forza Italia, Antonio Tajani il rialzo è possibile, nonostante il taglio al budget previdenziale, se il Governo punta a tagliare altrove, senza toccare gli importi minimi.
A dar forza alla proposta è il fatto che il Parlamento – con l’ok alla mozione 1/00096 e come spieghiamo in questa guida – ha confermato l’intenzione di voler aumentare le pensioni minime a 1000 euro, se non dal 1° Gennaio 2025, di certo entro il 2027.
6) PENSIONE FLESSIBILE, PROPOSTA CNEL
Il 18 Giugno 2024 il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) ha proposto una forma di pensionamento anticipato alternativa a Quota 41. Si tratta del ritorno allo schema della Legge Dini con una flessibilità in uscita dai 64 ai 72 anni, senza più il ricorso al sistema delle Quote. L’assegno aumenterebbe andando in pensione più tardi. Ma anche questa, per ora, è solo una proposta.
7) PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA CON ALLUNGAMENTO FINESTRE
Se è vero che la riforma pensioni 2025, di certo confermerà la pensione anticipata ordinaria dal 1° Gennaio, è anche da considerare che il Governo potrebbe cambiare l’accesso a tale prestazione per risparmiare risorse preziose. Tra le opzioni sul tavolo, infatti, c’è anche la possibilità di estendere ulteriormente le finestre di uscita per il pensionamento anticipato previsto dalla Legge Fornero. In particolare, l’Esecutivo sta valutando di prolungare la finestra di uscita da 3 a 6-7 mesi per coloro che intendono ritirarsi dal lavoro dopo 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne).
8) NUOVO TAGLIO PENSIONI D’ORO
Nella Legge di Bilancio 2025 potrebbe arrivare un nuovo taglio alle pensioni d’oro, simile a quello già introdotto dal 2024, spiegato in questa guida.
A causa dell’aumento della spesa previdenziale in Italia e alle esigenze di cassa, il Governo potrebbe valutare un nuovo taglio parziale agli adeguamenti delle pensioni più elevate, a partire da quelle che superano 10 volte l’importo minimo, ovvero oltre 5.679,41 euro (secondo gli importi 2024).
Ricordiamo che con il sistema di rivalutazione pensioni 2024, il Parlamento aveva tagliato la percentuale di perequazione degli assegni d’oro dal 32% al 22%. Dal 2025, la percentuale potrebbe essere ulteriormente ridotta fino al 20%. Staremo a vedere.
9) APE SOCIALE CONFERMATA
I tagli al Bilancio 2025 non sembrano destinati a colpire – almeno per adesso – l’APE Sociale. Con ogni probabilità, l’Anticipo PEnsionistico dedicato a specifiche categorie di persone che abbiano maturato, al momento della domanda, 63 anni e 5 mesi di età e un’anzianità contributiva di che può variare dai 28 ai 32 anni in presenza di particolari condizioni, sarà confermato con le stesse regole che spieghiamo in questa guida.
10) BONUS PENSIONE A 71 ANNI
Per mantenere in equilibrio il sistema delle pensioni e renderlo più sostenibile, potrebbe essere rispolverata per il 2025 la proposta di riconoscere un bonus a chi va in pensione a 71 anni, invece dei 67 anni previsti dalla Legge Fornero per la pensione di vecchiaia. I dettagli della misura non sono stati ancora chiariti, ma in questa guida, vi spieghiamo su quali basi si fonda la proposta.
Ricordiamo che quelle citate, sono ancora delle proposte. Non appena la riforma pensioni 2025 sarà meglio definita nei limiti e nei confini, aggiorneremo questo stesso articolo. Per non perdere le novità iscrivetevi alla nostra newsletter gratuita e/o al canale Telegram.
LA GUIDA ALLE PENSIONI
Mettiamo a vostra disposizione la guida alle pensioni 2025, che fa il punto sulle proposte e le nuove regole in vigore dal prossimo anno.
Inoltre, in questa guida, chiara e dettagliata, trovate i requisiti e la spiegazione su quando andare in pensione, fino al 2025.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione la nostra guida che fa il punto sull’aumento pensioni nel 2024. Vi consigliamo di consultare anche tabelle e requisiti per le pensioni 2024, approvate dall’INPS.
Un consulto meritano anche le nostre guide su pensione anticipata flessibile, pensione anticipata per lavori usuranti e pensione anticipata per i dipendenti pubblici nel 2024.
Potrebbero inoltre interessarvi i nostri approfondimenti su come andare in pensione con 5 anni di contributi o andare in pensione con 15 anni di contributi.
Per saperne di più, vi invitiamo ad approfondire anche il nostro articolo sui contributi volontari INPS nel 2024 e quello sulla proposta per gli statali in pensione a 67 anni.
In questa pagina trovate infine tutte le novità, le notizie e gli approfondimenti sul mondo delle pensioni.
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