Il Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2023 ha approvato lo Statuto del Contribuente.
Il Decreto Legislativo prevede la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente e all’applicazione in via generalizzata del principio del contraddittorio.
In questa guida vi spieghiamo cosa prevede lo Statuto del Contribuente e in che modo modifica la materia fiscale, nonché le politiche di “tregua” tra cittadini e Fisco, nel 2023 e nel 2024.
COSA PREVEDE LO STATUTO DEL CONTRIBUENTE 2023 2024
Il Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2023 ha approvato il nuovo Statuto del Contribuente in attuazione della riforma fiscale 2023 e della riforma fiscale 2024, collegata alle novità sulla Legge di Bilancio 2024. L’Esecutivo ha dato il suo ok all’esame preliminare il Decreto legislativo “Modifiche allo Statuto dei diritti del Contribuente”.
Il testo, disponibile in PDF in fondo all’articolo, rappresenta un importante passo nell’attuazione delle modifiche apportate allo Statuto del Contribuente. In particolare, queste modifiche mirano a estendere il principio del contraddittorio in modo generalizzato all’interno del sistema tributario.
Una delle chiavi di questo Decreto è l’idea che le garanzie offerte agli individui, come il diritto al contraddittorio, l’accesso alla documentazione tributaria, la tutela dell’affidamento e la prevenzione del doppio accertamento, siano considerate come elementi essenziali delle prestazioni fiscali. Inoltre, si fa notare che le norme tributarie che riguardano il presupposto d’imposta e i soggetti passivi si applicano solo nei casi specificamente previsti dalla Legge.
Vediamo insieme i dettagli del nuovo Statuto del Contribuente 2023 2024.
1) NUOVE REGOLE EFFICACIA NORME TRIBUTARIE
Il nuovo Statuto del Contribuente disciplina l’efficacia temporale delle norme tributarie. Nello specifico, conferma il principio di irretroattività delle disposizioni tributarie e, in particolare:
- specifica il regime dei tributi periodici, precisando che nel caso di tributi “dovuti, determinati o liquidati periodicamente” le modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della modifica;
- stabilisce che le presunzioni legali non si applicano retroattivamente;
- stabilisce il regime dell’annullabilità, al posto della vigente nullità dei provvedimenti emessi in violazione dell’obbligo di invitare il contribuente a fornire chiarimenti prima di procedere alle iscrizioni a ruolo derivanti dalla liquidazione dei tributi risultanti da dichiarazioni. In primis, interviene sulla disciplina della motivazione degli atti tributari, stabilendo che i provvedimenti dell’amministrazione finanziaria devono essere motivati “a pena di annullabilità”, con l’indicazione specifica dei presupposti, dei mezzi di prova, oltre che delle ragioni giuridiche su cui si fonda la decisione;
- esplicita la possibilità di prevedere la motivazione anche per relationem (ipotesi in cui la motivazione dell’atto non risulti dal corpo del provvedimento finale bensì dagli atti precedentemente compiuti nel corso dell’iter procedimentale);
- stabilisce che gli atti della riscossione debbano contenere con riguardo agli interessi i criteri di calcolo, la data di decorrenza e i tassi applicati;
- disciplina espressamente “il principio del contraddittorio”. Cioè, stabilisce che tutti i provvedimenti che incidono sfavorevolmente nella sfera del destinatario devono esser preceduti, a pena di annullabilità, da un contraddittorio informato ed effettivo (il diritto al contraddittorio è escluso per gli atti non aventi contenuto provvedimentale). Inoltre, il Decreto delinea la procedura, i requisiti e i termini del contraddittorio tra amministrazione e contribuente.
2) NUOVE REGOLE SU VIZI ATTI FINANZIARI
Il nuovo Statuto del Contribuente interviene anche in merito alla disciplina dei vizi degli atti dell’amministrazione finanziaria. Ossia, prevede le seguenti novità:
- annullabilità: gli atti dell’amministrazione finanziaria sono impugnabili dinanzi agli organi della giurisdizione tributaria e sono annullabili “per violazione di legge, ivi incluse le norme sulla competenza, sul procedimento, sulla partecipazione del contribuente e sulla validità degli atti”. I motivi di annullabilità non sono rilevabili d’ufficio;
- nullità: i vizi di nullità devono esser qualificati come tali dalle norme e possono essere eccepiti in sede amministrativa o giudiziaria, sono rilevabili d’ufficio, danno diritto alla ripetizione di quanto versato, salva la prescrizione del credito;
- irregolarità: l’incompleta o inesatta indicazione dell’ufficio presso il quale è possibile ottenere informazioni sull’atto di riscossione costituisce mera irregolarità e non vizio di annullabilità;
- inesistenza: il Decreto chiarisce che è inesistente la notificazione degli atti impositivi e della riscossione priva dei suoi elementi essenziali (soggetti giuridicamente inesistenti, privi di collegamento con il destinatario, estinti); fuori dai predetti casi la notificazione eseguita in violazione di legge è nulla, sanabile in caso di raggiungimento dello scopo dell’atto.
3) OBBLIGO CONSERVAZIONE DOCUMENTI
Il Decreto legislativo prevede che l’obbligo di conservazione della documentazione tributaria, comprese le scritture contabili, è esteso a un periodo di dieci anni. Una volta trascorso questo decennio, l’amministrazione finanziaria non può utilizzare tale documentazione a fini probatori.
4) NO AL DOPPIO GIUDIZIO
Il nuovo Statuto del Contribuente 2023 2024 stabilisce il principio del ne bis in idem nel procedimento tributario. Ovvero, il testo chiarisce che l’amministrazione può esercitare l’azione accertativa una sola volta per ogni periodo d’imposta.
5) DIVIETO DIVULGAZIONE DATI
Il Decreto impone un divieto esplicito all’amministrazione finanziaria di divulgare i dati dei contribuenti. Parliamo di quelli ottenuti anche tramite l’interoperabilità con altre banche dati, nell’esercizio delle sue attività amministrative.
6) RAGIONEVOLE AFFIDAMENTO
Nel testo del nuovo Statuto dei diritti dei Contribuenti il principio del “ragionevole affidamento” a favore del contribuente viene ridefinito in modo più chiaro e preciso. In particolare, nei casi di tributi dell’Unione Europea, il contribuente non è tenuto al pagamento di sanzioni e interessi durante il periodo di validità del tributo, a condizione che le indicazioni fornite dall’amministrazione finanziaria siano formulate in maniera precisa.
7) OK AL PRINCIPIO DI PROPORZIONALITÀ
Il Decreto introduce il principio di proporzionalità nell’azione dell’amministrazione finanziaria e disciplina l’esercizio del suo potere di autotutela. L’autotutela è obbligatoria in caso di errori evidenti, come errori di persona, errori di calcolo, errori nell’individuazione del tributo o errori materiali facilmente riconoscibili. È anche prevista l’autotutela facoltativa in caso di illegittimità o infondatezza di un atto o di una imposizione.
8) NOVITÀ SU INTERPELLO
Il nuovo Statuto del Contribuente rivede l’istituto dell’interpello e stabilisce la possibilità di richiedere un contributo in questo contesto. Inoltre, vengono individuati i documenti di prassi che l’amministrazione finanziaria può utilizzare per supportare i contribuenti nell’interpretazione e nell’applicazione delle norme tributarie. Questi documenti includono:
- circolari interpretative e applicative;
- consulenza giuridica;
- interpello e consultazione semplificata.
Infine, viene introdotta la possibilità per l’amministrazione finanziaria di fornire consulenza giuridica ai contribuenti.
9) ARRIVA IL GARANTE NAZIONALE DEL CONTRIBUENTE
Il Decreto istituisce il Garante nazionale del contribuente, ampliando le sue funzioni rispetto al ruolo precedente del Garante del contribuente. Questo organismo avrà il compito di garantire la tutela dei diritti dei contribuenti in modo più ampio e completo.
IL TESTO PDF DEL NUOVO STATUTO DEL CONTRIBUENTE
Mettiamo a vostra disposizione il testo non definitivo (Pdf 189 Kb) dello Statuto del Contribuente 2023 2024 approvato dal Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2023 e spiegato in questa nota stampa ufficiale. Vi aggiorneremo non appena sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, a seguito del parere delle Camere.
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Vi invitiamo a leggere la nostra guida alla Legge di Bilancio 2024 con il testo non definitivo della Manovra e del collegato fiscale in PDF. Da non perdere, neppure le indicazioni del collegato fiscale alla Manovra che potete leggere in questo approfondimento.
A vostra disposizione anche la guida dove spieghiamo la riforma IRPEF 2024 e quella su detrazioni e deduzioni della riforma fiscale.
In questa pagina trovate invece le novità legislative.
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