Riscatto laurea INPS: costo, a chi conviene, chi ne ha diritto, calcolo

La guida completa sul riscatto ordinario della laurea: chi può fare domanda, cosa si può riscattare, quanto costa, un esempio di calcolo e come richiederlo

riscatto laurea
Photo credit: Fabio Michele Capelli / Shutterstock

Il riscatto della laurea è un’opportunità resa disponibile tramite l’INPS per trasformare gli anni universitari in anni contributivi per la pensione.

Grazie a questo strumento è dunque possibile integrare la posizione contributiva ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche. Il costo è detraibile dal modello 730 al 19% o deducibile integralmente. Ciò, a seconda dei casi.

In questa guida spieghiamo dettagliatamente come funziona il riscatto di laurea ordinario, qual è il costo, a chi conviene, chi ne ha diritto e come calcolarlo.

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COS’È IL RISCATTO DELLA LAUREA

Il riscatto della laurea è una procedura che permette ai lavoratori di convertire gli anni del proprio percorso di studi universitario in anni contributivi validi ai fini pensionistici.

In pratica, tramite il riscatto, il periodo di tempo dedicato agli studi universitari viene considerato come se fosse stato trascorso lavorando, aumentando così l’anzianità contributiva del lavoratore.

Questa operazione comporta il pagamento di un contributo.

Ma come funziona? Scopriamolo insieme.

COME FUNZIONA IL RISCATTO DELLA LAUREA

Sono riscattabili i periodi che corrispondono alla durata dei corsi legali di studio universitario, al termine dei quali sono stati conseguiti uno o più titoli rilasciati dalle università o da istituti di livello universitario.

Per i periodi di studio universitario compiuti all’estero, bisogna procedere con la ratifica e l’esecuzione della convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella regione europea. Il DPR 30 luglio 2009, n. 189, in esecuzione dell’articolo 5 della predetta legge, disciplina tra, l’altro, il procedimento per il riconoscimento dei titoli di studio e dei relativi curricula studiorum ai fini previdenziali.

I periodi di studio che si possono riscattare sono quelli che coincidono con la frequenza e la conclusione dei seguenti corsi:

  • diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre);

  • diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei);

  • diplomi di specializzazione, che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;

  • dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;

  • lauree triennali, laurea specialistiche o magistrali;

  • diplomi AFAM rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale.

Sono ammessi anche i titoli equiparati elencati nella nota MUR su Equipollenze ed equiparazioni.

Gli anni che si possono riscattare per la laurea ai fini pensionistici possono essere pari all’intero periodo (riscatto totale) del corso di laurea o solo per singoli periodi (riscatto parziale).

Inoltre, l’onere del riscatto può essere dilazionato senza l’applicazione di interessi, consentendo un pagamento in 120 rate mensili, corrispondenti a un periodo di 10 anni.

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COSA NON SI PUÒ RISCATTARE

Non è possibile riscattare gli anni fuori corso. Restano esclusi dall’agevolazione anche i periodi già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto che sia non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa, ma anche negli altri regimi previdenziali richiamati dall’articolo 2, comma 1, Decreto Legislativo 30 aprile 1997, n. 184.

Non sono utili ai fini del riscatto della laurea nemmeno gli anni di studi universitari (o equiparati) a cui non ha fatto seguito il conseguimento del titolo.

Il riscatto può riguardare l’intero o i singoli periodi ma non è possibile chiedere la rinuncia o la revoca della contribuzione da riscatto di laurea legittimamente accreditata a seguito del pagamento del relativo onere.

Infine, vale la pena sottolineare che la Corte Costituzionale, si è anche pronunciata con la sentenza 112 del 2024 su una questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale ordinario di Roma circa la neutralizzazione di periodi contributivi relativi al riscatto della laurea. Ossia, parliamo della cancellazione di questi periodi riscattati, con lo scopo di aumentare l’assegno pensionistico.

Secondo i togati, la decisione conferma la legittimità delle norme per cui i pensionati che hanno riscattato periodi di studio per raggiungere specifici requisiti pensionistici, non possono richiedere la “neutralizzazione” di tali periodi successivamente con lo scopo di ricevere un trattamento pensionistico più favorevole.

Ma quanto costa, invece, riscattare i periodi ammessi? Vediamolo.

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QUANTO COSTA IL RISCATTO DI LAUREA AI FINI PENSIONISTICI

Il riscatto di laurea ordinario ha un costo variabile, che cambia in base alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo. Riportiamo di seguito i due casi differenti.

1. SISTEMA CONTRIBUTIVO

I periodi a partire dal 1º Gennaio 1996, che quindi rientrano nel sistema contributivo, possono essere riscattati applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda, alla retribuzione (assoggettata a contribuzione) nei 12 mesi meno remoti, andando a ritroso dal mese di presentazione della domanda di riscatto.

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ESEMPIO DI CALCOLO

Ecco un esempio pratico. Supponiamo che un laureato voglia riscattare 4 anni di laurea, dal 2002 al 2006, nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Assicurazione generale obbligatoria. Mettiamo anche il caso che abbia presentato domanda di riscatto il 31 Gennaio 2023. Con il riscatto ordinario si andrà a spendere poco più di 42.000 Euro.

Infatti, se la retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti è pari a 32.170 Euro e l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti è pari al 33%, si avrà: 32.170,00 x 33% = 10.616,10 x 4 anni = 42.464,40 Euro.

2. SISTEMA CONTRIBUTIVO ANTE 1996

Con il Messaggio n. 2564 del 07-07-2023, l’INPS spiega come funziona la  definizione delle domande di riscatto della laurea, qualora sia stata esercitata l’opzione inerente al sistema contributivo e i periodi da riscattare siano indispensabili per il perfezionamento dei requisiti.

In questi casi ci si può trovare di fronte a due possibilità:

  • assicurato che matura un’anzianità pari o superiore a 18 anni al 31 dicembre 1995: l’opzione al sistema contributivo non può essere validamente esercitata e l’onere del riscatto sarà determinato con le modalità ordinarie;

  • assicurato che raggiunge il requisito di almeno un contributo anteriore al 1° gennaio 1996 e/o il requisito di almeno 15 anni di contribuzione (di cui almeno 5 dal 1996) per cui l’onere da riscatto è determinato mediante il criterio della riserva matematica, facendo riferimento al contributo minimo per fare acquisire la qualifica di iscritto al 31 dicembre 1995, passando al sistema di calcolo misto e con il calcolo a percentuale per il restante periodo (agevolato in caso di riscatto del corso di studi universitario).

Il Messaggio n. 2564 del 07-07-2023 sottolinea anche che la quota di onere relativa al riscatto dei periodi determinanti per il perfezionamento dei requisiti prescritti per l’esercizio della facoltà di opzione (sia per acquisire la qualifica di iscritto al 31 dicembre 1995 che per il raggiungimento del requisito previsto per optare) deve essere versata in unica soluzione, mentre il restante onere è caricato sulle rate del piano di ammortamento.

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ESEMPIO DI CALCOLO

A titolo esemplificativo, nel Messaggio n. 2564 del 07-07-2023, l’INPS il caso di un soggetto non iscritto al 31 dicembre 1995 che alla data della domanda ha solo 14 anni di contribuzione. Presenta domanda di riscatto del corso di laurea pari a 4 anni collocati anteriormente al 1° gennaio 1996. Per effetto del riscatto si perfeziona sia il requisito di almeno un contributo anteriore al 1° gennaio 1996 sia il requisito di almeno 15 anni di contribuzione.

L’onere del riscatto corrispondente al contributo minimo (un mese) necessario a fare acquisire al soggetto la qualifica di iscritto al 31 dicembre 1995 è determinato con il criterio della riserva matematica, il restante periodo è, invece, determinato con il calcolo a percentuale (“agevolato”, se l’interessato lo ha richiesto in fase di domanda). L’onere corrispondente ai 12 mesi di riscatto necessari a perfezionare il requisito per optare deve essere versato in unica soluzione.

In sintesi:

  • anni chiesti a riscatto = 4 = 48 mesi;
  • onere corrispondente a 1 mese ante 1996: 500 euro;
  • onere corrispondente agli altri periodi (47 mesi): 19.500 euro;
  • onere totale: 20.000 euro;
  • importo da versare in unica soluzione: 1 mese (calcolato con riserva matematica) + 11 mesi (determinati con calcolo a percentuale/agevolato) = 500 euro + (19.500:47*11) = 5.063 euro > trasformato in giorni sarà pari a 500 euro + (19.500:1410*330) = 5.063 euro;
  • importo totale da versare a rate (da suddividere in 119 rate): onere totale – onere della prima rata da versare in unica soluzione = 20.000 euro – 5.063 euro = 14.937 euro;
  • importo rata mensile: 14.937,00:119 = 125,52 euro.

In presenza di tale casistica, qualora si scelga la modalità di pagamento rateale, verrà generata una quota di onere di importo differente dal resto del piano di ammortamento che deve essere obbligatoriamente versata in unica soluzione con modello “F24”, entro 90 giorni dalla data di notifica del provvedimento di riscatto. Il piano di ammortamento di 119 rate di pari importo viene gestito secondo le regole già in uso previste per i pagamenti rateali. Per i dettagli su come acquisire tali periodi in posizione assicurativa, vi consigliamo di leggere il paragrafo 1.3 del Messaggio n. 2564 del 07-07-2023.

3. SISTEMA RETRIBUTIVO

I periodi che, invece, si collocano nel sistema retributivo, sono riscattabili con un contributo che cambia in base a diversi fattori: età, periodo da riscattare, sesso, anzianità contributiva totale e retribuzioni degli ultimi anni.

Per conoscere gli importi esatti, è sempre possibile utilizzare il Simulatore INPS raggiungibile da questa pagina, che fornirà un quadro più preciso, anche se orientativo, su quelli che sono i costi da sostenere per riscattare gli anni di studio, sia nel caso del sistema retributivo che contributivo. Le informazioni fornite sono però conseguenti alle risposte alle domande date dagli utenti, pertanto non hanno carattere né certificativo né costitutivo del diritto.

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IL RISCATTO DELLA LAUREA CONVIENE?

Il riscatto della laurea può essere un’opzione interessante per chi desidera recuperare gli anni di studio universitari ai fini del calcolo della pensione e dell’anzianità contributiva. Tuttavia, la convenienza di questa operazione dipende da vari fattori, tra cui il costo, l’impatto sulla pensione futura e la situazione personale del richiedente.

Tendenzialmente, rispetto al riscatto di laurea agevolato INPS, i fattori da considerare per valutare la convenienza del riscatto della laurea ordinario sono:

  • la capacità di sostenere il costo, ovvero se si ha la possibilità economica di affrontare il costo elevato del riscatto ordinario, l’incremento nell’importo della pensione potrebbe giustificare l’investimento;

  • la propria situazione previdenziale, perché chi ha una carriera lavorativa con un reddito in crescita costante, il riscatto ordinario può risultare più vantaggioso nel lungo termine. Infatti, il riscatto ordinario si basa sui redditi degli ultimi anni di lavoro. Se i redditi sono in crescita, l’imponibile previdenziale su cui viene calcolato il riscatto sarà più alto, aumentando così il montante contributivo e, di conseguenza, l’importo pensione;

  • l’orizzonte temporale, soprattutto se si prevede di andare in pensione a breve, il riscatto ordinario può offrire un maggiore beneficio. Poiché il riscatto ordinario aumenta immediatamente l’importo della pensione, si inizia subito a beneficiare di una pensione più alta, migliorando il reddito disponibile fin dai primi mesi di pensionamento.

REQUISITI

Solo chi possiede il titolo di studio ha la possibilità di riscattarlo. Quindi, requisito essenziale per accedere all’agevolazione è aver conseguito la laurea.

I requisiti necessari per il riscatto di laurea sono quindi i seguenti:


  • i periodi per i quali si chiede il riscatto non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa ma anche negli altri regimi previdenziali richiamati dall’articolo 2, comma 1, decreto legislativo 184/1997;

  • essere titolari di contribuzione (almeno un contributo obbligatorio) nell’ordinamento pensionistico in cui viene richiesto il riscatto. Ciò fatto salvo quanto previsto nel caso di domanda presentata da soggetti inoccupati.

A tal proposito, bisogno specificare inoltre che, possono accedere all’agevolazione anche gli inoccupati. Cioè i non iscritti a una gestione previdenziale, che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.

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VANTAGGI DEL RISCATTO LAUREA

Il riscatto laurea comporta due vantaggi. Innanzitutto permette di acquisire anzianità contributiva e aumentare l’importo della propria pensione.

Inoltre il contributo è fiscalmente detraibile al 19%, ma solo qualora si sostenga per un familiare a carico. Se il costo del riscatto è sostenuto per sé stessi, allora è interamente deducibile.

Il riscatto laurea ai fini pensionistici dunque, è un ottimo sistema per ottenere i requisiti che servono per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro, ossia per andare in pensione prima.

Per avere maggiore chiarezza su quella che è la propria situazione personale, potrebbe tornare utile procedere con una simulazione. Vediamo come.

SIMULAZIONE RISCATTO LAUREA

Grazie al Simulatore INPS raggiungibile da questa pagina è possibile sapere in anteprima quelli che sono i costi personali da sostenere per procedere con il riscatto della laurea ai fini pensionistici. Il Simulatore fornisce di fatto un quadro più preciso ma orientativo, perché le informazioni fornite sono conseguenti alle risposte alle domande date dagli utenti, pertanto non hanno carattere né certificativo né costitutivo del diritto.

Prima di prendere qualsiasi decisione quindi, bisogna accertarsi rivolgendosi agli uffici competenti INPS.

Il Simulatore Inps per il riscatto della laurea resta comunque un valido alleato, poiché permette di capire se conviene o meno riscattare il titolo di studio. Si tratta di un nuovo servizio online, a libero accesso, cioè che non necessita di credenziali SPID, CIE O CNS per l’utilizzo. A questo punto, si dovranno inserire in maniera anonima i dati richiesti, al fine di ricevere le informazioni richieste. 

Per sapere come usare il simulatore riscatto laurea INPS puoi consultare la guida sul simulatore INPS per il riscatto della leurea.

A disposizione degli utenti c’è, poi, un secondo simulatore. Si chiama “Pensami“, ed è uno strumento che consente la simulazione di tutte le gestioni pensionistiche (pubbliche e private) e dell’onere per riscattare un periodo di studi collocato interamente nel sistema contributivo. Si trova nell’applicativo dove presentare la domanda di riscatto e lo si può utilizzare autenticandosi con le credenziali SPID, CIE o CNS.

COME FARE DOMANDA

Il cittadino laureato deve presentare la domanda di riscatto online all’INPS attraverso il servizio dedicato.

La circolare INPS 22 marzo 2021, n. 46, che disciplina il procedimento, a tal proposito prevede che le domande telematiche siano presentate attraverso uno dei seguenti canali:

  • servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino attraverso il portale dell’Istituto tramite SPID, CIE o CNS;

  • Contact Center Multicanale – il cittadino può contattare il numero 803.164 (riservato all’utenza che chiama da telefono fisso) o al numero 06164164 (abilitato a ricevere esclusivamente chiamate da telefoni cellulari con tariffazione a carico dell’utente) e chiedere supporto per l’intera procedura;

  • Patronati e altri intermediari dell’Istituto – il cittadino può chiedere supporto agli esperti dei patronati, che realizzeranno la procedura per suo nome e conto, attraverso i servizi telematici a disposizione degli stessi.

Le istanze presentate in forma diversa da quella telematica non saranno procedibili. Le Strutture territoriali, se la mancata trasmissione telematica è determinata da eventi non imputabili all’Istituto, informeranno immediatamente e formalmente l’interessato circa l’improcedibilità della domanda fino alla trasmissione telematica della stessa.

Diversamente, qualora si accerti che la causa che impedisce l’invio telematico sia addebitabile al sistema informatico dell’INPS, le Strutture territoriali provvederanno alla protocollazione in entrata dell’istanza, alla relativa acquisizione e alle successive fasi gestionali.

RISCATTO DELLA LAUREA DEDUCIBILE

II costi sostenuti per il riscatto della laurea sono deducibili nel modello 730 al 19% solo qualora si sostengano per un familiare a carico. Invece, se il costo è stato sostenuto per sé stessi è possibile fruire della deduzione dell’intero importo dal reddito imponibile.

Cioè, ad esempio, si paga 25.000 euro per l’onere del riscatto e si ha un reddito complessivo di 30.000 euro, il reddito imponibile (ovvero quello su cui si pagano le tasse come l’IRPEF) sarebbe abbattuto di 25.000 euro e si pagherebbero le tasse solo sui 5.000 euro restanti.

Va ricordato che il contribuente può procedere con deduzione o detrazione del riscatto della laurea solo ed esclusivamente in merito a spese sostenute nell’anno di imposta precedente.

RISCATTO LAUREA PAGAMENTO

Il contributo economico per il riscatto della laurea va pagato all’INPS scegliendo una delle seguenti modalità: in unica soluzione oppure in rate mensili senza interessi, per un massimo di 120 rate. La lista dei canali di pagamento è disponibile sul sito Internet del sistema pagoPA all’indirizzo pagopa.gov.it.

È possibile effettuare il pagamento rateale anche mediante addebito diretto sul conto. È sufficiente recarsi nell’agenzia bancaria o nell’ufficio postale presso cui si ha il conto e compilare un modello SDD. Una volta comunicata l’autorizzazione dell’addebito, l’INPS invierà una lettera di conferma indicante il mese di attivazione del servizio e gli importi relativi alle scadenze dell’anno. In attesa della lettera di conferma spedita dall’INPS, si dovrà continuare a effettuare i pagamenti utilizzando con le altre modalità di pagamento indicate, rispettando le scadenze mensili.

L’addebito automatico potrà essere revocato dal contribuente in qualunque momento, con comunicazione tempestiva all’agenzia bancaria o all’ufficio postale. Le restanti rate potranno essere pagate con le altre modalità di pagamento.

L’attestazione utile ai fini fiscali, quindi la documentazione utilizzabile per la deduzione o la detrazione 730, è visualizzabile all’inizio dell’anno solare successivo ai versamenti, nel Portale dei pagamenti seguendo il percorso: Prestazioni e servizi > Servizi > Portale dei pagamenti > servizi Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite > entra nel servizio > accedi > sezione pagamenti effettuati.

Il mancato pagamento dell’importo in unica soluzione o del versamento della prima rata è considerato come rinuncia alla domanda che viene archiviata dall’INPS senza ulteriori adempimenti. La rinuncia, tuttavia, non preclude la possibilità di presentare una nuova domanda di riscatto per lo stesso titolo e periodo. In tal caso l’onere di riscatto verrà rideterminato con riferimento alla data della nuova domanda.

RISCATTO LAUREA AGEVOLATO

Il riscatto di laurea ordinario non va confuso con il riscatto di laurea agevolato. Il riscatto laurea agevolato, infatti, permette di risparmiare fino al 70% in meno rispetto al riscatto ordinario. Ma, soltanto a una condizione, ovvero che il contribuente scelga la liquidazione della pensione con il calcolo interamente contributivo.

Ricordiamo invece, che non esiste il riscatto laurea gratuito. Questa tipologia di servizio INPS è infatti, sempre a pagamento, anche nei casi in cui è agevolato.

Per maggiori dettagli vi consigliamo si approfondire la normativa leggendo la guida sul riscatto agevolato INPS.

RISCATTO LAUREA DIPENDENTI PUBBLICI

Anche il riscatto della laurea per i dipendenti pubblici nel 2024 permette di trasformare gli anni universitari in anni contributivi per la pensione. In questo modo gli statali possono integrare la loro posizione contributiva ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche. Il costo è detraibile dal modello 730 2024 al 19% o deducibile integralmente, in base agli specifici casi. Per approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere la nostra guida che spiega come funziona nel dettaglio il riscatto laurea per i dipendenti pubblici, quanto costa e quali sono i requisiti e periodi che si possono riscattare.

ASSISTENZA AL RISCATTO LAUREA

Vi invitiamo a visitare il portale web dedicato all’iniziativa dell’Istituto. Qui si trovano tutte le notizie sul servizio e una sezione in calce dedicata alle domande e risposte frequenti (FAQ).

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo la lettura della nostra guida sulla pensione anticipata ordinaria e quella sulle pensioni minime. Interessante anche l’approfondimento sulle pensione lavoratori precoci e il nostro articolo che vi spiega come funziona e come usare il simulatore INPS pensami per la pensione.

Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione anche la nostra guida aggiornata con le tabelle e requisiti per le pensioni 2024.

Infine, vi consigliamo la guida al pensionamento anticipato nel 2024. E potrebbe interessarvi approfondire anche come funziona il riscatto del diploma per la pensione.

In questa pagina trovate infine tutte le novità, le notizie e gli approfondimenti sul mondo delle pensioni.

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